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OLIVIA

Sono ancora sconvolta per quello che i ragazzi mi hanno riferito sulla zia. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte sua, a dire il vero sono ancora un po' titubante se crederci o no.

Mi fido dei miei amici, e so che mai e poi mai mi mentirebbero su una cosa del genere, ma non posso credere che mia zia abbia detto parole così pungenti e forti nei loro confronti. Me l’avrebbe detto, mi avrebbe anche spiegato il motivo per cui ha agito così.

Tra di noi non ci sono segreti, no?

Non ce ne sono mai stati, ed è una promessa che ci siamo fatte tempo fa, è stata proprio lei a proporla. Per quale motivo, ora di punto in bianco, avrebbe deciso di spezzare la promessa e di mentirmi?

Sospiro girandomi su un fianco, pronta a trovarmi la faccia sveglia della mia migliore amica a guardarmi, invece, l’unica cosa che trovo è un bigliettino piegato su se stesso sul cuscino.

Mi metto a sedere, curiosa lo prendo subito in mano e lo apro leggendo il messaggio al suo interno.

"Scusa se sono andata via così, ma ho avuto un contrattempo e sono dovuta scappare.
Ci vediamo a scuola.
Xoxo"

Sospiro e mi butto di nuovo sul letto chiudendo gli occhi. Zia tornerà tardi, quindi sono da sola a casa e di conseguenza le mie domande riguardo il suo strano comportamento verso Peter e Lisa, saranno rimandate al suo ritorno.

Non so proprio che fare fino a stasera, Lisa a quanto pare ha deciso di continuare a ignorarmi e Peter probabilmente sarà impegnato. Il sabato pomeriggio deve badare ai suoi cuginetti, perché gli zii lavorano. Quando la loro baby-sitter, studentessa universitaria, non può occuparsene lui si offre volentieri.

Potrei chiedergli se posso andare da lui, ma non vorrei disturbarlo, anche se mi annoio stando da sola a casa a non fare nulla, un po' di tempo con lui non sarebbe male.

Mi tiro su a sedere scivolando giù dalle coperte per mettermi in piedi, stiracchio per bene tutti i muscoli indolenziti dalla notte passata.

Ultimamente fatico ad addormentarmi, il che è insolito, dato che non ho mai avuto particolarmente problemi nel prendere subito sonno.

Quando mi metto a letto rimango un’ora a fissare il soffitto e la mia mente inizia a vagare tra i mille pensieri. Poi quando il sonno arriva e mi rilasso tra le morbide coperte, strane immagini si susseguono una dopo l’altra. Sono sempre le stesse: un volto sfocato che mi accarezza le guance, la sua voce mi parla dicendo che gli manco, che devo ritornare indietro, che il tempo sta per finire.

Mi tormentano tutta la notte, non ho ancora capito chi sia quella persona o cosa vogliano dire quelle immagini,
sono sempre più confusa.
Sembrano quasi dei ricordi lontani, che vogliono tornare a farsi vivi e prepotenti.

Mi distraggo quando il telefono comincia a suonare, togliendomi dai miei pensieri. Scuoto la testa, mi giro verso la scrivania per rispondere.

Sorrido notando il nome del mio migliore amico sullo schermo.

"Ehi, ciao. Che racconti?" gli domando, mettendo le pantofole e dirigendomi al piano di sotto per fare colazione.

"Ciao bella donzella, a parte il fatto i miei cuginetti mi stanno perforando i rimpani con le loro canzoni, direi nulla." ridacchio divertita per la sua voce, velata di esasperazione.

Morgan e Victor, rispettivamente di 6 e 7 anni. Come tutti i bambini ridono, scherzano e giocano a farsi i dispetti tra di loro. Stanno vivendo la loro infanzia nel migliore dei modi, spensierati. È anche questo il significato di bambino: spensieratezza, non hai problemi da risolvere perchè quando sei piccolo non si creano.

MOONLIGHT- CHIARO DI LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora