"Avete un aspetto orribile...Merlino, ma eravate in coma etilico ieri sera?!" Chiese Char sconvolta.
Di fronte a lei erano seduti Albus e Scorpius.
Erano scesi a colazione in pigiama, puzzavano ancora un po' di alcol e i capelli erano un disastro simile a un nido di Pixie.
Solitamente Scorpius era ossessionato dall'apparire al meglio, ma quella mattina la testa girava così tanto che ebbe appena le forze di scendere dal letto.
"Senti...l'ultima cosa che ricordo è che i Nott hanno portato l'erba e poi è tutto confuso..."
Mugugnò quest'ultimo.
"Siete due idioti e sapete se gli altri stanno bene?"
"Tranquilla Leon era ubriaco, ma non come noi. Ha riportato James, Rosie, e gli altri tre fino alla loro sala comune e io ho accompagnato Laura. Sembrava arrabbiato però...ne sai qualcosa?" Continuò beccandosi un altro calcio sotto al tavolo, prima di rendersi conto che Scorpius si era addormentato sul suo braccio, sul tavolo.Il suo cuore batteva forte solo al pensiero del suo nome; non sarebbe potuta scappare da lui più di quanto avrebbe potuto volare.
Doveva parlargli al più presto."Seriamente se fossi in te andrei a controllare come sta."
Continuò.
"Lo so che gli devo parlare, volevo solo aspettare di vederlo per assicurarmi che stesse bene prima di farlo."
"Parli come se lo dovessi lasciare..." Ridacchiò lievemente lui.
"Non ho alcuna intenzione di farlo-"
"SONO SVEGLIO!" Sobbalzò Scorpius risvegliandosi.
"Bene, io ora vado. Prendete un'aspirina...anzi anche due." Disse guardandoli bene.Camminò fino alla Torre di Corvonero.
Sì guardò bene intorno e non vedendo nessuno nelle vicinanze, arrivò di fronte al batacchio in bronzo a forma di aquila incantato e disse la parola d'ordine "Mango."
Ma la porta non sì aprì, anzi il batacchio le disse che la parola d'ordine era incorretta.
Leon l'avrà sicuramente cambiata dopo ieri sera, sia per lei, che per tutti gli studenti non appartenenti alla casa, che vi erano entrati dopo la festa.Rimase lì fuori ad aspettare per quelle che parvero ore.
Scese le scale a chiocciola e risalì velocemente,
si sedette per terra contro una colonna e poi camminò un po' per il corridoio.
Stava tornando indietro verso la porta, quando li vide.
Leon stava uscendo dalla sala, ridendo con... Burke.Sì bloccò, facendo ricadere le braccia lungo i fianchi, rimanendo lì a guardarlo senza dire una parola.
"Oh ciao Charis." La salutò la bionda con il suo solito tono da finta ingenua...insopportabile.
E in quell'istante gli occhi del ragazzo si accorsero della sua presenza.
"È Malfoy per te." Rispose secca, voltandosi non prima di lanciare una fugace occhiata sconcertata a Leo."Char, aspetta!" La richiamò rincorrendola per le scale, riuscendo a prenderle il polso.
"Devo aver immaginato tutto." Disse lei quando sì voltò per fronteggiarlo.
"No, no, no, no, no tu non puoi essere arrabbiata per questo-"
"Sì, sai com'è. Ero venuta a chiederti scusa ed ero così preoccupata per te, che potessi non stare bene dopo aver fumato la merda dei Nott e invece tu ti stavi divertend...con lei, dopo tutto quello che le avevi detto. " Aveva la voce spezzata, così stanca di stare male, così stanca di sentire quella sensazione di oppressione orribile al petto.
"No, sei tu quella che mi sta evitando da giorni...pensavo che dopo che Albus lo aveva scoperto, non sarebbe stato un problema a dirlo agli altri, ma evidentemente ti vergogni di me-"
"Io non mi vergono di te!"
"E allora perché sembri non sopportare nemmeno la mia presenza nella stessa stanza?!" Sbottò esasperato, torreggiando su di lei.
"Perché Scorpius potrebbe leggerti la mente in qualsiasi momento!"
"E allora?"
"Ma non ti rendi conto che brucio per te. Anche con un oceano a dividerci i miei pensieri sono sempre rivolti a te, a come mi fai sentire, al tuo tocco sulla mia pelle...e poi ogni volta che chiudo gli occhi vengo torturata con le immagini del tuo corpo senza vita per colpa mia!" Gli strillò contro, correndo via, lasciandolo senza parole.
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~It's too complicated~
Fanfiction"𝐻𝑜 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑚𝑖𝑜𝑙𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑒. 𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀ 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎?" ☽ "𝐻𝑎𝑖 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎, 𝐶ℎ𝑎�...