capitolo 3

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solita sveglia, solita ora solito tutto senza Marc... mi lavo velocemente e indosso un pantaloncino di jeans chiaro e una canotta larga viola e le solite Nike.

mi dirigo a lavoro e oggi mi sembra tutto più bello, più armonioso. sto Bene e  vedo solo il bello delle cose. non mi sento più sola e triste, ora è come se il mio corpo freddo si stia piano piano riscaldando ed il mio cuore esplode. STO BENE e mi sento la persona più felice del mondo. cammino e ammiro sorridendo tutto cio che mi circonda quando mi squilla il telefono, un numero che non ho.

-pronto?
-Piccola!
-Marc come stai??
-sto bene tesoro mi dispiace se non ti ho chiamata ieri sera ma sono arrivato tardi e non volevo disturbarti.
-non disturbi mai.
-ne sono felice. questo è il mio numero di ufficio il giorno se devi chiamarmi mi trovi sempre qui.
-va bene io sono appena arrivata a lavoro devo scappare
-certo piccola a stasera.
-a stasera

stacco la chiamata e corro a mettere il grembiule. si è ricordato di me pensavo non lo avesse fatto!

cammino e sorrido come un ebete.

-bellezza oggi sei in ottima forma!

-Anto!

mi buttai al suo collo e lo abbracciai

-oggi sono carica! mi sento benissimo.

-spero che continuerai tutto il tempo cosi! oggi arrivano i turisti!

mi sorrise e andò via.

iniziai a sistemare i bicchieri e a servire qualche cliente al bancone , prendo qualche ordinazione al tavolo e corro dritta dritta in bagno a riposarmi un po.

-che stanchezza. non ce la faccio più.

mi lavo le mani e mi dirigo velocemente al bancone e continuo a servire i clienti fino a quando incontro una faccia già vista. Ricordo perfettamente il suo sorriso bellissimo!

-Prego cosa posso darti?

-una birra

ma certo ci sono la sua voce, il ragazzo insieme al buffone dalle battute squallide e i suoi amici del cazzo!

-quale preferisci?

-Heineken

vado al frigo prendo la bottiglia la stappo e vado per metterla nel bicchiere

-oh no lasciala nella bottiglia

-come preferisci.

prendo un poggia bottiglia e poi gli poso la bottiglia sopra e continuo a servire i clienti ma sento degli occhi puntati addosso , qualsiasi movimento io faccia e questo mi agita. sono una ragazza molto timida e in questo preciso momento sono impacciata e goffa e questo mi fa vergognare ancora di più.

mi giro di scatto e incontro il suo sguardo. mi guarda serio mentre gira la bottiglia dall'orlo tra le dita. ci guardiamo fino a quando un cliente si lamenta.

-allora mi fai ordinare o no??

-mi scusi. prego mi dica...

Fine del turno

poso il grembiule prendo la borsa e mi dirigo verso casa. una volta dentro chiamo margherita.

-Marghe che fai?

-niente tesoro a casa tu?

- pure mi risposo un po.

-andiamo a ballare stasera? c'è una serata da urlo!

-si certo tanto domani devo fare il turno di pomeriggio

-alle 11 passo da te e andiamo.

-va bene a dopo.

Partiamo e non torniamo piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora