Cap 19: Le emozioni di un quadro

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Jared e Jensen erano ad una mostra di quadri molto caratteristica. Un suono di violino in sottofondo rendeva il tutto più romantico e d'altri tempi.

Jensen era andato a prendere da bere, mentre Jared era rimasto ad ammirare dei quadri. Due in particolare avevano attirato la sua attenzione. Uno raffigurava un unicorno che dava un bacio ad un altro unicorno rosa, forse femmina, invece l'altro raffigurava lo spazio profondo e nero e un astronauta che galleggiava in esso, cercando di raggiungere l'arcobaleno.

Jared si concentrò sulle emozioni che quei quadri gli trasmettevano e il suo cuore prese a viaggiare a velocità supersonica come se stesse facendo un viaggio spaziale, ma non con una navicella, ma come Superman. Sentiva tutti i sensi amplificati e il suo cuore battere cento volte più forte e la sua anima espandersi ai limiti del cosmo e tutto questo solo pensando a Jensen, al suo amore per lui.


"Deve essere un giovane molto romantico se si commuove per la profondità." Disse un vecchietto, riferendosi a Jared.
"Questi quadri sono meravigliosi. Mi ispirano tantissimo amore." Confessò l'altro.

"Per sé stesso...o per qualcun altro?" chiese il vecchietto, arguto.

Jared sorrise colpevole e il vecchietto, aggiunse: "La poesia è l'arte dell'essere innamorati. Sono convinto che tutti gli artisti hanno dato il meglio di sé nelle loro opere, perché i loro sentimenti e i loro cuori palpitavano. Gli uomini sono capaci di opere straordinarie quando ascoltano il loro cuore." Detto questo, se ne andò.


"Jared, perché piangi? Cosa ti ha detto quell'uomo?" gli chiese Jensen, arrivando con due calici di vino.

"Niente, non preoccuparti. Parlavamo delle emozioni e della poesia che i quadri trasmettono e m sono emozionato." Gli sorrise Jared.

"Jared, non sono convinto che tu stia bene. Credo che sia meglio uscire."

Jared accettò passivamente, solo per tranquillizzare Jensen, ma quando furono fuori, lo prese da parte e lo baciò.

Forse riuscì a metterci dentro un po' di tutta quella poesia, perché Jensen gli disse:

"Jared, mi hai quasi mozzato il fiato, amico. Sei sicuro che stai bene?"

"Volevo che sentissi la poesia..."

Jensen lo guardò perplesso. "E a giudicare da come sta battendo il tuo cuore, ci sono riuscito." Sorrise Jared, tenendogli una mano sul petto.


"Vuoi dirmi che cos'hai visto in quella mostra, per sconvolgerti tanto?"

"Ho visto un unicorno che dava un bacio ad un altro unicorno e l'ho vista come la purezza che tuttavia cedeva alla passione. Ho visto un astronauta che galleggiava nello spazio e cercava di raggiungere l'arcobaleno."

Jensen gli sorrise e Jared si sentì un po' ridicolo.

"Pensi che sia pazzo, vero?"

"No." disse Jensen. "Penso che tu sia adorabile e straordinario. Penso che sei la persona più sensibile che conosca e che se un giorno volessi fare la pazzia di un viaggio spaziale, io verrei con te. Non ti lascerei solo, in nessun luogo."

Jared lo baciò ancora, dopo queste parole e prese coscienza di quello che il suo cuore aveva taciuto per tanto tempo. Era profondamente, perdutamente innamorato di Jensen.

Ora doveva solo trovare il modo migliore per dirglielo.

















Note dell'autrice:

Ragazzi, siamo in dirittura d'arrivo per questa fanfiction! xd Vi assicuro che anche se sembra un capitolo semplice, mi ha dato parecchio filo da torcere xd

Non è semplice raccontare che emozioni ti dà un dipinto e ricollegarle all'amore che provi per qualcuno xd

Mancano ancora due capitoli ^^ 

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