Morivo dalla voglia di salire sull'aereo e di scoprire come fosse la vista da lassù, arrivai dove ci sono gli aerei quasi per caso, erano troppo veloci da seguire e ad un certo punto li perdevo, perciò quando mi ci trovai ero al settimo cielo (sì, se non sono uno spirito empatico in compenso sono autoironico). Ho capito che ci sono posti in cui non tutti sono ammessi, ma benché sia mia libera scelta quella di rispettare l'intimità delle persone, non ci sono posti che mi siano davvero preclusi, sono uno spirito etereo in fondo... Comunque mi imbarcai su un aereo a caso su cui c'erano molte persone, alcuni mi trasmisero paura, altri entusiasmo, altri ancora trepidazione o ancora noia, insomma capii che gli spostamenti in aereo erano fonte di molte emozioni per le persone. Fu un viaggio davvero emozionante e riuscii a vedere il cielo ed il mondo da sopra le nuvole, mi sentii invincibile, questa cosa così normale per le altre persone mi dava la sensazione di una libertà che a terra non c'era. Quando il viaggio finì scesi insieme a tutti gli altri, uniformarmi alle azioni di massa sembrava quasi naturale, pensai però che fosse anche pericoloso, mi staccai subito dal gruppo e andai per conto mio in questa terra che non aveva nulla in comune con quella da cui venivo io, salvo che sembravano esserci molte più persone e che qui il caos sembrava non avere nulla di armonioso. Un turbine di persone a bordo di piccoli veicoli con 2 o 3 ruote prendeva d'assalto le persone appena arrivate e le portava via; ammirai la tenacia e l'intraprendenza in quella che sembrava una gara senza regole, una lotta senza quartiere. Mi diressi per conto mio seguendo la strada principale e mi ritrovai presto in una città che a definirsi caotica era ancora un complimento, mi passò vicino un gruppo di donne coperte da veli colorati che non mostravano il volto e trasportavano pesanti borse della spesa. Era tutto molto diverso da ciò che avevo visto fino ad adesso e una cosa che mi colpì molto era la vivacità del posto, le persone erano esattamente come le formiche, non solo indaffarate, ma energiche, pronte a fare i lavori, a sgattaiolare per gli stretti vicoli che si snodano tra le piccole case e le botteghe come un formicaio. Passeggiai a lungo nel formicaio, fino a trovarmi per strade sontuose che portavano ad altrettante sontuose ville, case enormi e molto belle... mi girai e capii com'era innaturale il passaggio. Ormai avevo capito la differenza tra le persone che hanno molti soldi e quelle che ne hanno pochi e qui la differenza era marcata e netta, questa strada sanciva una specie di confine che per qualche motivo era invalicabile per entrambe le parti. Ricchi e poveri si disprezzavano a vicenda e tendevano a mischiarsi il meno possibile. Tuttavia le persone con molti soldi impiegavano le persone con meno soldi per lavorare e a volte li trattavano peggio di quanto non meritassero... Tutto questo l'ho imparato quando ho oltrepassato quel confine, quella labile linea umana che separa le due categorie, ma, come per molte altre cose, per me i confini dell'umanità sono inesistenti. Per circa un anno ho soggiornato presso una di queste ville ed ho imparato molto da ciò che ho visto: la famiglia in questione era ricca, ma di buon cuore, hanno sempre trattato bene coloro che lavoravano per loro fino a che un giorno non hanno perso tutto e sono diventati come il signore che avevo conosciuto in Australia; da lungo tempo i genitori erano preoccupati per come andavano i loro affari, a quanto pare hanno dato soldi a persone che non li meritavano e adesso non potevano più pagare quelli che lavoravano per loro. I ragazzi erano spaventati e quando sono finiti per strada hanno iniziato a rubare e a vendere una sostanza con cui gli umani si mettono in pessime situazioni. Il signore che conoscevo ho capito solo adesso quanto fosse triste per sé stesso e per il suo cane, ma nonostante questo ha scelto di non fare del male a nessun altro, invece la famiglia in rovina è stata travolta dalla tristezza ed ha iniziato a fare del male anche agli altri per sopravvivere. Fino all'ultimo giorno in cui sono stato con loro ho percepito il loro senso di colpa, la loro rabbia e la disperazione... I sentimenti negativi dell'essere umano sono davvero armi potenti. Quando il figlio grande è morto di overdose me ne sono andato e li ho lasciati al loro dolore profondamente privato.
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Anima errante
SpiritualNel cuore dell'Australia un bambino che non sa nulla della vita muore alla tenera età di quattro anni in seguito a una malattia incurabile per la sua piccola ed arretrata tribù. Si risveglia anni più tardi nella sua tomba come spirito ed inizia un c...