Chapter 2

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I giorni che precedevano la nostra partenza furono estenuanti. Fremevo dall'eccitazione al solo pensiero: sarei entrata nella Legione Esplorativa, avrei rivisto i miei amici dopo 2 lunghi anni, ci saremmo allenati insieme. Un nodo mi si formò nella gola. Avrei anche concluso la mia missione e me ne sarei tornata a casa, dai miei genitori, a Marley.

Come al solito eravamo sotto il nostro albero, lo chiamavamo così perché avevamo inciso le nostre iniziali sulla spessa corteccia del tronco ed io di tanto in tanto mi soffermavo ad osservarle.

<<Thomas, sai per caso se Mina sarebbe venuta oggi?>> chiese Daz steso sul morbido letto verde che ricopriva tutta la collina. Mi guardai intorno e vidi che effettivamente non era con noi, non me ne ero nemmeno accorta.

<<Aveva da fare oggi?>> domandai tenendo lo sguardo sulle nostre iniziali, ancora con la testa tra le nuvole. Thomas sospirò scrollando le spalle.

<<Non mi ha spiegato cosa doveva fare e non ha nemmeno accennato che ci avrebbe raggiunto più tardi>> si appoggiò con la schiena al tronco <<Quindi suppongo che oggi non la vedremo>>

Annuii stendendomi e socchiudendo gli occhi. Quella brezza primaverile che mi accarezzava la pelle mi dava un senso di leggerezza. Mi sentivo libera. Libertà. La mia testa iniziò a viaggiare nei ricordi, facendomi rivedere i momenti passati nella mia casa, la mia vera casa. Tutto il duro allenamento che mi ha portata qui. Che mi ha portata a questo. Sentii gli occhi pizzicare ma ricacciai dentro le lacrime, non era da me. Ma poi eccolo, un ricordo più doloroso degli altri: Marcel. L'avevamo perso durante il viaggio verso queste dannate mura. Era morto. Non l'avrei più rivisto, non avrei più riso con lui. Non mi avrebbe più abbracciato e consolato. Una piccola lacrima sfuggì e scivolò lungo la mia guancia, con un rapido gesto la asciugai e mi dissi di riprendermi subito perché non sarà morto in vano.

Tirai su il busto stiracchiandomi.

<<Mhhh mi sto annoiando, facciamo qualcosa?>> Samuel si accodò a me

<<Anche i pomeriggi stanno diventando monotoni>> sbuffò passandosi una mano tra i capelli corvini.

<<Thomas, come va tra te e Mina?>> un sorriso sghembo gli si formò sul viso mentre io avevo un'espressione corrugata e confusa.

<<C-con Mina? COSA MI SONO PERSA QUELLA SERA!?>> esclamai mettendomi seduta, pronta ad ascoltare la storia del biondo che era arrossito. Perché non mi avevano detto niente? È passata una settimana e nessuno di loro mi aveva aggiornata. Misi un piccolo broncio che fece addolcire i tre ragazzi presenti.

<<A quanto pare non posso più nasconderlo, vero?>> ridacchiò grattandosi imbarazzato la nuca. La curiosità mi stava mangiando dall'interno e con lo sguardo lo incitai a continuare. Lo vidi prendere un gran respiro mentre il rossore sulle sue gote si disperdeva.

<<Quella sera andammo a vedere le stelle come programmato e non appena la luce lunare le illuminò il volto vidi quanto era bella e quanto mi stavo perdendo di lei>> un piccolo sorriso si incurvò sulle sue labbra e il mio sguardo si addolcì. Sono riuscita a perdermi anche questa, mannaggia a me. Mi maledissi ma poi tornai concentrata sulle parole di Thomas. Notai che mentre parlava della ragazza aveva gli occhi pieni di gioia, erano illuminati da una strana aura. Anche io ero così quando parlavo di Marcel? Chissà se anche io avevo quello sguardo sereno, senza alcuna preoccupazione. Marcel.

<<...durante il tragitto verso casa..t/n sei tra noi?>> mi vidi la grande mano del biondo sventolarmi di fronte agli occhi e così mi risveglia da quello stato di trance. Annuii, scacciando via il pensiero del mio primo amore.

<<Dicevo, mentre tornavamo a casa, quei due cretini>> indicò Daz e Samuel con tono accusatorio mentre i diretti interessati facevano finta di nulla.

<<..ci hanno lasciato da soli e lei, prima che ci salutassimo, si è messa in punta di piedi per darmi un bacio sulla guancia..>> eccolo, il rossore era tornato. Sorridente gli diedi una leggera pacca sulla spalla.

<<Beh il nostro grande Thomas ci è arrivato! Ce ne hai messo di tempo sai?>> ridacchiai insieme agli altri che si guardarono con uno sguardo complice. Non capirò mai fino in fondo cosa passa per la testa di quei due.

<<Ahhh domani si parte ragazzi..>> sussurrò il moro portandosi le ginocchia al petto. Già. Domani saremmo partiti per iniziare l'addestramento, il che significava lavoro, fatica e ancora lavoro. Ero un po' fuori allenamento, in quei due anni non ho avuto l'opportunità di tenermi in forma. Potrei essere arrugginita nel corpo a corpo, Reiner mi distruggerà questa volta.

<<Perlomeno potrò dire di aver fatto parte del 104° Corpo Cadetti nella mia vita>> risi, portando le braccio dietro la schiena, sorreggendomi su di esse.

<<Ehi ehi e noi cosa siamo? Delle verdure? Sei anche parte del nostro gruppo, t/n>> Daz cercava sempre di farmi sorridere, per sua fortuna ci riusciva in qualunque modo. <<Noi siamo una piccola famiglia e tu ne fai parte dal primo giorno che ti abbiamo incontrata, quindi ritira subito quello che hai detto!>> mi indicò con l'indice, inscenando la parte drammatica di un romanzo. Scoppiai in una piccola risata, accompagnata da quelle dei miei amici.

Fidati di me //Jeanxreader//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora