Capitolo 4

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"Eh-ciuuu!"

La scorsa notte era riuscito a dormire a mala pena e anche questa mattina si era svegliato presto; incapace di tornare a dormire e con nient'altro da fare, si diresse in ufficio.

Aspettando di concludere un po' di lavoro prima che arrivassero tutti, si sistemò e si sedette davanti al suo computer - ma oggi la sua concentrazione era minima, in larga

parte a causa del mal di testa che
lo stava attaccando ad intermittenza sin dall'alba.
Si sentiva anche un po' febbricitante, e anche il mal di stomaco era ancora con lui.

Era assolutamente consapevole che tutti questi erano i sintomi di un'infreddatura -probabilmente si era ammalato inzuppandosi col diluvio della sera prima. Durante la corsa tra l'appartamento di Kirishima e la stazione, e da lì fino alla sua stazione era andato tutto bene; fino a quel momento, la tempesta non aveva ancora raggiunto in luogo

in cui si trovava. A essere onesti, le nuvole sembravano minacciose, ma ritenendo che non lo fossero abbastanza da meritare di comprare un ombrello, si era diretto verso il suo appartamento.

Si era reso conto di aver preso la decisione sbagliata quando aveva percorso metà tragitto verso casa;
la pioggia era improvvisamente degenerata in grosse gocce e poi in un lampo si era trasformata in un diluvio dalle proporzioni di un secchio rovesciato. Con un pessimo tempismo, aveva già superato l'ultimo combini. Di aperti non ce ne erano più,

non c'era modo di sapere quando avrebbe smesso. Non avendo altra scelta, si era diretto a casa fradicio, arrivando a sembrare un pulcino bagnato nel momento in cui aveva

raggiunto il suo edificio.

Era sicuramente a causa di quanto si era gelato. Era balzato subito sotto la doccia calda, ma col senno di poi probabilmente avrebbe dovuto scegliere di immergersi nella vasca.

Giusto in caso, poco prima aveva preso delle medicine contro la sonnolenza, ma a questo punto non sapeva dire se stavano funzionando o no.

"...Forse mi prendo un caffè."

Sapeva che usare la caffeina non andava bene per cercare di tenere lontano il raffreddore, ma non poteva farci niente. Probabilmente il caffè non era una buona idea per il suo stomaco visto lo stato in cui già versava, ma aveva bisogno di qualcosa che accendesse l'interruttore dentro di lui e lo facesse ingranare. Tuttavia anche se preferiva il caffè nero, almeno per questa mattina si permise un po' di latte.

Quando tornò alla sua scrivania con il bicchiere di carta coperto nella mano, Henmi era appena arrivato in ufficio.

"Buon giorno, Yokozawa-san!"

"Si, 'giorno."

Sapeva che Henmi era andato a bere con dei colleghi la sera prima, ma non mostrava alcuna traccia di spossatezza, e il suo aspetto era decente. Invidiando la giovinezza e

vitalità di Henmi, posò il suo bicchiere col caffè sulla scrivania.

"Che tempesta ieri sera, eh!
La mattina ho lasciato casa con i vestiti fuori ancora ad asciugare sullo stendino - è stato orribile!
Se avessi saputo che avrebbe iniziato a piovere allora sarei andato direttamente a casa e non sarei uscito a bere."

"Già...stupendo..." Yokozawa lasciò che la banale chiacchierata gli entrasse da un orecchio e gli uscisse dall'altro, e alla sua risposta apatica, si rese immediatamente conto

del grave errore che aveva fatto.

"Non è affatto 'stupendo'!
Ora devo rilavare tutti i vestiti!"

Onestamente, a Yokozawa non poteva importare di meno dei vestiti di Henmi, dal momento che lui stava soffrendo contraccolpi fisici.
Almeno quello era dannatamente

Yokozawa Takafumi noi baai  2 (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora