Cap 4: Un bacio cinematografico

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Jared e Jensen erano andati a guardare un film all'aperto. Erano uno di quei cinema particolari, in cui si guardava il film all'aperto tramite un maxi proiettore. Era una bella serata, stellata. Era piacevole stare lì.

Fino a quando Jensen decise di voler rompere la magia cominciando a criticare il film.


"Insomma, io credevo che saremmo venuti a vedere un film di fantascienza, non un film d'amore." Disse, alludendo alle frasi melense che si scambiavano i due protagonisti.

In effetti era un po' troppo stile via con il vento, ma Jared non gli avrebbe dato la soddisfazione di dargli ragione.

"Una cosa non preclude l'altra e poi cos'hai contro i film d'amore?"

"TUTTO. I protagonisti delle scene d'amore sono in genere sempre penosi. Non sanno recitare!"

"Andiamo, Jensen, se mi dici che non ne salvi nemmeno uno, non sei obiettivo."

"Vuoi che ti dica un'altra cavolata dei film d'amore? I baci cinematografici."

"Cosa?"

"Ma sì! Li chiamano baci cinematografici perché sono finti, appunto per questo ed è qui che sta lo sbaglio, perché se devi recitare devi farlo sembrare vero, quindi perché baciare per finta? Bacia per davvero, no?"

"Jensen, non ci si può baciare per davvero!"

"Ah, si? E perché no?"

Jared cominciò a trovarsi in difficoltà. "Perché...perché un bacio è un bacio! Un conto è un bacio sulle labbra, un altro un bacio in cui uno ti infila la lingua in bocca! Possibile che non capisci? Magari un attore è sposato, oppure semplicemente non gli va di infilare la lingua in bocca a una che non gli piace. Pensa se gli ordinassero di baciare una brutta brutta!"

Jensen sospirò. "Mi deludi, Jared. In queste cose bisogna essere professionali. Anche se uno non ti piace, bisogna andare oltre e io continuo a dire che un bacio ben fatto si riconosce subito! tutti i baci cinematografici che si vedono, sono davvero pe – no – si."

"Non sono d'accordo. Ci sono stati molti bei baci del cinema, che hanno anche ricevuto l'oscar! Se continui a sostenere che hanno fatto tutti pena, non sei obiettivo!"

"Certo, ammetto che ce n'è stato qualcuno carino, ma in linea di massima è stato perché gli attori usavano la lingua!"

"Cosa?? Questo non è assolutamente vero!!"

"Sì, invece."

"Ah sì? C'eri tu lì con loro?"

"Andiamo, J, non occorre arrivare a tanto. Si vedevano benissimo le lingue che ci davano dentro, eh?" disse Jensen in tono malizioso.

"Amico, tu fai schifo." Disse Jared, ridendo e continuando a guardare il film.

"Guarda che se volessi guardare il film per trovare delle prove di quello che ti sto dicendo, non le troverai lì. I protagonisti sono due lastre di ghiaccio."

"Smettila, Jensen...e poi non mi importa. Tu stesso hai sostenuto che ci sono stati attori che hanno sfornato dei gran bei baci, quindi..."

"Sfornato? Hanno sfornato dei biscotti?"

"Quindi" disse Jared sforzandosi di non ridere. "Chiusa la faccenda."

"Comunque, gli unici che si sono baciati veramente sul set, erano persone che già avevano una relazione, segretamente e che poi sono usciti allo scoperto. Quanti ce ne sono stati?"

Jared arrossì, senza capirne la ragione. "Certo, perché provavano qualcosa l'uno per l'altro."

"Vedi?? È come ti dico io. Se per darsi un bel bacio hanno bisogno di essere amanti, beh, non sono professionali!"

"Ok, adesso possiamo riprendere a vedere il film?"

"Ancora no, amico. Continuo a non vederti convinto di quello che ti sto dicendo e voglio darti la prova di dimostrare a me qualcosa."

"Che stai dicendo?"

"Tu sostieni di saperne più di me in materia di baci da film, quindi non ti dispiacerà darmi una risposta pratica!"

Jared lo fissò stupefatto. "Mi dispiace, ma come vedi, non abbiamo un'attrice qui intorno, che può provare la parte." Disse sarcastico.

"Ohh, non fare il finto tonto. Ci sono io, no?"

Jared lo fissò di nuovo.

"Andiamo, Jared, come se fosse la prima volta! E lo voglio con la lingua, eh!"

"N—no! Si può sapere che ti prende?"

Jensen sbuffò. "Ti do la possibilità di farmi vedere se sei un bravo attore."

"Jensen, gli amici come noi non si danno i baci con la lingua!"

"Questo perché siamo ormai inflazionati nel sistema che ci dice che un bacio è un apostrofo rosa tra le parole ti amo. Jared, un bacio è solo un bacio. Sono tuo amico, sono curioso di vedere come baci!"

"N-non è una cosa sana."

"Però io sono curioso ancora e anche tu, ammettilo."

"S-sì. Forse un po'."

"Andiamo, allora."

"J-Jensen...io non so quello che devo fare."

"Ok, allora ascoltami, avvicini il viso al mio, piano. Mi raccomando non essere troppo veloce, né troppo lento. Devo intuire che mi stai per baciare prima che lo fai e tu devi darmi la possibilità di sottrarmi, se voglio. È così che funziona."

"V-va bene. Ma la lingua?" chiese Jared, terrorizzato.

"Prima deve esserci un gioco di labbra, poi cercherai di farmi dischiudere le labbra e poi...oh insomma, se ti dico tutto, non conta!"

"Va bene, va bene."

"E...Jared?"

"Sì.?"

"Sìì romantico."

"Ci...ci proverò!"



Jensen fissò Jared con uno sguardo un po' titubante e il giovane ebbe in maniera del tutto irrazionale, la paura che Jensen stesse per sottrarsi, che ci avesse ripensato.

Jensen però stava solo aspettando il primo passo di Jared, quindi il giovane lo accontentò.


Guardò ancora il viso di Jensen, che guardava un po' lui, un po' il terreno sotto i suoi piedi. Il cuore prese a martellargli come un tamburo mentre si avvicinava, continuando a ripetersi che non avrebbe dovuto essere così spaventato, era Jensen, era il suo migliore amico.

Si avvicinò fino ad essere a due centimetri dal suo viso, la distanza in cui di solito si cominciava a rivendicare lo "spazio personale."

Jensen era collaborativo. Non guardò Jared fino a quando non fu così vicino che i loro respiri si confondevano e gli occhi si incrociavano. Jared prima di avvicinarsi ulteriormente vide Jensen alzare lo sguardo e incontrare i suoi occhi.

Ha degli occhi meravigliosi...

E questo fu l'ultimo pensiero prima di posare le labbra sulle sue.

Non si era neanche corto che aveva mosso una mano ad accarezzargli una guancia, né che Jensen aveva inclinato la testa andandogli incontro.

Dei gemiti sommessi. Erano i suoi o quelli di Jensen?

Forse entrambi?


Jared si dimenticò di tutto quello che doveva fare e strofinò la bocca contro le labbra di Jensen.

Un gemito da parte di Jensen. Ora l'aveva sentito chiaramente.

Cominciò a dargli dei piccoli baci e poi ad aprire la bocca, quasi dandogli dei piccoli morsi, chiedendo il permesso di superare l'ostacolo delle sue labbra.

Jensen aprì la bocca e Jared cominciò a baciarlo.

La sua lingua incontro subito la sua e a Jared girò la testa.

La lingua di Jensen era accogliente, calda, morbida, come una coperta. Era come una scoperta che la lingua di Jared non vedeva l'ora di conoscere.

Jensen da parte sua assaporava la lingua di Jared come se fosse stata un dolce un po' piccante, ma gustosa, come una caramella alla menta, ma allo stesso tempo frizzante come un peperoncino e dolce come vaniglia. La lingua di Jared era stuzzicante e si adattava bene alla sua, sapeva come muoversi e a Jensen ricordava un coniglietto selvatico che voleva giocare a essere rincorso.

Jensen non si tirava indietro davanti all'intraprendenza di Jared, anzi, sembrava che anche lui volesse scoprire le stesse cose che voleva scoprire la lingua di Jared.

Dei gemiti, non molto silenziosi, sfuggirono dalla bocca del giovane.

A Jensen ora stava succedendo qualcosa. Non era molto differente da quando Jared lo toccava o lo abbracciava. Sentiva sempre la necessità di ricambiare, di stringerlo più forte, per sentirlo.

Ora era lo stesso, era come le solite coccole che riceveva da Jared. Il bacio che gli aveva dato era come una coccola che lo scioglieva e gli faceva sentire il desiderio di toccarlo, stringerlo, abbracciarlo.

Non si era neanche accorto che le sue mani artigliavano la maglietta di Jared, il collo, le sue guance, che erano bollenti e Jared aveva paura che il maggiore potesse accorgersene, così come temeva potesse sentire il battito del suo cuore.

Anche Jared lo stava accarezzando ora, erano carezze delicate, che esprimevano tutto l'affetto che il giovane provava per il suo amico.


In quel momento avrebbero potuto essere su un ottovolante, un gigantesco ottovolante, insieme, ma non ancorato al terreno, no, un ottovolante che sarebbe salito su fino in cielo, tra le nuvole. Solo loro due.

Era questo che sentiva il suo cuore. Questo che provava nella loro amicizia.

Delle voci spezzarono l'idillio tra i due. Voci che dicevano di fare silenzio perché volevano vedere il film.



"J-Jensen." cercò di fermarlo Jared. Jensen nel frattempo era quasi in braccio al giovane.

Molte persone li guardavano male.

"Beh?? Cos'avete da guardare? Mai visto un bacio cinematografico ben fatto??"

"Jensen...andiamo via, vieni." Lo tirò via Jared, prendendogli la mano.



Stavano camminando ora. Per alcuni minuti nessuno dei due disse una parola, poi Jensen si schiarì la voce.

"Ben fatto. Davvero un ottimo bacio."

"Lo pensi sul serio? Ti è piaciuto allora?"

Jensen sembrò un po' imbarazzato. "Diciamo che sei un attore promettente."

"Quindi dovrei studiare recitazione?"

"NO!" disse Jensen un po' agitato. "Voglio dire, c'è molta concorrenza e poi al giorno d'oggi vanno avanti per la maggior parte i raccomandati...per studiare ci vogliono molti soldi...non ti conviene sprecarli inutilmente..."

"Mmm..."

Jared non sapeva cosa dire. Pensava che avrebbe dovuto dire qualcosa dopo il loro primo bacio, ma forse aveva ragione Jensen a dire che ragionava ancora inflazionato nel sistema.



"ATTENTO!" gridò Jensen, spingendolo di lato mentre un motorino tagliava loro la strada.

"Razza di imbecille, cretino, stai lontano dalla nostra strada!!" gridava Jensen, mentre l'uomo, che doveva essere ubriaco, li sorpassava senza voltarsi.

"Stai bene?" gli chiese Jensen, guardandolo.

"Io..sì, io sì, Jens. Tu piuttosto? Mi sembri un po' su di giri questa sera. Sei certo di..?"

"Andiamo." Disse Jensen, prendendolo sottobraccio e proseguendo senza mollare Jared.

Al più giovane sembrò ancora che il cuore si sciogliesse come tanti pezzettini di burro. Jensen lo stringeva in un modo come se fosse la cosa più preziosa che avesse.

Come se gli stesse tanto a cuore.


"Am....amico, puoi lasciarmi adesso." Disse Jared con voce tremante. Perché stava per dire "amore"?

"No, J. Potrebbe passare un altro pazzo e io devo proteggerti. Sei mio amico."

Dicendo così, strinse impercettibilmente il braccio di Jared, accarezzando la sua spalla con un movimento del pollice. Jared sentì anche quel gesto e il suo cuore si sciolse un po' di più.















Note dell'autrice:

Sappiate che la fissa dei baci cinematografici è una mia fissa ahhah

Gioco di baciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora