Perché è venuto in ufficio se non avevamo un appuntamento?
Forse ci ha ripensato e ha incontrato un nuovo avvocato. Lascio che Jack veda la mia confusa preoccupazione.
«Non ci siamo visti oggi», dico. Lui sembra altrettanto confuso, corruga la fronte schiudendo leggermente le labbra, prima di stringersi nelle spalle.
«Avrei giurato che fosse lui.» Liquida velocemente la questione e io mi tranquillizzo. «Meglio così, tornando all'adone—»
«Sai che ha anche un nome, vero?» Gli faccio notare, ma lui ignora il mio appunto e prosegue.
«Dovresti dargli una possibilità.»
«Ho appena chiuso una storia di quattro anni con Travis, non potrei avere un po' di tempo per me stessa?»
«Non ho mica detto che devi sposartelo, ti sto solo dicendo che del sano sesso occasionale non fa male dopo una rottura.» Alza le mani, come fosse innocente, insistendo con la sua opinione.
«Non posso avere una storia di una notte con lui.»
«Perché? Non lo trovi sexy?» Mi parla come fossi pazza a non essere attratta da lui.
«Uno: siamo colleghi, non possiamo andare a letto insieme e fare finta di niente. Sarebbe troppo imbarazzante doverlo rivedere ogni giorno. Due: io non sono il tipo da una botta e via, dovresti saperlo.»
Jack rinuncia al tentativo di farmi cambiare idea sul sesso occasionale, ci salutiamo per poi dirigerci ognuno verso la propria macchina.
Mentre sono in auto ripenso al divorzio di Matt, tra soli due giorni il contratto verrà certamente firmato e le nostre strade si separeranno per la seconda volta. Questo pensiero possiede la stessa dose di euforia e nostalgia, quindi per ora decido di concentrarmi sul positivo.
Sono appena riuscita a stamparmi un sorriso sul volto, mentre parcheggio sotto casa mia, quando ecco che qualcuno me lo fa sparire di nuovo.
Mi sta aspettando fuori dal portone, con in mano una piccola scatola marrone. Sospiro pesantemente, scendo dalla macchina e cammino verso di lui con quanta più sicurezza riesco a mostrare. Quando mi vede fa di tutto per evitare il contatto visivo con me, ricordandomi quanto male io gli abbia fatto.
«Ciao Travis.» Mi fermo a distanza di sicurezza per il bene di entrambi. Lui non è il solo ad essere stato male per la fine della nostra storia.
Lui sposta il peso da una gamba all'altra, più volte, segno del suo nervosismo. So che in questo momento la sola cosa in grado di calmarlo è una lunga corsa intorno al quartiere, ma si costringe a stare fermo. Di punto in bianco, qualcosa cambia: fissa i suoi occhi scuri nei miei, lo vedo stringere la mandibola prominente e mi porge la scatola con uno scatto.
«Ti ho riportato alcune cose che avevi lasciato da me», parla velocemente.
Prendo la scatola, vedendo al suo interno alcuni miei vestiti, un libro e il mio spazzolino da denti. Torno a guardarlo, sapendo che probabilmente è l'ultima volta che ci vediamo. Si sta sforzando di mantenere gli occhi marroni nei miei, la pelle scura è illuminata a malapena dalla luce sopra la porta, creando ombre nere che gli tagliano il volto.
«Ti ho amato per davvero.» Colgo la mia ultima occasione di fargli capire che non ho rotto con lui per cattiveria.
«No», scuote la testa, spostando lo sguardo su qualcosa di lontano, nella sera. Sappiamo entrambi che ho mentito, che non l'ho mai amato del tutto, ma gli ho voluto bene e Travis sa anche questo. Ho sempre apprezzato il modo in cui capiva me e le mie decisioni. Proprio come adesso: potrebbe odiarmi, insultarmi per avergli fatto sprecare quattro anni della sua vita, eppure so che non mi detesta. Vedo nei suoi occhi che è solo ferito.
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Come le comete
ChickLitSette anni dopo la loro separazione, Elsa e Matt seguono vite completamente divise, fino al giorno in cui s'incontrano di nuovo. Sequel di "Profumo di stelle".