Voglio vedere Chuuya soffrire come un essere umano (pt 2)

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Accanto a me, Shirase-san sembrò sentirsi male improvvisamente.

Cadde a terra, afferrandosi la gola e dimenandosi.

"Shirase-san! Che succede?!"

Stavo già eseguendo un rapporto di diagnosi mentre lo dicevo: Diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, insieme a diaforesi, mioclono e dispnea. Tutti sintomi tipici di avvelenamento. Ma non vi erano anomalie nell'aria. Controllai i registri di scansione ambientale da qualche tempo prima fino ad ora, ma non vi era alcuna traccia di gas velenoso.

Per alleviare i suoi sintomi, gli feci un'iniezione di atropina, che ha un effetto anticolinergico. Dopo averlo osservato per un po' e aver visto i suoi sintomi migliorare, gli iniettai una dose maggiore del farmaco. Dato che originariamente sono stato creato per il campo di battaglia, ho sempre con me una scorta di farmaci controbilanciati da usare contro armi biologiche e chimiche. Non era in pericolo di vita.

Una volta che Shirase-san si fu calmato, lo stesi sul pavimento e cercai di lasciare la stanza. Non potei farlo. Né la porta davanti a noi né la porta dietro di noi si aprirono. Poiché questa stanza era schermata elettromagneticamente, non potevo neanche collegarmi al pannello di controllo e non ero in grado di comunicare con l'esterno.

Fin dall'inizio eravamo stati condotti qui per essere rinchiusi. La valutazione del rischio per la missione salì al 38%. Era un numero allarmante.

Pensai per un po' prima di sbattere il mio corpo contro la porta. Era in ferro ed era inflessibile. Le lanciai contro una delle scrivanie di ferro presenti nella stanza, ma ne ricavai solo una piccola ammaccatura.

Era una stanza stretta, simile a un corridoio, con solo scrivanie, sedie e armadietti per il personale. Se avessi potuto connettermi con un terminale, sarei stato in grado di comunicare. Evidentemente, al fine di mantenere alto il campo elettromagnetico, il soffitto e le porte erano di ferro spesso che rendeva difficile la cosa.

Non c'era altra soluzione.

Scoprii la parte posteriore del mio bacino e aprii la porta di collegamento che era lì. Cercai quel che mi serviva e lo estrassi. Poi aprii lo spazio fra la mia mano destra dal medio e dall'indice fino al polso, e la inserì nella fessura.

Era una sega a mano di livello militare, di tipo rotante delle dimensioni di un palmo. Di solito la uso quando inseguo un sospettato e mi imbatto in una porta chiusa a chiave.

Ruotai la sega prima di premerla contro la serratura elettronica della porta. Fece un suono acuto quando le scintille volarono verso i miei vestiti.

Sembrava che ci sarebbe voluto del tempo, ma dovevamo sbrigarci. Questa struttura di ricerca era pericolosa. Scommisi che il loro obiettivo era avvelenare Chuuya-sama; Shirase-san ci era solo finito di mezzo. E ora eravamo intrappolati. Chuuya-sama era in pericolo.

Poteva essere stato ucciso.

No, anche peggio, poteva essere...

* * *

La stanza era vuota.

Niente scrivanie, niente sedie, niente schermi, niente decorazioni, niente. Solo una scala che mostrava quanto era profonda, era incisa nel muro. La stanza era delle dimensioni di una piccola piscina scolastica; in realtà era una cisterna utilizzata per immagazzinare l'acqua di irrigazione sperimentale in caso di emergenza.

Chuuya era appeso a un muro in quella stanza. Entrambi i polsi erano avvolti i fili metallici che gli impedivano di cadere a terra. I fili erano rivestiti di spesse punte ed erano conficcati nei suoi polsi come le fauci di una bestia. Entrambi i suoi piedi toccavano a malapena il pavimento.

STORM BRINGER - ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora