Lo strano caso di John

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"Frena Neil !!! FRENA!!!"

L'auto finì dritta contro un pino e ci fu uno schianto assordante.

CRASH.

Fortunatamente sia Neil che Eva stavano bene, l' impatto dell'auto contro l'albero non fu molto violento. Scesero entrambi dal veicolo e si fissarono a vicenda con espressione sconvolta per qualche secondo, poi Eva sbottò

"MI SPIEGHI COSA DIAMINE STAVI GUARDANDO?!?DI SOLITO PARCHEGGI COSì?!?"

"Scusami per aver EROICAMENTE evitato quello scoiattolo saltato fuori dal nulla!!! In più sono le dieci di sera, non si vede una mazza lungo la strada, non esiste un misero lampione da queste parti, il navigatore continuava a parlare in continuazione e il panico mi ha assalito. Ti basta?"

"mi basta? MI BASTA?! HAI DISTRUTTO L'AUTO!...e comunque lo scoiattolo l'hai preso in pieno...IDIOTA"

Si voltarono entrambi verso il povero animaletto in strada.

"Oh..."

"Hai preso in pieno lui E un albero" ribadì Eva in tono aspro.

"Mi dispiace...Ad ogni modo, è un' auto dell'azienda non preoccuparti"

"Mi stai prendendo in giro??Il capo ci ammazzerà"

"Ehm...ascolta gli diremo che stavo salvando un cucciolo. Gli piacciono i cuccioli giusto?"

"Dimmi che scherzi..."

"Oh al diavolo!" disse Neil. "Perchè le persone devono essere così complicate?"

Eva alzò gli occhi al cielo "Forse perchè gli sfasci l'automobile?" poi continuò "Comunque prendiamo l'equipaggiamento dal bagagliaio e diamoci una mossa. All'auto penseremo più tardi"

Si avvicinarono al bagagliaio, Neil lo aprì e tirò fuori un enorme valigia metallica, contenente tutta la strumentazione necessaria, poi si incamminarono sul viale in salita che portava alla casa dov'erano diretti.

"Aspetta!" esclamò la donna."Il cartello col numero civico indica il sentiero a destra, non questo qui"

Neil fissò il cartello per qualche secondo grattandosi la fronte "Mettere un cartello del genere quando si vive nel bel mezzo del nulla, è come chiedere di essere derubati"

Proseguirono lungo il sentiero a destra e ci vollero poche decine di metri prima di ritrovarsi davanti alla casa. La vista mozzò il fiato ad entrambi: la dimora era posta sul punto più a nord della scogliera; un gigantesco faro vegliava sull'oceano che si espandeva all'infinito, tanti metri più in basso, alle spalle della villetta, mentre tanti metri più in alto, regnava sovrano il cielo stellato.

"...Wow"

la dottoressa Rosalene rimase immobile a fissare il panorama per un po'.

"Mi sa che è questa"

"Sì, ci siamo" rispose Neil, "andiamo a suonare il campanello" e così fecero.

Nessuna risposta. I due scienziati suonarono ancora una volta, ancora niente. Dopo un pó sentirono un bambino urlare: "Mamma, sono arrivati!"

"Perchè il marmocchio non viene ad aprire la porta?" sbottò il dottor Watts, "giuro che gli insegno io a quel furfante, cosa ci vuole ad aprire una maledettissima por..." ma la porta si aprì improvvisamente e una donna fissava Neil da capo a piedi.

"Ehm...Salve! Buonasera! Stavo spiegando alla mia collega quanto io sia stato rapito dalla splendida vista del mare!"

Per qualche istante si udí solo il verso dei grilli che sferzava l'aria.

Sulla pancia del coniglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora