Abituarsi alle persone, alla loro presenza, non è facile.A volte tendiamo ad isolarci, a rinchiuderci in noi stessi, a non voler vedere il mondo per quello che potrebbe essere, ma solo come appare.
Durante la nostra vita passiamo davanti a decine di migliaia di individui tutti diversi tra loro eppure, passati i primi attimi, ci tornano a sembrare tutte quante indistintamente uguali.
Con il passare del tempo la memoria che abbiamo riguardo alla loro identità andrà a scemare, come se essa non fosse mai esistita e con ciò dimenticheremo tutto, persino il ricordo di aver mai conosciuto il loro nome.
In questi giorni oscillo molto tra diverse letture; la prima è quella di Pirandello dal quale non posso che afferrare il concetto che la vita è e sarà sempre un eterno fluire e divenire.
Mentre il secondo è il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery.
Quest'ultimo in particolare, sin da bambina, mi ha sempre portato a riflettere su molti fattori dell'esistenza e la capacità di rapportarsi umana.
Per molto tempo mi sono sempre ripetuta che la ragione per cui ci affidiamo e affezioniamo alle persone sia per una totale abitudine e quotidianità;
un po' come la prima volta che si beve il caffè: è qualcosa che all'inizio ci sembra sbalorditivo, ci sentiamo energici e pieni di iniziativa, poi con il tempo, però, ci si abitua e si cade nella normalità;
non si sente più quell'energia disumana ardere in noi, ma allo stesso tempo, se non lo si beve, se ne sente la mancanza.Per molto tempo ho pensato che le cose funzionassero proprio così e il famoso aneddoto della volpe e del piccolo principe me lo confermava.
Eppure non ho mai avuto la possibilità, prima d'ora, di afferrare il meccanismo che si cela dietro a ciò.
Saint-Exupery, però, me ne ha dato l'opportunità.
Addomesticazione.
Questa strana parola che tutti ormai non comprendono più.
Addomesticare, nel suo significato generale significa rendere qualcosa domestico, ma in realtà, nel vero termine della parola, deriva da domesticare e quindi a sua volta dal latino Domus, che nell'Italiano corrente traduciamo con "Casa".
Casa.
Rendere qualcosa domestico, rendere qualcosa parte della casa.
Rendere qualcosa o qualcuno casa.
Riprendendo però il filo del discorso originale, posso dire che sì, quando nel fluire della vita incontriamo per la prima volta delle persone spesso tendono a sembrarci tutte uguali, eppure quando ci soffermiamo su qualcuno ed impariamo piano piano a conoscerlo iniziamo a notare molto di più.
Tratti del viso, segni particolari, atteggiamenti bizzarri, modi di fare e di parlare.
Durante questo processo iniziamo a riconoscere diverse peculiarità che gradualmente renderanno unici, diversi dalla massa, gli altri e che magari, nel loro piccolo, solo noi sappiamo davvero valorizzare.
Iniziamo a prestare attenzione a cose che prima ignoravamo e, come quella volpe con il giovane principino, distinguiamo ed addomestichiamo facendoci a nostra volta addomesticare (perché così come avviene con noi, inevitabilmente la cosa diviene bilaterale).
Ed è qui che quell'amaro caffè bevuto la mattina diviene qualcosa di essenziale senza il quale, sebbene si riesca comunque a vivere, non si può fare a meno che sentirne la mancanza.
Nella stessa maniera la volpe e il piccolo principe, anche dopo la separazione, non potranno mai smettere l'uno di pensare e ricordare l'altro.
Si lascia un segno indelebile ed inevitabile nella memoria altrui.
Ci si addomestica, si fa casa di altre cose e persone che, quando non ci saranno più, non potremo mai, comunque, dimenticare.
Questa terza parte della storia parlerà appunto di questo processo di addomesticazione;
Di come condividendo momenti, paure, preoccupazioni, pensieri, ricordi e felicità si possa, in un - ampia o meno ampia- spanna di tempo, modificare completamente una relazione con un altro essere umano;
Di come, una volta addomesticati - quindi fatto di lui casa nostra e facendo di noi casa sua - non si possa più fare a meno di averlo nella mente, non poterlo dimenticare, elidere, cancellare e, a volte, quando questa addomesticazione risulta più piacevole e confortante di quanto pensavamo potesse diventare, lasciamo che nel passare del tempo anche le emozioni prendano parte nel gioco che è questa nostra strana e particolare vita.
Spero di poter riportare al meglio in futuro queste mie volontà
Un caloroso saluto
Sempre vostra,Kia<3
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Interlude - Before The Sunrise | Jakehoon
Fanfiction"Quando la luce si spegne e i ricordi tornano alla mente, è in quel momento che tutto torna a fare male, che tutte le memorie del passato tornano a tormentarmi e tutte le insicurezze che sono sempre riuscito a tenere distanti si abbattono definitiva...