Capitolo 4

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Per giorni passo in rassegna la vita di Matt, dalla fine del liceo, attraverso gli elenchi dei suoi possedimenti, le tasse universitarie e i lavori che ha fatto. La burocrazia mi uccide l'anima, ma sono obbligata a passare in rassegna ogni dettaglio per assicurarmi di non avere sorprese dall'altra parte. Ho cominciato a scrivere la notifica di divorzio alla sua futura ex moglie, Missy Prismore.
Nome da nubile: Missy Naged.
Faccio alcune ricerche anche sul suo conto, giustificando la mia curiosità con la scusa di voler essere semplicemente scrupolosa. Mi domando cosa abbia trovato Matt in lei. Ha finito appena il liceo, non ha frequentato l'università, ha lavorato per anni in una tavola calda e poi nel ristorante dove Matt mi ha detto di averla conosciuta. Non trovo molte altre informazioni.

Trascorse due ore a cercarla su internet, i miei occhi iniziano ad essere infastiditi dallo schermo del computer. Decido di aver bisogno di una pausa, esco dall'ufficio di Morgan offrendomi di portargli un caffè, che lui rifiuta cordialmente.

Entro nella saletta di vetro in cui hanno installato una piccola cucina, con un paio di tavoli ed un divano che spesso viene occupato dagli stagisti quando sono obbligati a lavorare fino a tarda notte, in genere accade per le cause penali. Mi preparo un caffè e lo sorseggio ammirando la città dall'alto, grazie all'ampia finestra che illumina la stanza. La luce si riflette sulle pareti di vetro ed illumina così anche l'ambiente circostante.

«Per fortuna ti ho trovata, devo farti vedere il mio futuro marito.» Jack mi distrae dal panorama. Entra e si prepara velocemente un caffè, per poi dare le spalle alla cucina e mi fa segno di guardare ansiosamente verso il corridoio, come sta facendo lui. Sorrido per come riesca sempre ad emozionarsi queste cose.

«Non dirmi che è di nuovo il tizio che porta l'acqua al distributore. Abbiamo capito che è già sposato, con una donna.» Jack non mi guarda, troppo concentrato a non perdersi il passaggio del suo nuovo colpo di fulmine. Ne ha circa uno a settimana.

«Eccolo.» Dice sospirando. Un uomo sulla trentina sta camminando a testa alta, portando in mano una piccola scatola per i traslochi. Ha i capelli neri tirati elegantemente indietro, che si uniscono ad una corta barba curata, che disegna il profilo scolpito del volto. Indossa con sicurezza un abito scuro, che delinea con accuratezza il corpo slanciato. Jack ha proprio occhio per gli uomini. 

«Chi è?»

«Dylan Walker. Ha preso il posto di racchia Randey, si è trasferito qui da New York, è specializzato in diritto penale ed è single.»

«Come fai a sapere tutto? È letteralmente appena arrivato.»

«Le ragazze della segreteria sono le mie migliori amiche. È un vero peccato che nei documenti di assunzione non ci sia la casella sessualità, ma lo capirò appena ci presenteremo.»

«Hai già un piano?»

«No, non sono mica uno stalker. Aspetterò che sia l'universo a bloccarci accidentalmente in ascensore. Solo noi due. In una piccola cabina in cui il calore lo costringerà a togliersi i vestiti.»

«E se fosse claustrofobico?» Infrango la bolla in cui si sta sciogliendo, lui mi rivolge uno sguardo di rimprovero ed io non posso evitare di sorridere. «Ti lascio ai tuoi sogni, devo tornare a lavorare. Potrebbe essere uno shock per te, ma non tutti passano le proprie giornate a spettegolare.»

«Ci vediamo a pranzo.»

Chiudo tutte le pagine di ricerca sull'attuale signora Prismore, rileggo ancora una volta la notifica di divorzio ed invio la stampa. Devo andare alla stampante in corridoio per prendere il documento, quella di Morgan è ancora rotta. Prendo anche una busta gialla in cui infilare il tutto e torno in ufficio. Prima di chiudere controllo che ci sia tutto e noto un foglio che non c'entra niente, sotto a tutto. Si tratta di una mail con dei dati di cui non capisco la natura e per fortuna in alto c'è il nome della persona a cui appartiene.

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