𝟏𝟔☾

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Quando la mia migliore amica apre la porta di casa con un calice colmo di spumante in mano la prima cosa che faccio è strillare

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Quando la mia migliore amica apre la porta di casa con un calice colmo di spumante in mano la prima cosa che faccio è strillare. Proprio come una ragazzina di dodici anni. La sua reazione è la medesima della mia e questo mi rassicura. Possiamo essere due ragazzine felici insieme.
«Ti lascio nemmeno un giorno da sola e tu ti presenti con questo!» afferro la sua mano e la sventolo tra di noi.
«Le ho detto lo stesso.» ride Gabe, seduta sull'isola in cucina.
«Sono sconvolta tanto quanto voi, non me l'aspettavo!» gesticola la bionda.
«Festeggerete il matrimonio a Solaria? I tuoi sono felici che non ti sposi un principe?» Gabe la prende in giro.
Una risata spontanea lascia le mie labbra mentre Stella borbotta qualcosa su quanto siamo stupide. È un caso che il fidanzato di Stella si chiami Brandon ma quando proprio Gabe ci ha fatto notare il nesso con il cartone animato italiano Winx non abbiamo potuto far altro che prenderla in giro e riderci su. È davvero divertente.
«Allora, ora che ci siamo tutte: racconta.» mi accomodo su uno degli sgabelli e mi verso un po' di spumante nell'unico calice rimasto vuoto.
Stella scuote il capo con le mani sul volto, poi ci guarda e rimane in silenzio. Ha gli occhi lucidi e il naso un po' arrossato. Penso sia il mix di alcol ed emozioni a farla reagire in questa maniera. Adorabile.
«Okay, allora... è successo tutto a pranzo. Siamo andati in questo locale delizioso perché ero in pausa e lui aveva il giorno libero, quindi abbiamo pranzato tranquillamente e poi mi ha riportata a lavoro. Mi è sembrato strano trovare mamma nell'atrio visto che di solito è sempre in ufficio, perciò le ho chiesto che ci facesse lì. Poi sono arrivati alcuni colleghi e caspita, c'era pura mia nonna paterna – lo sapete che problemi all'anca e quasi mai esce di casa – allora mi sono voltata cercando di capirci qualcosa e Brandon era in ginocchio con in mano la scatolina aperta.»
«Sono ancora incazzata perché non ci ha chiamato ma emozionata perché ti sposi.» borbotta la mora.
Faccio tintinnare i nostri bicchieri, in accordo con quello che ha appena detto.
«Lo so, avrei voluto avervi lì ma mi ha detto che è stato un pensiero avuto quella mattina, ha avuto solo il tempo di far arrivare nonna e poi ha voluto subito chiedermelo. Sono ancora sconvolta.» ridacchia Stella.
«E adesso dov'è lui?» chiedo.
«Ha prenotato per stasera alle otto in un ristorante, quindi è andato a casa per cambiarsi e sistemare tutto, a quanto pare ha in mente un'altra sorpresa.» risponde la bionda.
«Sono così felice per te, Stel. Ammetto di essere rimasta sconvolta visto che non vi frequentate da nemmeno un anno ma ho visto il modo in cui ti guarda e penso che potrebbe davvero essere quello giusto.» sorrido allungando una mano nella sua direzione.
Stella l'afferra, poi fa lo stesso con la mano di Gabe.
«Elle ha ragione. Brandon è quello giusto per te e noi siamo tanto, tanto felici. Lo strapazzeremo un po' per non averci incluse ma alla fine lo accetteremo.» ridacchia la mora.
«Grazie, ragazze. Vi voglio bene.» sbatte le palpebre più volte per non piangere.
«Guardatela. Sta per commuoversi.» stringo la sua mano.

«Ma adesso passiamo anche ad un altro dettaglio succulento.» Stella punta lo sguardo su di me e capisco che non ho scampo.
«Dov'eri quando ti ho chiamato? Ho sentito tanti rumori di sottofondo e non mi sembravi a casa.» «Ero con Wes. Weston.» mi correggo subito.
«Wes.» mi fa il verso Gabe.
«Piantala.» arrossisco.
«E dov'eravate tu e Wes?» ride.
«A Belle Isle Park. Abbiamo finito per l'ora di pranzo quindi abbiamo mangiato un trancio di pizza e poi mi ha portata lì.»
«Un appuntamento vero e proprio.» Stella si accomoda sullo sgabello vuoto.
«Diciamo che hai un pessimo tempismo.» guardo la mia migliore amica.
«Oh, mio Dio.» bisbiglia Gabe, le labbra leggermente separate.
«Merda.» ecco, appunto.
«Vi stavate baciando. Stavi baciando il Detective sexy!» esclama Stella.
Sento le guance scaldarsi un po' di più ma non nego.
«Quasi. Stava per farlo quando tu mi hai chiamata e sai che non avrei mai rifiutato di rispondere.» «Certo che lo sa – prende parola la mora – e hai fatto bene a rispondere. Però... accidenti. Allora fa sul serio con te. Non si tratta più di una cenetta e basta.»
«So che è cominciato tutto in maniera del tutto casuale, come vi ho già detto non mi aspettavo di certo che fosse interessato a me, ma... sembra che lo sia davvero. Mi sto sforzando di non analizzarlo perché voglio che sia diverso con lui.» spiego.
«Sai che è diverso.» dice Stella.
Entrambe mi conoscono da anni ormai e sanno come mi rapporto con i ragazzi, quindi raccontare loro di come io sia così tranquilla nel parlare con lui le ha sorprese parecchio. Immagino abbiano ragione quando dicono che è diverso. Come già so, Weston non è un ragazzo come tanti, lui è più... uomo, credo sia questo a far la differenza. Il modo in cui si approccia, in cui mi guarda, come se non avesse alcuna fretta... è più intenso.
«Con lui è tutto amplificato e ammetto che la cosa un po' mi spaventa. Ho amato con tutta me stessa Noah e anche se sono pronta a rimettermi in gioco ho ancora un po' di timore all'idea di poter donare me stessa completamente ad un'altra persona.»
«Hai paura di poterla perdere, non di donarti.» Gabe accarezza il mio braccio, un lieve sorriso sul volto. Annuisco non riuscendo ad aggiungere altro.
«Io penso che tu debba dargli una possibilità, Elle. La vita è un'incognita a trecentosessanta gradi, non sappiamo come andranno le cose domani ma non per questo devi lasciare che la pura ti domini. Prendi quello che lui ha da darti e se funzionerà, bene, altrimenti pazienza, sarà comunque una persona che ti ha donato un piccolo pezzetto di serenità.» guardo Stella e la ringrazio.
Hanno entrambe pienamente ragione. Forse è davvero il momento di smetterla di esaminare al microscopio ogni cosa che riguardi la mia vita privata, forse dovrei solo lasciarmi andare e vedere cos'ha Weston Morgan da offrirmi.

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