capitolo 2: Ricordi, sogni o incubi?

10 4 0
                                    

Al mattino Viola era seduta sulla sedia di legno in cucina, che scricchiolava ad ogni suo movimento, sorseggiava del caffè perché non aveva chiuso occhio, aveva bisogno di energie per il primo giorno di scuola, il quarto anno, sarebbe stata la ragazza "nuova", ma non le importava più di tanto, perché l'unica cosa a cui riusciva a pensare, era a quel suo ricordo sfocato che, si era presentato durante la notte sotto forma di sogno. La cosa che la turbava di più, era il fatto che lei credeva che sua madre fosse morta, almeno fino alla scorsa notte. Sua madre per lei era tutto, anche se non la ricordava , era come un ricordo sfocato, ma sempre vicino a lei. La cosa più strana, che la faceva tremare, era che forse suo padre e tutta la sua famiglia le avevano mentito per 17 anni e Viola non aveva il coraggio di guardare suo padre negli occhi, tantomeno di chiedergli la verità, anche perché avrebbe dovuto raccontargli del ricordo o meglio del sogno o forse l'incubo. Era troppo confusa per sostenere una seria conversazione, così preferì arrivare in anticipo a scuola, anche se non aveva alcuna voglia di andarci. Appena varcò la soglia ,sentì di essere all'inferno, in mezzo a 200 ragazzi pieni di brufoli e nella piena adolescenza. Non voleva avere a che fare con i ragazzi "popolari", né tantomeno con i secchioni, così decise di mischiarsi tra i ragazzi, di arrivare in classe e di pranzare nello spogliatoio. Il suo piano però, fu mandato in frantumi da una conoscenza, che fece durante la mattinata, o meglio del ragazzo che vide. Era un semplice ragazzo, non era uno sportivo, non era popolare né uno pieno di se, era un ragazzo alto, bruno, carnagione chiara, ma più chiara di quella di Viola e aveva l'aria di stare peggio di lei. Viola decise di non parlargli, almeno non subito perché avrebbe fatto come tutti le solite domande, che si fanno alla ragazza "nuova" e strana. Così si rassegnò e tentò in vano, di uscire dall'aula di biologia, che l'aveva fatta morire di noia e mentre sbadigliava senza badare al giudizio altrui, cadde per terra, o meglio stava per cadere, ma poi si trovò nelle braccia del ragazzo misterioso e in quel momento avvertì un brivido. Lo guardò negli occhi e vide nuovamente sua madre, che piangeva e si disperava, tentò di portare Viola con se ma non ci riuscì, le disse urlando e muovendo i capelli, che un giorno avrebbe incontrato un ragazzo, che le avrebbe fatte rincontrare. Il ricordo che stava attraversando la mente così stanca di Viola si interruppe, lei divenne ancora più pallida, non rivolse la parola al ragazzo e svenne all'istante.

questione di ricordiWhere stories live. Discover now