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Febbraio 2008

Sarebbe più scortese dirglielo o far finta di niente? Alla fine Draco decise di rischiare la sua ira.

"Uh, Granger?"

"Che cosa!?"

Allora stava avendo una di quelle mattine, purtroppo. Il tipo di mattina in cui se Draco avesse osato interrompere la sua scrittura, gli avrebbe staccato la testa a morsi. Il suo cattivo umore era molto probabilmente causato dalla mancanza di sonno, se poteva giudicare dal suo aspetto: lividi violacei sotto gli occhi, una tinta giallastra sul suo viso solitamente roseo e i suoi capelli gettati a casaccio in una sorta di chignon sopra la testa. Quello, e aveva già scattato a Draco per aver sorseggiato il caffè troppo rumorosamente.

"Hai dell'inchiostro sul naso, sulla guancia sinistra e sulla fronte," la informò educatamente, scegliendo di ignorare il suo sfogo infantile.

Hermione alzò gli occhi al cielo e prese un fragile tovagliolo di carta e tentò di asciugarsi l'inchiostro dal viso.

"Meglio?"

"Per niente."

"Uffa!" Fissando Draco come se fosse in qualche modo da incolpare per la sua faccia macchiata di inchiostro, Hermione tirò la manica della sua camicetta da lavoro, ma prima che potesse usarla per pulirsi dall'inchiostro, Draco protestò inorridito.

"Granger, hai un vago senso del decoro? Non è a questo che servono le maniche!"

Sbuffando indignato, infilò la mano nella tasca interna della giacca e porse un fazzoletto bianco verso la sua direzione. Rigirandoselo tra le mani, per la prima volta quella mattina un sorriso apparve sui suoi lineamenti scontenti. "Solo tu potresti portare addosso fazzoletti monogrammati," ridacchiò e infine Hermione riuscì a pulire l'inchiostro.

Draco roteò gli occhi bonariamente. "Be', certo, Granger, sono un gentiluomo."

Hermione sbuffò. "Più come un moccioso con un fondo fiduciario."

"Attenta, plebea, o non ti presterò mai più il mio agognato fazzoletto."

Hermione rise e glielo restituì. "Ecco, a meno che tu non voglia che lo lavi prima?"

Draco agitò imperiosamente una mano. "Moccioso dal fondo fiduciario, ricordi? Potrei cucire diverse vele fatte interamente dalle mie scorte. Tienilo come promemoria della mia cavalleria."

Fu il turno di Hermione di alzare scherzosamente gli occhi al cielo e Draco fu contento di essere riuscito a risollevarle il morale quella mattina. Di solito, quando era in questi stati d'animo, il risultato era un silenzio imbronciato per tutto il tempo fino al lavoro.

"Vuoi dirmi perché oggi ti comporti come uno Schiopodo Sparacoda malnutrito?"

Questo gli valse un'occhiataccia, ma poi lei sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia.

"Ho passato il fine settimana con i miei genitori", disse dolcemente.

Draco sapeva che il rapporto di Hermione con i suoi genitori a volte la rendeva confusamente triste, ma sembrava che la stesse influenzando più del solito.

"Stanno bene?"

"Stanno bene, è solo che ... ad ogni visita che passa, sento che questo divario tra di noi si allarga."

"Hanno detto qualcosa che ti ha sconvolto?"

"No, non è quello," rispose pensierosa e si appoggiò il mento tra le mani, appoggiandosi in avanti sul tavolo. Fissava a metà distanza e Draco oramai la conosceva abbastanza bene da sapere che stava semplicemente prendendo un minuto per organizzare i suoi pensieri prima di parlare.

Remain Nameless - ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora