La scuola era iniziata già da tempo, era cominciato anche l'inverno. Harry era in prima superiore adesso, si sentiva già grande, ma quella sensazione svaniva appena vedeva quei ragazzi della terza superiore che lo guardavano con uno sguardo di attacco e di superiorità. Harry non raccontava a sua madre queste cose che gli capitavano, in fin dei conti gli lanciavano solo degli sguardi, non c'era bisogno, tanto prima o poi avrebbero smesso secondo lui. Anne intanto era sempre più preoccupata per Harry e per il suo probabile disturbo alimentare, aveva anche provato a farlo mangiare in modo più sano, d'altronde come aveva sempre fatto da quando era piccolo, ma non ci riuscì. Vedeva che se gli toglieva il cibo, Harry o iniziava a diventare depresso, o perdeva le staffe. Quindi le sembrò chiaro chiamare uno psicologo per suo figlio in modo tale da parlargli di cosa stesse accadendo e il motivo per cui aveva bisogno così tanto del cibo. Così contattò una psicologa e prenotò una visita, affinché questa situazione si potesse risolvere. Arrivò l'ora di uscire da scuola e così Harry e Gemma si avviarono a piedi verso casa. La strada era abbastanza lunga ed erano entrambi stanchi, dopo qualche minuto Gemma riconobbe da lontano la macchina del suo caro Louis e appena li vide non esitò a fermarsi per dare loro un passaggio. "Hey Gemma, Harry, salite in macchina, vi accompagno io!" disse con tanta gentilezza; Gemma ovviamente non rifiutò la proposta e si accomodò insieme a suo fratello nell'auto, lei davanti e Harry sui sedili posteriori; per ringraziarlo, Gemma diede a Louis un bacio sulla guancia, però per Harry fu una grande delusione perché si aspettava di più, ma soprattutto, voleva vedere di più! E fu proprio a quel punto che, mentre Louis stava cambiando marcia, strinse forte la coscia di Gemma; sua sorella però non gli disse niente per farlo smettere, anzi, era parecchio eccitata anche lei. Quelle poche volte che i loro sguardi si incrociavano, si poteva leggere chiaramente nel profondo dei loro occhi che uno voleva scopare fortemente l'altro. La situazione stava quasi per degenerare, ma per fortuna arrivarono a casa. Harry scese dall'auto e raggiunse la porta, aprendola, mentre Gemma, rimase per un momento in macchina. "Ma è possibile che mi fai eccitare così tanto, mi fai impazzire, ti voglio, ho voglia di te, riesci a farmi perdere il controllo, non andartene di già!" le disse Louis, così Gemma gli rispose in tono stuzzicante: "Guarda che mi fai impazzire anche tu, gran fusto..", Louis la guardò per l'ennesima volta stupito e lei gli ridiede un piccolo bacio sulla guancia, per poi rincasare. Ora gli aveva dato questo soprannome? Non lo aveva mai chiamato in questo modo, anzi, non gli aveva mai dato un nomignolo.
Anne non era ancora tornata, lei rimaneva a lavoro fino alle 14:00, mentre Harry e Gemma finivano scuola alle 13:00; di solito Anne, prima di andare a lavoro, preparava da mangiare, ma questa volta non aveva fatto niente, molto probabilmente andava di fretta, così Gemma preparò qualcosa da mangiare.
Alle 14:03 Anne tornò a casa, da fuori la porta si potevano già sentire i suoi "aiuto" dato che ogni volta portava a casa degli scatoli del lavoro, invece altre volte, faceva la spesa e qualcuno la doveva aiutare a portare le buste dentro. Anne chiamò Harry dalle scale dicendogli che era pronto a tavola, così scese subito giù, dato che aveva una gran fame. Gemma aveva preparato i tortellini in brodo, non aveva voglia di fare la panna e i piselli. Ma il problema era Harry, dato che iniziò subito a lamentarsi. Così la sorella gli rispose arrabbiata: "La prossima volta cucini tu, viziato di mer..!" non riuscì neanche a concludere la frase che Harry cominciò a risponderla più di una volta male. Anne non riuscendo più a sopportarli urlò: "BASTA! Chiudete entrambi quella cazzo di bocca! Non è possibile che io torno stanca da lavoro, e devo sentire voi due litigare per un pranzo!", "Gemma, se vuoi cucinare devi ascoltare anche le critiche! E per quanto riguarda te, Harry, devi smetterla di lamentarti e accettare ciò che uno prepara, anche se magari a te non piace; ma vedi quanto sei ingrassato! Non è normale che in così poco tempo sei riuscito a ridurti in questo stato!" disse rendendosi conto di aver alzato troppo la voce, per poi sentirsi in colpa.
I due fratelli non si aspettavano questa reazione da parte della madre, ma si resero conto che alla fin dei conti se l'avevano un po' cercata, così entrambi chiesero scusa alla madre e poi, anche se dopo un bel po' di tempo, i due fecero pace. Ormai per Anne sembrava fosse arrivato il momento giusto per parlare ad Harry di quella cosa, così lo chiamò in disparte e gli raccontò come stavano le cose. "Harry, non so cosa ti stia accadendo, speravo cambiassi, speravo di aiutarti, ma ho fallito, non ci sono riuscita." disse Anne disperata. Harry non stava capendo niente, così chiese spiegazioni più chiare alla madre, lei cercò di essere più diretta possibile, così gli disse che aveva chiamato una psicologa in modo tale da cercare di risolvere nel miglior modo possibile la situazione. Harry non capiva il motivo, rimase scioccato e prima che le dicesse qualcosa Anne gli disse: "Ho prenotato una visita, e tu ci andrai, ne hai bisogno, lo faccio solo per il tuo bene. Tranquillo, non credo che tu sia pazzo, non serve a quello la psicologa, poi vedrai..". Harry non sapeva cosa rispondere, quindi tacque e acconsentì.
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Il Bacio Nel Bosco
Fanfiction"Nonostante il divorzio dei miei, nonostante tutte le volte che io abbia provato a non mangiare fallendo miseramente, nonostante le perone che mi hanno giudicato, nonostante gli insulti, nonostante l'aggressione che ho avuto, nonostante l'addio che...