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POV DRU
Tavvy alzò le braccia "Jules" disse, la vocina chiara e squillante. "Prendimi in braccio. Sono stanco. Voglio andare a casa."
Lentamente -con la lentezza con cui passano i secoli- Julian allungò verso Tavvy le mani splendenti percorse da fenditure da cui si riversava il fuoco celeste.
Vi fu un lampo accecante che fece bruciare gli occhi a Dru.
Quando tornò a vederci, si accorse che Emma e Julian erano spariti...no, erano accasciati per terra. [...]
Per un attimo terrificante Dru fu convinta che stessero morendo.

POV JULIAN
Emma e Julian si accasciarono al suolo man mano che l'enorme potere dei Nephilm giganti si affievoliva fino scomparire.  Ripresero la loro statura normale ritrovandosi distesi, l'uno accanto all'altro sull'erba. Julian stinse la mano di Emma sentì il suo battito diminuire prima di cadere in un abisso nero.

"Svegliati Julian! Non possiamo perdere pure te."
Sentiva qualcuno tenergli le mani, ma non riusciva a svegliarsi. Voleva dirgli che stava bene, voleva vedere come stava Emma, ma il buio lo avvolse ancora una volta.
Durante la sua convalescenza sentiva qualcuno scuoterlo dolcemente, ma, inevitabilmente, il buio lo inghiottiva. Sentiva pizzicare leggermente il punto in cui la runa parabatai era scomparsa, non riuscendo a scorgere nient'altro se non il buio assoluto.

Julian aprì gli occhi con lentezza, sforzandosi di non ricadere nelle tenebre: "Emma?" pronunciò con un filo di voce.
Fu Jem il primo a parlare:
"Julian non preoccuparti ho chiamato la tua famiglia stanno arrivando." 
"Dov'è Emma Fratello Zaccaria?" chiese con più insistenza, sollevandosi a sedere con difficoltà sul letto.
"La tua famiglia sta arrivando Julian per favore aspetta."
Disse Jem con aria avvilita cercando di convincerlo a distendersi.
"Dimmi dov'è Emma!! " Julian cominciava ad arrabbiarsi e il tono di voce risultava nervoso lasciando trasparire la paura. Perché non riceva risposta? Perché Nessuno voleva rispondergli? Perché nessuno parlava di Emma?
Vide entrare Mark ed Helene con le facce pallide e segnate da profonde occhiaie, si agitò vedendo i suoi fratelli così stravolti.
"Jules come stai?" gli domandò Helen avvicinandosi per accarezzargli i capelli. In un gesto fulmineo Julian si allontanò, l'unico suo pensiero era Emma.
Mark continuava a stare in silenzio con gli occhi bassi.
"Bene Helen, ma ditemi dov'è Emma voglio vederla vi prego." Disse esasperato Julian.
Helen si alzò con lentezza da letto, deglutì e disse:
"Va bene ti porto a vedere Emma, ma prima devi sapere una cosa."
"Cosa Helen?" disse Julian.
Helen restò immobile a fissare suo fratello mentre le lacrime gli rigavano il viso, e solo ora Julian notò che anche Mark piangeva.
"Per favore ditemi cosa succede, ditemi che è successo ad Emma." Disse con tono allarmato. 

"Jules, mio piccolo Jules. Emma ha combattuto fino all'ultimo ma per salvare te e forse per spegnere più potere e farti rimanere vivo, lei si è indebolita molto di più, abbiamo fatto il possibile Jules per giorni e giorni ma senza successo, Si è spenta stamattina mi dispiace."

Il volto di Helen era rigato di lacrime, aveva gli occhi rossi e gonfi e continuava a singhiozzare. In quel momento il mondo di Julian crollò sotto il suo sguardo assente, aprì e richiuse la bocca senza emettere suoni; non riusciva a pensare al loro dolore, per lui c'era solo lei, la sua Emma. Per un attimo gli passarono davanti agli occhi tutti i momenti passati con lei, annegò nei ricordi; pensò alla sua allegria, al suo coraggio alla sua bellezza, al suo corpo che ardeva accanto al suo. E adesso...adesso lei non c'era più, non esisteva più, non l'avrebbe baciata mai più, non poteva più guardare quei capelli d'oro, dipingerla, non poteva più abbracciarla e assaporare il suo profumo.  Ancora sconvolto e senza lacrime sì toccò il punto in cui un tempo c'era la runa parabatai e adesso non vi era più traccia, nulla nemmeno una cicatrice, come se lei fosse stata cancellata dalla sua vita, dalla vita di tutti, come se non fosse mai esistita. L'unica sensazione che adesso Jules provava era la rabbia, una voragine che gli divorava il petto, un dolore lancinante al cuore, non riusciva a respirare.  Era arrabbiato con sé stesso, con il modo intero, perché nessuno aveva fatto nulla per salvarla? Perché lui stesso non ha fatto nulla?
Helen e Mark gli stavano parlando ma lui era totalmente assente non riusciva a non pensare a Emma; lei era morta, non c'era più e non l'avrebbe mai più rivista. Jules si perse ancora una volta nei ricordi, senza prestare attenzione ai suoi fratelli. Pensò ai segni segreti che solo loro due conoscevano e utilizzavano per comunicare, ai suoi occhi che non avrebbe più visto, pensò a lei che non avrebbe più rivisto la luce del sole. Lei era andata via, dovevano affrontare tutto questo insieme e lei non c'era più, la rabbia e la tristezza lo inondarono lasciandolo solo e senza un appiglio a cui aggrapparsi. I suoi pensieri si bloccarono e gridò con tutto il fiato, grido tutto il suo dolore e la sua disperazione. Il suo gridò squarciò il silenzio di quel posto, gridò e urlò finché non gli resto che un singolo briciolo di voce. Helen e Mark accorsero verso di lui per tenerlo fermo, tenendolo per le spalle, ma quando finì di gridare, quando le sue corde vocali fremettero per il dolore, cadde sul letto, e il buio più totale che lo avvolgeva.

La fine è un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora