La Pozione - Epilogo

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Nelle settimane successive si sorprese a cambiare giudizio su Malfoy, giorno dopo giorno. La pozione necessitava di quattro settimane di preparazione, ed ogni sera Hermione tornava nel laboratorio e ci lavorava. Ed ogni sera, Malfoy era lì. Tagliuzzava gli ingredienti con lei, la rimbeccava e correggeva i passaggi del libro, e parlavano. Parlavano tanto, di tutto. 

Hermione scoprì che era un appassionato di letteratura e che conosceva anche diversi autori babbani. Che era diventato Cercatore di Quidditch non per sfidare Harry ma perchè amava volare. Che era stranamente semplice parlare con lui. Per ore, senza mai stancarsi. Draco aveva spirito critico, studiava, ed avevano preso l'abitudine di discutere delle lezioni del giorno, o di lavorare sui propri temi insieme, mentre la pozione sobbolliva.

Ed Hermione pensava proprio...insomma Malfoy le piaceva. Le piaceva sul serio. La faceva impazzire, mentalmente e fisicamente.

C'erano anche i baci ovviamente. Dopo la prima sera non sapeva se sarebbe successo di nuovo, ma quando il ragazzo l'aveva spinta sul banco per attaccare le labbra alle sue, non gli aveva chiesto di fermarsi. Ogni sera si spingevano un po' più avanti. Le mani che inizialmente le stringevano i fianchi viaggiavano piano sulla sua pelle coperta dal maglione, sfiorandole sempre più spesso il seno, il sedere, scoprendole le cosce coperte dalla gonna ed accarezzandole, con un ardore ed un desiderio bruciante quanto la sera della terrazza, ma senza fretta. Si scoprivano piano. Hermione aveva capito di adorare le spalle di Draco. Erano morbide ma quando si contraevano per trarla più vicino, i muscoli guizzavano. Gli passava le mani sulla pelle, sotto il collo della camicia, per minuti interi, affondandogli le unghia nella pelle quando lui le mordeva le labbra o il collo. Sempre più spesso gli piaceva provocarlo, spingendosi contro i suoi fianchi per scontrarsi con l'erezione chiara attraverso i pantaloni, ma il ragazzo si limitava a sibilare ed a stringerla più forte. Gli era grata. Anche se si divertiva a provocarlo, e tornava ogni sera al dormitorio con le mutandine fradicie, non si sentiva pronta per quello.

Quella sera aveva un sapore diverso. La pozione era pronta, mancava solo una manciata di foglie di Valeriana e sarebbe stata perfetta. Ciò significava che non c'era più motivo per loro di vedersi ogni sera. Insomma... non stavano insieme. Lui non gliel'aveva chiesto. Lei non ne aveva il coraggio.

Ma era davvero qualcosa da chiedere?

Lo guardava sempre. A colazione, a lezione, a pranzo, in biblioteca. Si incantava a fissargli i capelli così biondi e fini ed il modo in cui ogni tanto ci si passava la mano in mezzo per scostarseli dalla fronte o il modo in cui mordicchiava la punta della piuma quand'era chino su un compito in classe o come giocherellava con l'anello alla mano sinistra mentre la destra scorreva sulla pergamena.

«Sei cotta come una dodicenne. » la voce sarcastica di Ginny la distrasse dalla contemplazione estatica degli avambracci di Malfoy scoperti durante la lezione di Pozioni.

«Cosa? » fece distratta. «Non so di che parli. » 

 «Sai, Blaise mi ha detto che Malfoy esce spesso la sera. » 

 Hermione deglutì. «Non ne dubito. » 

 «E tu esci ogni sera da un mese ormai. » 

 «Per la pozione. » specificò Hermione. «Io preparo la pozione. » 

 «Da sola? » Hermione deglutì, considerando l'ipotesi di mentire, ma si rese conto che aveva bisogno di un consiglio. 

«In realtà no. » fece mordendosi le labbra. 

«Dra...Malfoy mi aiuta. Sai, è portato in Pozioni e... » 

 «Hermione, che state combinando? » Ginny gettò un Muffliato sui compagni più vicini prima di voltarsi verso di lei, le braccia conserte. 

Parties | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora