Capitolo 8: afferrami la mano

1 1 0
                                    

Viola era bianca in volto, come se avesse visto un fantasma. Era lui, il poliziotto del suo sogno, o meglio ricordo, era per forza lui, ma non era cattivo come nel ricordo, era robusto, calvo, con 2 occhi verdi smeraldo e con un sorriso stampato sulla faccia, come se fosse un giornata splendida. Viola era rimasta a bocca aperta, senza dire una parole, rivolse uno sguardo perplesso, quasi inquietante al poliziotto, lui ricambiò lo sguardo e si rivolse a Finn:" hey Finn tutto bene alla tua amica?, mi devo preoccupare?" e sorrise per sdrammatizzare. Finn si voltò verso Viola e rispose al poliziotto:" No Lucas tutto bene grazie, ha solo sbattuto la testa contro il palo ed è ancora un po' scossa". Lucas rispose con un cennò del capo ad entrambi e se ne andò.

Finn cercò di attirare l'attenzione di Viola mettendosi di faccia a lei, a pochi centimetri dal suo naso, lei riprese conoscenza e sussultò e iniziò a balbettare:" io devo raccontarti di una cosa. siediti per favore". Finn seguì gli ordini e si accomodò accanto a Viola . alla fine del racconto Finn era sbiancato, le gote ripresero colore solo dopo pochi minuti e ruppe il silenzio che ormai incombeva nell stanza con": wow non so che altro dire, è un a cosa impressionante e strana che vedi dei ricordi così sconvolgenti, ma soprattutto sei sicura che centri Lucas? o forse gli assomiglia.", prima che Finn potesse concludere il discorso Viola disse:" non sono pazza, sarò strana, ma non pazza, so cosa ho visto e c'era anche Lucas, forse con qualche chiletto in meno ma c'era". Finn cercò di ridere a quell'ultima frase detta da Viola, ma non ci riuscì e così disse soltanto:" ok voglio aiutarti, voglio farti ricordare, quindi da cosa incominciamo?" a quelle parole Viola esultò e il suo cuore fece circa 20 capriole nell'arco di 5 secondi, stava per scoprire la verità e quella era l'unica cosa che le interessava in quel momento.

decisero di andare dal padre di Viola e di raccontargli tutto, ma Viola esitò :" non so se posso fidarmi, l'ho fatto per 17 anni e sono stata riempita di menzogne fino al collo, dobbiamo trovare qualche prova, e poi parlare con mio padre". Viola era convinta di quel che faceva, o al meno così faceva credere a Finn, che acconsentì e che l'afferrò per la mano. Viola senti un brivido lungo la schiena, ma uno di quelli piacevoli, sentiva di potersi fidare di Finn, ma non solo, sentiva lo stomaco chiudersi man mano che passavano i secondi, e non si capacitava del perché, poi quando Finn disse:" ti fidi di me ?", Viola capì di essere attratta da quel ragazzo, la prima persona di cui si fidava veramente.

poi sentirono un rumore che interruppe il bel momento, era una telefonata, una di quelle fatte sottovoce, come se chi stesse parlando in realtà si stesse confessando in chiesa, la voce era familiare ad entrambi i ragazzi, si guardarono e.....

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 19, 2021 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

questione di ricordiWhere stories live. Discover now