Confessioni parte 2

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Tu non sei un lupo.

Quel pensiero la travolsecome una doccia fredda.

Di scatto, si allontanò, perdendo l'equilibrio. Cadde, battendo il sedere per terra.

Ahi, che male.

"Eileen, stai bene?" chiese Roman, cercando di trattenere un sorriso.

Non osare ridere, vedrai che mi comparirà un altro livido.

Gli rispose, massaggiandosi l'osso sacro.

Il sorriso scomparve, sostituito da un'espressione cupa. Il cambiamento repentino la confuse.

Questa volta, fu il suo momento di toccarla.

Con delicatezza le prese il braccio e alzò la manica del maglione. Capì che era alla ricerca del livido che le aveva causato dolore prima, durante il litigio con Genny.

Lo trovò con facilità. Violaceo, era in netto contrasto con il colore della pelle.

"Mi dispiace per Genny. Non ci sono giustificazioni per ciò che ha fatto" lo sguardo tormentato le faceva venir voglia di rassicurarlo subito "Voglio che tu sappia che non è una persona cattiva. Ha sofferto molto..." lasciò in sospeso il discorso. Perso nei ricordi, le parole gli rimasero bloccate in gola.

Senza pensarci due volte, gli accarezzò la guancia, sperando di tranquillizzarlo.

Era abituata a scontrarsi con altre persone. Le dispiaceva che il primo incontro con sua sorella si fosse rivelato un disastro. Si ripromise di riprovarci con lei.

Come aveva già fatto in passato, chiuse gli occhi, cullandosi nella sua carezza. Era così bello.

Ogni cellula del suo corpo le confermava quello che già sapeva da tempo. Era il suo cervello che doveva convincersi.

"Chi è stato?" le chiese con voce profonda, riaprendo gli occhi e posando lo sguardo sull'ematoma.

Non ha importanza chi è stato. È acqua passata.

"Mi fa impazzire il pensiero di non essere riuscito a proteggerti. D'ora in poi, voglio che tu mi riferisca se qualcuno ti fa del male", delicatamente le sfiorò il livido con il pollice "se vi fa del male. Siete una mia responsabilità" il miele dei suoi occhi ardeva, in attesa della sua risposta.

Eileen sentì un'irrefrenabile voglia di affidarsi a lui e confessargli tutto ciò che avevano passato, compreso l'episodio di Mala. Tuttavia, le aveva promesso di non farne parola con nessuno.

Decise di tacere.

In più, non voleva diventare un ennesimo peso per lui.

L'aveva detto Ziki che sei schifosamente perfetto, gli disse con un sorriso, sperando di sciogliere la tensione.

"Eileen, sono serio. Purtroppo, questa situazione non mi dà la possibilità di essere sempre al vostro fianco, è l'unico modo per proteggervi" non lo aveva mai visto così in ansia, la fronte corrugata.

Va bene, d'ora in poi, lo farò.

Sembrò rilassarsi leggermente, poi si piegò in avanti, controllandole la ferita alla testa.

Con tutto ciò che era successo, se n'era totalmente dimenticata.

Le dita indugiarono sulla ferita, il dolore era più sopportabile rispetto a prima.

"C'è del sangue raggrumato nei capelli, potrei provare a togliertelo con l'acqua" si alzò senza aspettare una risposta e strappò un lembo di stoffa dal suo maglione. Lo bagnò nel ruscello e ritornò a lei.

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