Un programma di non più di 2383 righe appena elaborato dai ricercatori (parte 2)

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Molteplici sfere colorate danzavano nell'aria.

Rosse, arancioni, verde scuro. Questi colori vivaci e luminosi catturavano l'occhio mentre disegnavano cerchi nell'aria, rimbalzando a diverse altezze prima di tornare giù.

"Porca miseria..." Disse Albatross, sbalordito.

Adam stava lanciando le biglie per aria, per poi riafferrarle come se fossero sacchetti di fagioli. Le nove diverse sfere danzavano come animali, disegnando forme complesse mentre volavano.

"Sembra davvero un artista di strada."

"A proposito..." Disse Adam con un'espressione seria mentre lanciava le biglie. "I numeri sulle due palline più alte poste l'una accanto all'altra sono relativamente primi, ciò significa che non condividono un fattore primo comune fra loro."

Pianoman incrociò le braccia e strinse gli occhi pensandoci. "Hmm, 5 e 8... Accanto ci sono 4 e 9, sembra proprio che tu abbia ragione."

"Eh? Primo... cosa?"

"Per l'amore di Dio, Albatross, studia un po' più i numeri. Se vuoi salire di livello, devi sapere questa roba." Disse Pianoman con uno sguardo esasperato.

All'interno del bar, sei giovani erano seduti sui tavoli da biliardo che circondavano Adam guardandolo con ammirazione mentre eseguiva i suoi trucchi.

"Le acrobazie sono il tuo forte?"

"È solo un semplice calcolo di fisica." Disse Adam inespressivo. "Accelerazione gravitazionale, resistenza all'aria, momento di rotazione, forza di Coriolis. Sto simulando le quantità fisiche che agiscono su tutte le forme di materia; con questo, posso prevedere il comportamento delle biglie. Questi tipi di calcoli fisici sono molto più adatti ad un computer che ad un cervello umano."

"Wow... Fantastico." Albatross sospirò. "Non ho capito niente. Tu hai capito?

"Ho capito." Iceman annuì.

"E tu, Lippmann?"

"Sei l'unico qui che non ha capito." Lippmann rispose mentre continuava a guardare.

"Ed ora, il finale."

Adam lanciò alla cieca le palline dietro la sua spalla verso i tavoli da biliardo dietro di lui. Tutte e nove le palline finirono dentro le rispettive buche con precisione.

E calò il silenzio.

"Tadààà!" Adam allargò le braccia e improvvisamente urlò ad alta voce.

Tutti fecero un salto in aria spaventati.

Adam si guardò intorno, poi guardò i tavoli da gioco dove erano finite le palline e successivamente scosse la testa. "Oh, nessun applauso? È diverso dalle informazioni datomi dal database di memoria esterno."

"Già. Sembra proprio che non riesca a comportarsi come un umano." Disse Iceman con un espressione vuota.

"Fufu... La tecnologia di punta degli Europei è anche meglio di quello che dicono le voci..." Doc aveva un sorriso tetro sul viso. "Voglio usarla sui miei pazienti...Fufufu..."

"Uhm, lasciate che mi presenti formalmente." Adam si voltò verso Chuuya e gli altri inchinandosi. "Il nome di questa Macchina è Adam. Sono un investigatore dotato di intelligenza artificiale venuto in questo paese segretamente come parte di un' indagine. I miei cibi preferiti sono ghiande e bacche. Non mi piacciono i metal detector ai controlli di sicurezza dell'aeroporto. Il mio sogno è fondare un'agenzia investigativa composta unicamente da macchine e di proteggere le vite degli umani che hanno poteri investigativi alla pari con l'intelligenza artificiale."

STORM BRINGER - ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora