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Primo giorno, iniziano le sorprese


Dopo che i miei zii ci lasciarono Charlie si precipitò a sdraiarsi sul divano senza nemmeno chiedermi se avessi voluto una mano con i bagagli.

Brutto enurgumeno che non è altro.

Come se mi avesse letto nel pensiero si alzò di scatto e mi guardò –Presumo che tu stia aspettando che ti chieda se ti serve una mano con le valigie- disse, la sua voce mi faceva venire i nervi.

-Non so nemmeno in quale stanza dormirò quindi- dissi senza emozione voltandomi.

-La tua stanza rosa l'ho lasciata intatta, i tuoi zii me l'hanno chiesto esplicitamente quando sono venuto ad abitare qua- rispose.

Mi voltai di nuovo sorpresa –Non hai toccato nulla?- chiesi alzando un sopracciglio.

-No- non mi chiese nemmeno il permesso, mi venne vicino e prese due delle mie valigie per poi imboccare il corridoio –Vieni ti faccio vedere- disse aldilà delle sue spalle.

Accorsi a seguirlo su per le scale osservando i suoi muscoli guizzare per via del peso, e il fondoschiena che aveva...

No! Di nuovo no! E' il tuo coinquilino e tu lo odi, questa è la regola base, mettitelo in testa Clarissa.

Ma di certo ero consapevole di non essere rimasta indifferente al suo fascino fin dal primo momento che l'avevo incontrato.

Lo seguii fino all'ultima stanza del piano superiore; conoscevo bene la casa, ma a riguardarla adesso dopo anni di distanza sembrava che fosse cambiata completamente.

Era un appartamento a due piani, ma per certi versi sembrava quasi una villetta se non fosse per un altro piccolo monolocale al di sotto del mio.

Aveva una grande cucina con salotto open space, due balconi, quello a piano terra più grande rispetto a quello su cui si affacciava camera mia e altre due stanze che si trovavano sul sottoscala ma erano comunque abbastanza alte e grandi da chiamarle stanze e non sgabuzzini.

Al piano superiore c'erano in tutto quattro stanze: due camere matrimoniali un bagno e un'altra piccola stanza dove avevo creato un piccolo studio, non avevo avuto ancora il tempo di visitarla bene e notare i grandi cambiamenti che il mio coinquilino aveva apportato ma il piano dove eravamo sembrava intatto.

Arrivati davanti alla porta della mia camera, il biondo la aprì e con mio grande stupore realizzai che era esattamente come l'avevo lasciata.

Affascinata da quell'ordine mi fiondai dentro sorridendo e mi diressi subito nel mio angolo preferito, dove c'era una piccola poltroncina bianca con accanto una chitarra, che dava sulla grande porta finestra.

-La mia chitarra! Oddio l'hai tenuta!- lo guardai e i suoi occhi si aprirono di sorpresa.

-Certo, visto che è l'unica cosa che sopporto in questa stanza- il suo fare acido ritornò sulla sua lingua.

-Sei un cantante, e questa è l'unica cosa che ti piace? – alzai un sopracciglio, non credevo che vivendo qua da così tanto non avesse visto la cosa di cui andavo più fiera.

-Cosa vorresti dire? Qui è tutto rosa e pieno di cuscini pelosi e candele profumate!- acchiappò un cuscino e me lo lanciò contro.

Lo presi con entrambe le mani e ridacchiai –Ok campione adesso ti faccio vedere una cosa, ma non ti eccitare troppo ok?-

Lui non rispose ma il suo occhio percorse tutta la mia figura, il suo sguardo bruciava la mia pelle nonostante portassi un paio di converse basse bianche, dei semplici jeans e una felpa rossa con il cappuccio.

 Friend With Benefits (only 'cause we share the apt)! - Bars and Melody FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora