53.

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Ore 20.00
mi sto per mettere a letto quando trovo una lettera sul comodino
"x chiara"
apro la lettera
"se stai leggendo é perché non ho il coraggio di parlarti
la farò breve,
vorrei parlare con te di una cosa
e appena mi vedrai capirai di cosa
vieni sul retro?
se verrai mi farà piacere."
-serena vieni qua- urlo dalla mia stanza a serena,con la camera affianco alla mia
-dimmi-
-leggi un po' qua-
da un'occhiata veloce al foglio e poi mi dice
-io forse so di chi si parla, penso tu abbia bisogno di parlare con questa persona,vai-
senza darmi la possibilità di rispondere mi spinge verso la porta
non ho la minima idea di chi possa essere
nel dubbio sorrido un po' ed apro la porta per andare sul retro
appena vedo chi c'è però la mia faccia ritorna normale, se non un po' scioccata
-ei..-
-ciao martina,mi hai detto di venire qui-
dico con tono abbastanza freddo
come dovrei essere,felice? ah boh
-si, cioè lo sai,ti volevo parlare di..-
-ho capito di cosa-
stiamo per un po' in silenzio
lei ha lo sguardo basso ed io la guardo cercando di capire se vuole dirmi qualcosa
-scusami- dice improvvisamente guardandomi
e che dovrei dire? ti perdono scusa se sono stata scema a diventare tua migliore amica perché mi stavi fottendo il ragazzo?
-questo dovevi dirmi?-
sta in silenzio e non dice niente
penso per stasera possa bastare
mi alzo e me ne vado ma mi blocca e mi fa risedere
-sono seria,non sopporto di dover stare lontano dalla mia miglior- la blocco
-non mi chiamare così-
-non sopporto di dover stare lontano da te,volevo solo chiarire,non ti dico di perdonarmi, ma almeno di dirmi qualcosa..-
mi metto comoda
-martina mi hai fatto passare l'inferno dopo questa cosa,perché sai tutto di me e sapevi tutto della relazione di me e tommaso e che fai? te lo pacchi quasi-
-io davvero mi sto scusando con te,perché non me ne sono resa conto,non ho mai voluto farti del male,non ne avrei motivo-
passa qualche attimo e prendo parola
-non ti assicuro che tornerà tutto come prima,ma stavolta mi fido di te-
mi abbraccia
all'inizio rimango un po' fredda,poi la stringo

io e leo stiamo cucinando,o meglio,stiamo decidendo il da farsi
-facciamo la pizza amo?-
-ci sto ci sto-
-oh aspettatemi che vengo anche io- tommaso sbuca dal nulla
-amore ma che vuoi fare tu-
-zitta che sono più bravo di te-
-non dire cagate-

iniziamo a maneggiare l'impatto che ci siamo fatti comprare assieme alla spesa
metto la farina e con un matterello inizio a stendere e modellare la pasta
continuo per un po' fin quando non mi arriva la farina nei capelli
-chi si è permesso?- mi giro lentamente con gli occhi infuocati
trovo tommaso girato di spalle che ride con le mani sporche di farina
a questo punto ricambio il favore
si gira di scatto e inizia a piangersi addosso
-ma no dai chia mi hai buttato mezzo pacco nei capelli-
-non fare il permaloso-
in quel momento i ragazzi fanno partire lady
ah così? proprio mentre cuciniamo
-sei così bambinaaaa- mi canta in faccia

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