"Sei pronto?"
Lee Dayeon era una donna piena di carisma, il volto giovane e le mani pallide il cui tessuto sembrava essere fatto di delicata seta.
Quel giorno era il primo giorno che Sunghoon la vedeva e ne era rimasto immediatamente affascinato.
Aveva quella bellezza tipica delle divinità, un viso tondo e senza spigoli, le guance rosee ed innocenti, gli occhi grandi che riflettevano il brillare del ghiaccio dentro quelle iridi scure.
Nonostante tutto questo, però, il vero fattore principale che caratterizzava quel suo surreale fascino si nascondeva dietro le pieghe di quel suo comportamento leale, gentile, educato e saggio.
Era sempre pronta a dare il tutto per tutto per convincere quel piccolo bambino di appena quattro anni a rinunciare alla stabilità del terreno, lanciandosi nel vuoto e nelle avventure che il ghiaccio, volpe ingannatrice dalla bellezza illusoria e menzognera, era pronto a rivelare nei meandri della sua maestosa misteriosità.
"Ho paura" ma Sunghoon, anche da piccolo, non amava i misteri.
Lui volva una vita normale, come tutti i bambini della sua età;
voleva una madre pronta a prenderlo in braccio e dei compagni con cui giocare, voleva delle figure stabili che non cambiassero mai.Non aveva mai desiderato la mancanza di fermo equilibrio ed un percorso scaglionato e spezzato dalla paura e dalla imprevedibilità.
È normale avere paura, è qualcosa di nuovo per te, ma ti assicuro che se ci metterai coraggio, anche questa paura passerà"
Dayeon gli tese una mano, mentre il piccolo bambino si aggrappava al bordo della pista con gli occhi grandi sgranati, tremante e con il respiro che gli abbassava ed alzava il petto a ritmo irregolare.
"E se dovessi cadere?" chiese con una voce piccola, minuta nella sua essenza.
Aveva paura, non riusciva a staccarsi dal bordo, temeva di scivolare e farsi male.
Dayeon fece un sorriso di incoraggiamento, un sorriso che sarebbe rimasto nella mente di Sunghoon per molto tempo a venire.
Un sorriso che lo avrebbe accompagnato fino alla fine della sua vita, con la sua dolcezza e bontà.
"Ti aiuterò a rialzarti" disse sicura.
Non c'era titubanza, non c'era dubbiosità, era certa delle sue parole.
Sunghoon mandò giù la saliva sentendo la gola bruciare.
"E se dovessi farmi male?" domandò con lo stesso filo di voce utilizzato prima.
Non trovava il coraggio, non trovava la vera motivazione.
Il ghiaccio lo chiamava a sé, ma lui non era sicuro di appartenere a quella sua misteriosa ed incerta natura.
"Ti aiuterò a guarire" Daeyeon fece mai cadere quella mano.
Continuò a tenere il braccio teso verso di lui, anche se faceva male, anche se iniziava ad essere indolenzito e a tremare.
Era certa che nell'anima di quel bambino ci fosse qualcosa per cui valeva la pena lottare, glielo leggeva negli occhi, nella preoccupazione, nell'indecisione.
Se solo avesse fatto un passo avanti, si sarebbe reso conto di non essere più in grado di volerne fare indietro.
"E se dovessi.." continuò però il piccolo corvino, aggrappandosi con più forza a quella ringhiera, terrorizzato dallo scivolare dei suoi piedi sopra i pattini.
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Interlude - Before The Sunrise | Jakehoon
Fanfiction"Quando la luce si spegne e i ricordi tornano alla mente, è in quel momento che tutto torna a fare male, che tutte le memorie del passato tornano a tormentarmi e tutte le insicurezze che sono sempre riuscito a tenere distanti si abbattono definitiva...