Capitolo 4: Attività extrascolastica facoltativa

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All'esterno, il terreno era viscido e fangoso dalla notte prima, ma il passaggio delle scarpe sull'erba bagnata produceva un piacevole fruscio.

Appena mise il naso fuori dal portale che dava sul parco, Galen si accorse che nonostante il sole splendesse intensamente, la pioggia aveva lasciato l'aria fresca e profumata.

Guardando giù per il sentiero, vide un punto lontano a forma di Ozzy che scendeva a grandi passi, dondolando pericolosamente.

Lo stadio di Quidditch era meraviglioso, soprattutto se lo si osservava dal castello.

Siccome la stagione sarebbe dovuta iniziare di lì a qualche settimana, la struttura non era ancora festosa e colorata come Galen l'aveva vista altre volte: gli alti pilastri e le tribune di legno si ergevano come scheletri spolpati, senza le decorazioni e bandiere variopinte, ma nonostante ciò, mantenevano un aspetto suggestivo.

Avanzando ancora, divenne visibile un folto capannello di persone radunate di fianco allo stadio.

Furono sommersi da un vociare intenso e frenetico. Studenti di tutte le case e di varie età chiacchieravano rumorosamente. Accanto, in un piccolo spiazzo, erano state tracciate delle linee geometriche, che ad un primo sguardo sembravano formare dei rettangoli non più lunghi di un metro e mezzo, affiancati. Assomigliavano a delle piccole corsie.

Ad essere onesti, Galen non aveva già da prima la minima idea del perché fossero lì, e adesso si sentiva ancora più confuso.

La cosa più curiosa, non erano però le linee sul terreno, ma una struttura posta subito dietro e che percorreva per lunghezza tutto il tracciato. La forma e la grandezza suggerivano qualcosa di simile a un armadio, ma dall'estensione esagerata. Era completamente coperto da un telo scarlatto che ne nascondeva la vera identità.

«Vi confesso che per ora non ci sto capendo molto...»

Ozzy li aveva visti arrivare, e grattandosi la testa con le dita tozze, fissava perplesso quello che avevano davanti.

«Figurati noi...» rispose Allegra, che ansimava ancora un po' per la rapida discesa.

«Ma non c'è nessun professore?» Galen si girò intorno, in cerca di qualcuno che potesse spiegare la situazione. Notò come molti altri studenti nei loro pressi sembrassero abbastanza spaesati, ma non vide l'ombra di alcun docente.

«Ahhh! Stai a vedere che si tratta di specie di selezione speciale per il Quidditch e quella rincitrullita di Madama Bumb è in ritardo!» disse Ozzy, probabilmente stufo di pensare a ipotesi più complicate.

«Ma scusa, i provini sono la prossima settimana. E poi le case non scelgono separatamente i nuovi giocatori?» non potè non notare Allegra.

«In teoria sì, ma...» Ozzy cercò un modo per non doversi rimangiare quello che aveva detto.

«Di sicuro è una specie di esibizione per mettere in mostra i più bravi della scuola! Chiaramente non avrei alcun problema a stracciare tutti questi babbei, ma finché non si fa vedere nessuno...» concluse ridacchiando e guardandosi in giro, come se così avesse chiuso la discussione.

Nel mentre, Galen aveva iniziato a studiare le persone intorno, più per passatempo che per una vera ricerca di informazioni. Vedeva facce di ogni tipo, persone che ricordava di aver già visto e altri, soprattutto i più grandi, completamente sconosciuti.

Ebbe un tuffo al cuore quando vide altri Serpeverde nella folla, ricordandosi istantaneamente di Varan.

Non sapeva se quegli studenti fossero stati nella sala comune la notte prima. O meglio, era piuttosto probabile che fosse così, ma sentiva di non riuscire a richiamare alla mente neanche un singolo volto di coloro che li avevano accerchiati in quella situazione inquietante, come se avessero tutti indossato delle maschere.

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