Stammi lontano

125 10 6
                                    

Di poche cose Levi Ackerman era sicuro, ma una di queste era di odiare Eren Jeager.
Che quel ragazzo abitasse ormai da diciotto anni nella casa accanto alla sua, gli sembrava un ironico scherzo del destino.

Eren era esattamente la sua antitesi, irritante, ficcanaso, con quel modo di fare così fastidioso.
Un fottuto esibizionista senza nessun talento.

Sin da piccoli in realtà non erano andati d'accordo.
Qualche giorno dopo che Eren era arrivato lì a Shigashina, un Levi di otto anni gli aveva rotto una gamba facendogli lo sgambetto mentre correva nel cortile, dopo che Eren aveva rubato il suo album da disegno.
Ma non era colpa sua, il piccolo Eren di 7 anni se l'era cercata, anche se sua madre e i genitori del moccioso non erano stati dello stesso avviso.

Forse aveva addirittura spaventato il più piccolo che non aveva incrociato i suoi occhi per circa un anno, nonostante abitassero uno accanto all'altro.
Che poi non era stato niente di grave, una gamba rotta.
Mica aveva tentato di ucciderlo.

Almeno dopo l'episodio il moccioso non avrebbe più fregato la sua roba, sperava...

Ma alla fine non era andata così e gli anni della sua giovinezza erano stati tutto un susseguirsi di altri scherzi da parte di Eren e di rimandi da parte di Levi.
Come quando in secondo superiore prima della pausa pranzo Eren aveva messo un verme che strisciava sul terreno del cortine scolastico nel panino del corvino.

Appena Levi se n'era accorto aveva pensato ad un modo geniale e crudele per vendicarsi.
Mentre Eren era ad allenarsi nella palestra della scuola aveva sostituito il suo shampoo al latte di cocco con una tinta per capelli indelebile e bianchissima.

Il giorno dopo Eren girava per i corridoi e somigliava incredibilmente al suo professore di Fisica, prossimo alla pensione.

Levi non aveva potuto fare almeno di fissarlo con un sorriso di realizzazione stampato sul volto.

"Figlio di buona donna, so che sei stato tu"
gli aveva detto Eren mentre posava i suoi libri nell'armadietto, proprio accanto a quello di Levi.
"Non capisco a cosa ti riferisci, forse l'età ti sta dando alla testa.." il corvino gli aveva letteralmente riso in faccia e il volto dell'altro aveva assunto una tonalità di rosso spiccato a causa della rabbia.
"Cosa?"
"Non hai sentito Jeager? A questa età dovresti usare un apparecchio acustico, sai..."
"Brutto figlio di-"

Alla fine la discussione era finita con una rissa che era costata una punizione ad entrambi.

Qual pomeriggio si erano ritrovati uno accanto all'altro, a fare ripetizioni di matematica nell'aula punizioni, con il professor Hannes che fissava i capelli bianchi di Eren come se il ragazzo fosse un'apparizione aliena.

"Sei veramente un bastardo Levi, perché ancora non ti hanno rinchiuso in un manicomio e buttato la chiave? Mi stanno guardando come se fossi un tossicodipendente nei suoi anni peggiori".
Il corvino aveva sghignazzato "La prossima volta impari moccioso"
"Quello che ho fatto io era una cosa ben diversa!"
"Mi hai quasi fatto ingoiare un verme, Jeager!" aveva quasi urlato il corvino, attirano l'attenzione del professor Hannes.

"Voi due, potete dirmi che avete capito della lezione di questa mattina?" era palesemente infastidito da quel comportamento e dall'aspetto inusuale di Eren.

"La radice cubica del cervello di Ackerman è pari a 0"
"Tsk, e qualsiasi numero moltiplicato per il Q.I. di Jeager è nullo"

Hannes era viola di rabbia "No, Jeager addizionato ad Ackerman da come risultato la presidenza. Andate, ORA!"

Quella sfuriata era costata altri due giorni di punizione, ma i capelli bianchi di Eren erano durati un mese.
Levi si ritrovò a pensare che ne era decisamente valsa la pena.

×Come Il Mare D'inverno×    EreRi/RiRen OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora