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OLIVIA'S POV

Il viaggio in macchina è abbastanza silenzioso, c'è solo la radio in sottofondo che Evan ha voluto accendere per spegnere il silenzio. Fortunatamente si è affievolito anche l'imbarazzo tra di noi, ma dopo la telefonata che ha ricevuto è diventato particolarmente silenzioso. Il modo in cui stringe il volante mi fa capire il suo livello di nervosismo, nonostante stia cercando di non darlo a vedere.

Non so cosa gli è successo e non voglio fargli domande a riguardo, rischiando di farlo innervosire ancora di più.

«Tutto bene?» domando incerta guardandolo per poco, sospira in modo pesante e rilassa un poco i muscoli tesi delle braccia, allentando, anche se di poco, la presa sul volante. Mi guarda per qualche secondo per poi tornare a vedere la strada.

«Si, tranquilla» accenna un sorriso, ma capisco che è forzato e che mi sta mentendo. Annuisco, anche se non troppo convinta.

Torno ai miei pensieri guardando fuori dal finestrino, osservo la città di notte, illuminata solo da alcune insegne al neon e dai lampioni. Il pensiero su chi potesse essere al telefono non smette di ronzarmi in testa, soprattutto dopo il suo cambio repentino di umore. Da un lato il suo silenzio è un vantaggio per me, perché così non devo rispondere a domande scomode, ma dall'altro lato non mi piace questo silenzio imbarazzante. Spero solo che non sia successo nulla di grave.

JEFF'S POV

Me ne sto fuori, appoggiato a una delle colonne della piccola veranda, a prendere un po' d'aria fresca e a rilassarmi, sono troppo nervoso e stressato al momento.

Soprattutto dopo che Evan, appena ha ricevuto una sua chiamata, è scappato come una lepre ed è corso in suo aiuto. Lo preferivo prima, prima che la conoscesse e che diventasse una specie di cagnolino dietro al suo padrone.

Potrei risultare stronzo ed egoista ma questo è quello che penso ed è la pura verità dei fatti, si sta deconcentrando dall'obiettivo principale facendosi distrarre.

Nonostante sappia bene che deve lasciarla stare e non andarle dietro come in passato.

Deve essere lei a tornare da voi, non dovete forzarla o altro, la guarigione potrebbe rallentare man mano.

Le parole di quella nanetta mi tornano alla mente come se fossero scolpite nel mio cervello, non credo le dimenticherò molto presto, purtroppo per me ho una memoria eccezionale.

Lascio libera una nuvola di fumo nel cielo notturno, stasera è pieno di stelle luminose che brillano più belle che mai. So per certo che una di esse brilla più intensamente e forte delle altre, ed è la mia stella guida nei momenti difficili, mi ricorda che lei ci sarà sempre per me e non mi lascerà mai.

Un sorriso tra il triste e il nostalgico mi spunta sulle labbra senza che me ne accorga e non posso fare altro che ampliarlo maggiormente a un ricordo felice che coinvolge noi due e che porterò sempre con me nel cuore, lo custodirò come un segreto prezioso.

Non appena vedo i fari della sua auto tutta la serenità che mi ha avvolto fino ad ora, sparisce così com'è arrivata. La rabbia che ho cercato fino a prima di calmare e di far sparire dal mio corpo, subentra al suo posto. Se penso che nel bel mezzo dell'allenamento ci ha mollati per correre da lei e portarla qua non riesco proprio a contenerla e la voglia di spaccare tutto mi assale di nuovo.

So bene che lei non c'entra nulla con quello che è successo, ma sapere che vive col nemico mi fa stringere forte i pugni fino a conficcarmi le unghie nella carne.

«Oh ma guarda, il principe e la principessa sono arrivati. Il viaggetto romantico è stato bello?» li punzecchio, o meglio punzecchio Evan, lei non sa neanche di che cosa sto parlando.

MOONLIGHT- CHIARO DI LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora