Nei Tuoi Pensieri

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Hermione prese un respiro. «Sei qui a parlare con me, una Sanguesporco, come se fossi una tua vecchia compagna. La mia migliore amica, da te ritenuta traditrice del suo sangue sta con il tuo migliore amico, e sembri essere d'accordo. Quello che mi chiedo è... se non fosse andata così, se avesse vinto lui...Tu mi staresti perseguitando, forse mi avresti uccisa e... »

«No. Non sono un assassino. »

«Lo saresti stato. »

«No, tu non capisci. »

«Allora spiegami! » fece spazientita lei.
 
Malfoy si ficcò le mani in tasca prima di voltarle le spalle, la testa bassa. Sembrava in crisi. Hermione si rigirò tra le mani il bicchiere vuoto.

«Posso fare di meglio. » disse dopo un po'. Si girò di nuovo verso di lei. «Sei capace di leggere nel pensiero? »

«Cosa? Io non...voglio farlo. » sussurrò lei.
«Sei capace o no? »
«Si, ma i tuoi pensieri appartengono a te soltanto e... »

Lui ghignò. «Rifiuti di scoprire la verità anche su un possibile nemico? »

Hermione prese un profondo respiro. «Okay...okay. » tirò fuori la bacchetta, e lui si avvicinò leggermente. Puntò la bacchetta.

«Io non l'ho mai fatto, non so come muovermi dentro la tua testa... forse non dovrei. »
«Ti guiderò io. Conosci la formula, basta quella. »

Hermione annuì, nervosa, la punta della bacchetta che gli sfiorava la fronte. «Legilimens. »

Hermione annaspò. Non era mai entrata nella mente di nessuno, ma non se la immaginava così. Era come galleggiare nel vuoto. Si guardò il corpo. Indossava lo stesso vestito, stringeva la bacchetta in mano, i capelli le fluttuavano attorno come se fosse nello spazio.

«Malfoy? » sussurrò.
«Sono qui. » un sussurro alla sua destra, e vide il ragazzo. La guardava, curioso. «Riesci a mantenere l'incantesimo? A concentrarti abbastanza? »
«Si, credo di si. » lo guardò annuire e poi chiudere gli occhi, ed attorno a lei i contorni iniziarono a diventare più nitidi.
«Che stai facendo? »
«Ti sto aiutando. La mente è complicata da gestire, quindi la sto rendendo comprensibile. È uno dei trucchi principali. Immaginare di racchiudere i pensieri in dei cassetti, delle stanze, o...nel tuo caso mi sembrano adatte le pagine di un libro. » mentre parlava Hermione atterrò malferma su un terreno erboso. Si guardò intorno, riconoscendo quel posto. Il parco di Hogwarts.

«Perché siamo qui? »
«Mi piace questo posto, è tranquillo. »
Hermione alzò istantaneamente una mano, ed un grosso libro le atterrò diritto sul palmo. Guardò Malfoy, che annuì, poi aprì il libro proprio nel mezzo. Le pagine erano vuote, ingiallite. Le ricordava Storia di Hogwarts.
Le pagine mulinarono veloci fino a fermarsi su una che sembrava non avere niente di speciale,bianca come le altre. Trattenne un urlo mentre ne veniva risucchiata.

Si trovava in un ambiente completamente diverso, freddo ed impersonale. Muri grigi, pavimento nero. Draco era rannicchiato a terra, ansimante, e la figura alta di Severus Piton stava davanti a lui.

«Dobbiamo riprovare. Devi chiudere la mente completamente. »
«Non è facile. »
«Se vuoi davvero diventare una spia devi essere capace di opporti a lui. »
«Possono nascondermi e basta. Se solo chiedessi potrebbero... »
«Si, e manderesti a morte i tuoi genitori, me, tua zia. L'Ordine non può proteggerti da lui. »
«Non ce la faccio. »
«Draco c'è un modo più semplice. Puoi... »
«Non diventerò uno di loro. » ringhiò il ragazzo.

Si alzò lentamente da terra, traballante ed Hermione trattenne il fiato quando vide le lacrime ben visibili sul viso sottile del ragazzo. Si guardò attorno.

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