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Il cielo è bianco come non lo è mai stato. La neve si posa dolcemente su di me, candida e silenziosa. Fa così freddo da non riuscire più a muovere alcun muscolo del corpo. Gli occhi mi chiedono disperatamente di poter riposare, ma provo con tutto le forze a non abbandonarmi alla loro richiesta.

Provo a rallentare il battito del mio cuore, aiutandomi con la respirazione, all'improvviso impazzito. Espira ed inspira. Lo faccio più volte, finché non sento le pulsazioni diminuire fino a diventare stabili.

Un brivido mi percorre la schiena: ho paura. Non voglio morire. Finalmente ero riuscita a stare bene con me stessa ad amarmi per davvero, a prendere in mano la mia vita e a capire, veramente, quello che volevo da essa giorno per giorno.

Perché proprio adesso? E, soprattutto, perché proprio qui, in questo bosco? Nello stesso posto dove li ho persi senza poter fare niente. Dove mi sono sentita impotente, una nullità. Non ho potuto dirgli addio come si deve e come avrei tanto voluto fare. Nonostante tutto e, nonostante il tempo passato, continuo a portarli nel cuore come se fossero il mio segreto più bello e prezioso.

Forse è veramente così. Loro sono stati e saranno per sempre la cosa più bella che mi potesse capitare nella vita.

Ripenso alla zia Maddie. La cara e dolce zia Maddie... Non ho avuto abbastanza tempo per dirle addio e ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me. Anche se ero solita respingerla e tagliarla fuori dalla mia vita, lei non si è mai arresa, ha sempre cercato di aiutarmi come meglio poteva.

In punto di morte tutti pensiamo a cosa avremmo potuto fare meglio. Se avessi saputo prima che sarei morta all'età di soli diciotto anni avrei sfruttato al massimo le opportunità datemi dalla vita.

L'avrei vissuta meglio, avrei detto quei "Ti voglio bene" di troppo ai miei genitori, e, alla zia Maddie avrei detto quanto le ero grata per tutto. Ma forse questa è la mia punizione, per essermi comportata così con chi mi ha sempre voluto bene e che io ho sempre respinto.

Al pensiero, una lacrima percorre la mia guancia, lasciando una scia calda su di essa. Porto la mano in alto, nel tentativo di asciugarla, ma quando vedo del liquido rosso la blocco a mezz'aria. Sangue. 

Spalanco gli occhi dal terrore. Mi hanno appena sparato, e non è stato un colpo solo per ferire, l'hanno fatto per uccidere.

Per uccidermi.

«Sapevi bene che sarebbe andata a finire così.» una voce maschile arriva come un ammonimento alle mie orecchie «fuggire non ti è servito a nulla, anzi» l'uomo si accovaccia su di me, tenendo il fucile ben saldo in mano, da esso posso notare ancora un leggero fumo uscire ancora del fumo il colpo sparato pochi attimi prima «ci hai reso solo il lavoro più facile, ragazzina» sorride beffardo.

La vista si fa più sfocata col passare dei secondi. Non ho il tempo di rispondere ché il dolore e la sofferenza, provati fino a quel momento, scompaiono in pochi attimi.

Sento i loro passi farsi sempre più lontani, mentre io rimango stesa a terra immersa nella neve ghiacciata, immersa da una pozza che pian piano sta venendo assorbita da quest'ultima, con la speranza di poter essere salvata da qualcuno che sfuma come un sogno irrealizzabile.

Mi chiamo Olivia Becher e sto lentamente morendo. La mia anima mi abbandona definitivamente e le forze con essa. Rilascio un ultimo respiro per poi chiudere gli occhi e lasciare spazio al buio più totale.





🌕CIAO BEI FANCIULLI
E BELLE FANCIULLE🌕

SONO TORNATA CON
UNA NUOVA STORIA.

UN TEMA COMPLETAMENTE DIVERSO DALLA PRIMA CHE HO SCRITTO.

VI ASPETTO IN TANTI,
GODETEVELA APPIENO! 

SPERO VI POSSA PIACERE!🫶🏻

👑QUEENCOLD👑

MOONLIGHT- CHIARO DI LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora