FABIANA × ANGELICA (2)

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21 anni. Mi sono innamorata di una ragazza di 21 anni più grande, e la cosa mi spaventa da morire. All'inizio credevo fosse una cotta passeggera, ma più tempo passavo con lei e più mi accorgevo di quanto forte fosse quell'assurdo sentimento. «Dove hai la testa oggi, mm?» mi ridesta da pensieri inauditi su di noi, sventolandomi una mano dinanzi agli occhi e mordendosi divertita la bocca. «Fabiana , sto cercando di aiutarti a studiare, ma se la testa -o forse il cuore- è altrove non concludiamo un bel niente. Avanti, parla. Come si chiama?» «Lascia perdere» mormoro, sedendomi scompostamente sul suo divano e avvertendo i battiti accelerare. Ho avuto altre ragazze prima di lei, ma non mi sono mai sentita così. «E perché dovrei? Sono curiosa adesso. Dimmi un po' com'è questa ragazza che ti occupa il cervello. Descrivimela.» Deglutisco sonoramente, avvertendo gli occhi farsi lucidi. Non accetterà mai la nostra differenza d'età, ne avrà paura, mi sfuggirà dalle mani come i granelli di sabbia sfuggono dai pugni. «Com'è lei?» non ho bisogno di pensarci, perché mente e cuore parlano molto prima che possa deciderlo io. «Lei è diversa dalle altre. A volte è strana, ma forse quella è la parte che più mi ha fatto innamorare di lei. Ha un cuore grande, un animo nobile e generoso. Quando ho bisogno è sempre li pronta ad aiutarmi, è la mia cura, l'antidoto a tutti i miei mali. È assurdo, eh? Lei che senza accorgersene è la prima a farmi male al cuore, è l'unica capace di riaggiustarlo sempre.» «Sembra speciale» commenta pensierosa. «Mi piacerebbe essere amata in questo modo incondizionato da qualcuno» confessa ad alta voce. «Non sembra speciale, lo è.» rispondere alla seconda parte del discorso, dirle che qualcuno ama c'è, qualcuno che vorrebbe stringerla, farla sentire bella nei giorni in cui non ci si sente. Ma se poi mi dice di no? Che ne sarà del mio cuore? Non potrà più rimettere i pezzi insieme. «Che ti prende, si può capire o no?» insiste seria, adagiandomi una mano sulla guancia e osservandomi intenerita. «Possibile che ti faccia così male?» Socchiudo gli occhi, godendo di quella meravigliosa carezza che mi fa angelica che mi fa accelerare il battito cardiaco La voglio. Voglio la sua bocca, le sue mani su di me. Voglio sentirmi amata da lei, con l'anima e col corpo, con tutto ciò che ha da offrirmi. «Se ti raccontassi tutta la verità mi prenderesti per pazza.» Ma lei non ride, no. Rimane seria a guardarmi, attendendo paziente. La vuole la verità, perché ho imparato a conoscerla e..anche lei ha un lato un po' matto. Uno di quelli che teniamo nascosti alla gente, perché ne abbiamo vergogna, perché abbiamo paura di essere giudicati. «Sei tu» dico allora, non riuscendo più a trattenermi. «Sei tu, okay? Sei tu la ragazza che mi fa battere il cuore e che al tempo stesso me lo frantuma. Sei tu che accendi e spegni i miei sorrisi come la dannata luce dentro il frigorifero. Sei tu che occupi i miei sogni, e purtroppo anche gli incubi. Sei tu la persona che amo, la persona di cui vorrei prendermi cura.» Parlerei ancora per ore, le confesserei il mio amore, sarei sdolcinata come non lo sono stata mai. Ma poi lei si fa più vicina, le nostre labbra si sfiorano e io...io non ragiono più. «Sono io, piccola? Sono io la fortunata?» Stavolta quel nomignolo sembra avere un significato diverso sulle sue labbra, meno fraterno. «lo...» «Perché credimi quando ti dico che tu sei tutto questo -e molto altro- dalla prima volta in cui ho incontrato il tuo sguardo.» Si fionda sulle mie labbra, divorandole come se fosse un'ape e queste fossero cosparse di miele. Mi bacia. Lenta, rude, avida, affamata, e poi di nuovo dolce. Le sue mani lente si fanno strada sotto la mia maglietta, sfiorandomi e facendomi venire i brividi dappertutto. Forse, tutto sommato, non sono più così spaventata.

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