Ultimo ricordo accessibile

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Il dottor Watts raggiunse la camera di John e vi trovò Eva seduta su una sedia ad aspettarlo, mentre il medico mostrava a Lily alcuni fogli, che dovevano evidentemente essere referti medici del vecchio .

“Che cavolo stavi facendo?” esordì la sua collega.

“Mi aspettavo di vederti più agitata in effetti...Beh stavo bruciando formiche con la lente d'ingrandimento”

“Bruciavi le formiche con il chiaro di Luna? Ecco adesso mi fai agitare!” disse Eva stringendo i pugni, “Piantala con le battute, ti avevo chiesto di fare un giro per la casa, non di trotterellare a zonzo chissà dove!”.

“Calma, calma, ho recuperato due oggetti molto interessanti!” si affrettò a rispondere Neil, prima che lei cominciasse ad animarsi ulteriormente. Poi alzò le mani e con un sorriso speranzoso mostrò il pupazzo dell'ornitorinco nella mano sinistra, ed il coniglio di carta nella mano destra.

Eva li scrutò per qualche istante e poi disse: “Bene, per questa volta sei scusato” avvampando.

“Sempre a dubitare di me eh? Tsk! Adesso bisogna analizzare i due oggetti per capire se ci serviranno a qualcosa”.

“Lo spero per te” rispose la dottoressa Rosalene, alzando le sopracciglia e lisciandosi i lunghi capelli violacei.

Lily intanto, continuava a fissare l'interno della scatola metallica, contenente la strumentazione della Sigmund Agency of Life Generation, posta sul pavimento. Osservava quelle che parevano essere delle cuffiette per i capelli, come quelle che si indossano in piscina.

“A cosa servono quelli?” chiese ad Eva, indicandole esattamente ciò che stava scrutando.

“Oh, quelli noi li chiamiamo 'elmetti'...” rispose la giovane donna chinandosi e raccogliendone uno per mostrarlo meglio, “Dovremo farlo indossare tra poco a John. Sono delle cuffie di un tessuto particolare, ricoperte di sensori elettronici per captare gli impulsi della memoria e una piccola scheda madre che elaborerà il tutto e lo invierà al computer portatile, tramite un cavo di collegamento. Indosseremo anche noi degli elmetti, ma i nostri ci permetteranno solo di essere 'lì' con lui, nei suoi ricordi, e di interagire con essi” concluse tutto d'un fiato.

Lily aveva gli occhi sbarrati e la bocca mezza aperta. Guardò per un attimo Neil che ricambiò lo sguardo alzando le spalle, come per dire “E' fatta così”.

“Ehm...c-credo di aver capito” disse in tono incerto.

Eva si limitò a sorridere.

“Bene Neil, analizza gli oggetti che hai trovato, passandogli sopra lo scanner. Io faccio indossare l'elmetto a John per vedere se uno degli oggetti è compatibile con il suo ultimo ricordo accessibile. Le dispiace Lily?”.

“Cominciate pure quando volete” rispose la badante.

Così mentre Eva poneva delicatamente lo strumento sulla testa del vecchio e collegava anch'esso al computer mediante un cavo, il dottor Watts tirò fuori dal camice bianco un mini scanner, che passò accuratamente sul pupazzo e sul ritaglio di carta.

“Attendiamo che il programma sul pc analizzi l'ultimo ricordo accessibile di John e gli oggetti che hai scannerizzato Neil, ci vorrà qualche minuto”

E così fu. Pochi minuti dopo, udirono un segnale acustico proveniente dal computer, sul suo schermo campeggiavano due immagini; quella del pupazzo e quella del coniglio di carta. Accanto alla prima figura c'era scritto:

-LINK COMPATIBILE CON ULTIMO RICORDO ACCESSIBILE-.

Mentre accanto alla figura del coniglio appariva la scritta:

Sulla pancia del coniglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora