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POV JULIAN
"Ciao" sussurrò Julian con gli occhi puntati verso il basso.
Fece qualche passo e si scontrò con il suo fratellino che gli abbracciava le gambe: "Ciao Jules, finalmente sei uscito, cucini i pancake che Helen, Aline e Mark non li sanno fare." I tre appena nominati alzarono gli occhi al cielo e ridacchiarono.
Julian guardò Tavvy, e tutta la sua famiglia, ricordandosi che tutti loro erano lì e chiudendosi in camera sua li aveva trascurati, non si era più occupato degli incubi di Tavvy, o di creare qualcosa di nuovo a Ty per rilassare i tremori delle sue mani, aveva smesso di guardato film Horror con Dru e non era stato accanto ai suoi fratelli maggiori per tutte quelle cose che servivano per prendersi cura dell'istituto.
Julian si sentì il viso rigato di lacrime pensando anche a Emma che se fosse stata qua lo avrebbe preso a calci. Si asciugò le lacrime in fretta e disse: "Andiamo a preparare i pancake chi mi aiuta?"
Notava solo ora che Ty era assente, non era presente in cucina insieme a tutti gli altri e si chiedeva dove suo fratello poteva essere. E in quel esatto istante che ci pensò, Julian sentì entrare Ty in cucina e quando vitte Julian si fermò a guardarlo senza dire una parola.
Tutti guardavano quella scena e inconsapevolmente crearono anche un corridoio tra Julian e Ty. Quel silenzio fu interrotto da Tavvy: "Ty-Ty, Jules sta facendo i pancake li vuoi?" Ty lo guardò e gli fece un sorriso e il piccolo corse dai suoi fratelli maggiori che lo stavano chiamando. Ty andò dritto verso suo fratello e lo abbracciò così forte da fargli mancare il respiro. Restarono cosi per un po' finché Ty non si staccò da lui e gli disse "Per favore fai i pancake, e la prossima volta li facciamo il venerdì" lo guardò con gli occhi che luccicavano "e ti aiuto a farli cosi imparo per quando andrò alla scholomance."
Julian lo guardò stupito ed era pieno di orgoglio per suo fratello, gli dispiaceva soltanto non essere li quando lo ha deciso e gli disse: "Ty, ti insegnerò a preparare i pancake, ma promettimi che ti farai sentire va bene?". Lui annui e preparano gli ingredienti dei pancake per tutti. Nel frattempo tornò il chiacchiericcio all'interno della cucina, sembrava tutto normale tranne per una cosa, non c'era Emma, e gli mancava tantissimo.
Magnus raggiunse gli altri stregoni per aiutarli a isolare la spiaggia per la festa.
Appena Magnus uscì e i Blackthorn con i loro ospiti erano ancora tutti in torno al tavolo per continuare la colazione a Julian gli fu spiegato che durante la festa ci sarebbe stata una sorpresa per Magnus da parte di Alec. Il vecchio Console avrebbe fatto da celebrante per il matrimonio, e ci sarebbero stati tutti gli amici della coppia, da vampiri, lupi mannari, fate, stregoni e shadowhunters, tutti in un'unica festa. Gli shadowhunters avevano perso la loro patria, ma nonostante tutto erano li, Nephilim e nascosti, per formare il nuovo sistema e renderlo migliore.

L'istituto il giorno dopo era in pieno fermento per la festa, tutti i membri della famiglia correvano ovunque per prepararsi. In quel momento Julian si trovava in camera e gli mancava solo la giacca, si guardò allo specchio per sistemarsi il colletto della camicia e nonostante vestito bene si vedeva che non voleva festeggiare, ma aveva promesso a sé stesso e alla sua famiglia che ci sarebbe stato, e perciò eccolo lì pronto per i festeggiamenti. Julian si mise a pensare a Livvy a quanto si fosse divertita a decorare l'istituto e la spiaggia e sarebbe entusiasta di tutto, ma Emma, la sua Emma sarebbe stata felicissima, e se fosse viva, potevamo essere fidanzati, baciarci abbracciarci senza problema davanti a tutti. Ma non c'era, pensò toccandosi il punto dove un tempo c'era la runa parabatai.
Pieno ancora di pensieri in testa, Julian uscì dalla stanza, e camminando verso l'ingresso non si rese conto di Mark che gli arrivava alle spalle e sussultò leggermente.
"Eii, ti ho spaventato Jules? Disse Mark.
"No Mark ero assente. Tutto qui."
"Scusami, voglio solo sapere se hai bisogno di qualcosa." disse Mark un po' sulle sue pur di parlare con suo fratello.
"No, Mark tutto ok" disse in maniere forse un po' troppo scontrosa. "Mark scusami, tu come stai invece? disse Julian sentendosi un po' in colpa.
"Sto bene, per quel che posso, tra te che non so come aiutarti, Cristina che piange in continuazione, Kieran che non so se riusciremo con Cristina a vivere senza di lui, ed Emma..." sì fermo rendendosi cosi di aver vomitato a suo fratello già distrutto tutti i suoi problemi che in confronto sembravano stupidi. Julian lo guardava senza un'espressione in faccia, totalmente impassibile. Si scrollò la testa come se volesse cacciare via dolore, rabbia, risentimento "Scusami, ma non riesco, non riesco a parlare di lei, mi dispiace per voi tre, mi dispiace non riuscire a piangerla insieme a Cristina, mi dispiace vedervi e non riuscire a guardarvi senza che mi ricordiate lei. Scusami non ci riesco, mi sento cad..." Julian si senti tirare, e si ritrovò tra le braccia del fratello, lui con le mani stese sui fianchi, non riusciva a reagire a tutto quello che gli stava succedendo. Julian cominciò a piangere e suo fratello lo attirò ancora di più a sé. Si sentiva al sicuro tra quelle braccia, Mark come il resto della sua famiglia erano come una colla che lo tenevano intero.
Quando si fu calmato Mark gli disse "Julian, forse è meglio che tu parta."
"In che senso, mi vuoi cacciare?" disse Julian spingendo suo fratello per allontanarsi da lui. Era inorridito da ciò che stesse facendo Mark.
"Questa è casa tua, più di quanto sia mia, ci sono i tuoi fratelli minori che ormai sono diventati tuo figli, meglio di te per loro non c'è nessuno Jules, non mi permetterei mai di cacciarti da qui." Mark si fermo e quando vide che Julian si rilassò un attimo continuò "Ma voglio che nessuno ti guardi con compassione ogni volta, voglio che ti riprenda senza avere il terrore che nominano Emma, voglio che quel nome quando lo sentirai sia pieno di ricordi, ma felici con cui ridere e scherzare con gli altri, che tu prova a sorridere di nuovo." Mark sospirò per continuare e Julian non sapeva dove stesse andato a puntare e cominciò a tremare un po'. Julian non aveva più dipinto nulla come se quella luce fosse morta con Emma. "E per questo che voglio che parti, fatti il tuo anno all'estero, si l'avresti fatto con Emma o da fidanzata o da parabatai ma l'avreste fatto insieme, fallo per lei, forse un'aria nuova, gente nuova ti possono aiutare." Si fermò e dopo un po' Julian scosso per quella proposta, aveva totalmente dimenticato il suo anno all'estero e disse "Ma non posso lasciare qui i miei bambini."
"Jules, loro sono tutti d'accordo che tu parta, ma come hai detto a Ty vogliamo che ti fai sentire per sapere che stai bene." disse Mark
"Ah." Julian restò senza parole, non sapeva che cosa pensare.
"Ne abbiamo parlato tutti insieme per evitare che ti sentissi sottopressione per tutto e abbiamo detto che uno solo te ne avrebbe parlato e poi tu avresti deciso... Solo Tavvy è stato un po' titubante ma il piccolo ha detto che sarà forte per te perché ti vuole bene e vuole che torni più sereno." Disse Mark sorridendo leggermente.
"Li ho lasciati soli ad affrontare tutto, come faccio ora?" disse Julian prendendosi la testa fra le mani.
"Jules noi qui ce la caveremo, stiamo male anche noi per tutto ciò. Tu sei distrutto, frantumato e ne hai bisogno e si Cristina dice che se non lo fai Emma torna e ti fa ingoiare i tuoi pennelli. È stato uno dei pochi momenti che ha sorriso, Jules."
La sua Emma sarebbe stata sempre con tutti loro ma forse aveva ragione Mark, come anche Cristina, Emma non me lo perdonerebbe mai se non partissi.
Sei sempre con me, Ti amo Em pensò, e grazie.
Guardò suo fratello e gli disse "D'accordo, parto."

La fine è un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora