76.

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ore 20.00
siamo appena tornati dal supermercato e stiamo riordinando la spesa
vedo che lui si ferma un attimo sentendo il suo telefono suonare probabilmente per una notifica
io continuo intanto a mettere a posto,ma la sua voce mi interrompe
-amore?-
mi giro per fargli continuare
-hai presente matteo no?-
-il tuo maestro?-
-si sì lui, ti va di andare a genova per uno stage da loro i primi di giugno?-
-oh si sì per me va benissimo-

io e tommaso siamo su ormai il nostro letto,io verso la parte dell'armadio,verso la sinistra,e tommaso verso la parte delle nostre cose di danza, dove c'è anche un terrazzo,verso destra
ci stiamo tirando calcetti perché dice che mi sto prendendo tutto il letto, e da bambini i quali siamo,ci spingiamo a vicenda
di colpo mi fermo
-almeno la barba l'hai fatta?-
-ha ha ha che spiritosa,si che me la sono fatta-
gli rido letteralmente in faccia dopo questa sua affermazione ironica
dopodiché mi viene la brillante idea di buttarmi direttamente addosso a lui
-volevi un po' di spazio no?-
dico mentre mi accoccolo al suo collo
non sento risposta,quindi alzo lo sguardo,e noto che mi sta guardando malissimo
-dai comunque lo sai che con la barba sembri più uomo?-
...
-vabbè oh se sei arrabbiato e pure permaloso tolgo il disturbo-
faccio per alzarmi,cercando di nascondere la mia risata
ma come previsto sento tommaso tirarmi per i fianchi e buttarmi su di lui,esattamente come prima,ma stavolta ho le ginocchia ai lati dei suoi fianchi
-capriccioso-
-tu sei dispettosa-
lo bacio per zittirlo,ma lo bacio in modo da assaporarlo,come se fossi una sanguisuga
però qualcosa cambia,ora lui è sopra di me, e sento qualcosa sprofondare da entrambi i miei lati,per poi notare che è lui con i gomiti poggiati ai lati del mio corpo
nessuno dei due ha intenzione di staccarsi,ma lui mi sta letteralmente mangiando
non so cosa stia per accadere,ma non mi lamento e non lo farò,lo amo per davvero,e penso sia lui quello giusto
con cautela,come se fossi un bicchiere di vetro, mi mette le mani sotto alla maglietta che ho,causandomi infiniti brividi,chissà se per il momento o per le sue mani gelate,come sempre
sale,sale,fin quando la mia maglia,di conseguenza assieme alla sua,non cade a terra
non ci stacchiamo,come se avessimo fiato infinito,perchè entrambi abbiamo bisogno di appartenerci,di avere il contatto,di vivere il momento e non interessarci a come andrà dopo,io mi vivo ogni singolo secondo che passa
-sei sicura?-
mi chiede,come se avesse paura di farmi male
in questo momento penso che vorrei urlargli in faccia che aspetto solo questo,ma mi limito a rispondere,naturalmente affaticata,con un semplice -si-
senza esitare,lui fa succedere quello che doveva succedere
fa male, ma mi limito a strizzare gli occhi,forse troppo,trattenendo qualche lacrima,se così posso chiamarle
cerco le sue labbra,e dopo averle trovate per poi essermi unita nuovamente a lui,nulla fa più male,solo piacere


Ore 10.00-il giorno dopo
sono dal mio lato del letto,con qualche indumento intimo,che ho infilato stanotte
sento una dolce melodia
mi giro con la testa e trovo lui fuori al balcone aperto intento a strimpellare una canzone
"dedicato a te che sai il sapore dei miei baci,che fai la stronza ma mi piaci"
non pensavo fosse anche un cantante,pure intonato
infilo la prima maglietta oversize che mi capita,suppongo sua e gli vado da dietro
mentre caccio una risatina gli lascio un bacio sulla mascella, e dopo ciò,mi dirigo giù in cucina per preparare la colazione

me and you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora