(2) SECONDO LIBRO DELLA SAGA DEGLI SPECCHI.
La vita di Shannon non si può più certo definire banale, né tantomeno ordinaria. La sua realtà è stata totalmente stravolta, rendendo ardua la distinzione tra ciò che è vero e ciò che esiste meramente a li...
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Sono stato rapito da uno specchio. E poi l'ho baciata. Ho baciato lei.
E lei non fa altro che ricordarmelo continuamente. Con quella sua vocina spacca-meningi.
Penso sia arrivato il momento di arrendermi e dare di matto.
Ah, volpe — non è forse già successo... tipo quelle volte che ti sei quasi ucciso?
«Di' un po', razza di volpe albina» esordisce Thompson.
Oh no, di nuovo!
«Perché mi hai baciata?» domanda con finto disinteresse, posando i suoi nauseanti occhi arancioni su di me.
«Ah ma allora eri tu» bofonchio, stiracchiandomi davanti al fuoco che arde felice. «Chiedo il rimborso. Non ti ho riconosciuta in tempo.»
«Razza di stronzo!» grida oltraggiata.
Davanti a noi, il fuoco si spegne di botto.
«Sei terribilmente indelicata!» la riprendo. «Guarda cosa hai fatto! Hai ucciso il fuoco.»
«Tu mi stai uccidendo il cervello, invece» ribatte con foga. «Ti degnerai mai di darmi una risposta?»
«Ma io te ne ho date, di risposte!»
Batte entrambe le mani sul suolo e una nuvola di polvere si getta su di me, sporcando il mio pigiama. «Sì, complimenti, diciassette risposte del cazzo!»
«Di cosa ti lamenti? Sono stato straordinariamente fantasioso!» Gattono verso il mucchietto di rami fumanti. «Fuocherello, ti riaccendi? Se vuoi la caccio via, questa musona, ti va? Non mi abbandonare, torna qui... per favore.»
Dalla cenere spunta un sorriso accecante, seguito da un paio di occhi nero-carbonella. Il fuoco ritorna ad ardere per me, illuminando questo angolo dell'isola con il suo calore.
«Gremlin, ora dovresti allontanarti. Non piaci molto al fuoco» commento, tornando a sedermi accanto a lei.
«Tu... sei... sei...» sibila, digrignando i denti.
«Shhh, inquini l'aria. Taci un po'.» Sventolo la mano a mo' di "piantala Thompson".
Lei si zittisce, i suoi occhi mi fissano severi.
Cerco di ignorarla. Lancio un rametto al fuoco e inizio a giocare un po' con lui. Guarda come è goloso di betulle, penso, vedendolo leccarsi i baffi infuocati con la lingua sfavillante.
