7 S E V E N

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Guerra e pace





Charlie

E' buio e tutto quello che riesco è vedere la siluette scura di Clarissa al telefono in cucina, a pochi passi da lavabo, sembra turbata ma non ci faccio caso fino a che la fioca luce della luna le illumina brevemente il viso. 

Sta piangendo.

Una morsa di dolore si impossessò di me, tutto quello che avevo sempre desiderato era averla tra le braccia e fino a dieci minuti fa ero in pace con me stesso e adesso? Come riesce il mio umore a cambiare in base alla sua presenza?

Non penso, mi alzo silenziosamente e mi avvicino a lei ma, per mia sfortuna la telefonata era già terminata prima che riuscissi a sentire qualcosa.

-Stai bene?- chiesi in un sussurro.

Lei sobbalzò e per poco non fece cadere il telefono per terra –Sto bene- disse asciugandosi il viso velocemente con la manica del maglione.

-Non sembra proprio sai?- dissi per stemperare quel momento di tensione.

-Ho detto di stare bene- mi disse scandendo ogni singola sillaba, provai ad avvicinarmi ma non me lo permise, evitandomi e avvicinandosi alle scale.

Mi guardò prima di salire ma mi rendevo conto che fosse uno sguardo di circostanza e non fosse reale. 

Tutte le barriere che ero riuscito a distruggere tornarono su esattamente come in studio di registrazione.

Quella ragazza mi faceva diventare pazzo.




Clarissa

Cercavo una spiegazione logica a tutto quello che stava succedendo.

Mio zio mi aveva chiamato poco prima e mi aveva detto che aveva trovato un nuovo appartamento bellissimo e oltretutto vicinissimo al centro e all'agenzia dove lavoravo ma che fosse disponibile solo tra due mesi eppure invece di esserne felice ero scoppiata a piangere.

Perché non ne ero felice? Perché in nemmeno di due settimane ero diventata cosi attaccata ad una persona che sentivo che mi stesse lacerando dentro ma che mi dava allo stesso tempo una pace che non avevo mai provato prima?

La mia testa voleva solo nascondersi sotto le coperte e cercare di evitare quella persona per non farsi male, ma il mio cuore voleva solo andare da lui e sentirsi dire che andava tutto bene.

Il cuore ebbe la meglio e solo quando i miei piedi furono in cucina notai che sia Leo che Charlie mi fissavano.

-Stai bene?- la faccia del biondo sembrava preoccupata.

-Ho solo bisogno di parlarti- mi attorcigliai le dita mentre fissavo il pavimento.

-Fate pure, me ne stavo giusto andando- disse Leondre, ma sapevo benissimo che fosse per convenienza, non perché fosse la realtà.

Solo una volta che il portone si chiuse alle spalle del moro alzai lo sguardo e Charlie fu subito al mio fianco –Che c'è?- mi chiese.

Sapevo che avesse ascoltato una parte della conversazione e che avevo tutto il diritto di fare e dire quello che volevo, ma allora perché volevo nascondergli la verità?

-Mi dispiace per prima- sospirai.

-Non fa nulla- sorrise.

-No, non è vero! Ti ho detto che volevo avere un rapporto di amicizia con te, ma invece non riesco a trattarti come se non volessi farmi soffrire, da amico e mi dispiace- lo dissi tutto in un fiato, non credevo nemmeno di esserci riuscita, scusarmi è una cosa che non faccio mai, ma questo ragazzo è riuscito anche in questo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2021 ⏰

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 Friend With Benefits (only 'cause we share the apt)! - Bars and Melody FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora