Kanato × Reader DL "Smut"

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Note
(t/n) = tuo nome.
(c/c) = colore capelli.
Richiesta da Irina_Jeon_Frost

Violenza esplicita

I due fratelli percorsero il corridoio conducente all'uscita dell'istituto scolastico evitando di rivolgersi la parola, troppo stanchi per litigare dopo tutte le lezioni alle quali avevano presenziato, tuttavia ad interrompere quella insolita calma arrivò presto una studentessa della loro classe. Ella richiamò il ragazzo dai capelli violacei pronunciando il suo nome, facendolo girare e ricevendo subito dopo uno sguardo quasi vuoto, nel quale s'intravedeva solo una certa noia.
<Scusa, non è mia intenzione disturbarti, ma dovrei dirti una cosa> esortò (t/n) mentre anche gli occhi del rosso noto per il suo egocentrismo si puntarono su di lei <in privato> aggiunse incerta, vedendoli entrambi restii a collaborare.
<Se ci metti troppo partiremo e dovrai tornare a piedi, sbrigati> commentò Ayato sospirando scocciato per poi allontanarsi disinteressato da quella situazione, facendola sospirare di sollievo al pensiero di averli convinti a darle retta.
Intanto la giovane fece strada lungo le scale a Kanato, portandolo fin sopra al tetto della struttura, uno dei pochi posti privi di studenti dopo l'ultima ora.
Standogli davanti durante il breve tragitto, arrivò per prima in superficie, sentendo la luce flebile e biancastra della luna riflettersi sul volto per qualche istante. Si girò verso di lui, facendo prendere alla propria figura una sagoma scura coperta dalle ombre, nel buio però, si distingueva comunque l'espressione della (c/c) in difficoltà: provò a guardarlo direttamente ma per il nervoso finì a fissare il peluche tra le braccia del vampiro.
<Hey> attirò la sua attenzione facendola leggermente sobbalzare <non ho molta pazienza, dimmi per quale motivo mi hai portato qui> ordinò risoluto, facendola esitare un attimo mentre cercava di prendere coraggio e sbrigarsi a sputare le parole che le si stavano bloccando in gola, in modo da non farlo attendere ulteriormente.
<Vedi...io so cosa sei>.
Un lungo silenzio succedette quella frase, ma non perdendo la calma l'altro ribatté: <spiegati meglio>.
Non sapeva come avrebbe dovuto metterla giù per non sembrare stupida, aveva il forte timore di potersi sbagliare. Insomma, se avesse solo frainteso tutto? Sarebbe stata sicuramente una figuraccia.
<Ti ho visto sai... con quella ragazza. Quella bionda, della nostra stessa classe> un'ulteriore pausa di silenzio seguì, così decise di continuare
<in realtà, una volta ho sentito anche Ayato-san parlarci di cose che sembravano alludere a...quindi...> provò imbarazzo per Yui ripensando a cosa le veniva detto e evitò di continuare, raccogliendo coraggio e andando dritta al punto:
<voi la mordete per il suo sangue, giusto?>
Stava sudando freddo in attesa della risposta; Kanato corrucciò la fronte posando lo sguardo su di Teddy, con aria mesta, come per consultarlo in cerca di un aiuto su cosa dire. Dopo poco, annuì dandole ragione e facendo un passo verso di lei <quindi? Cosa vuoi fare, cercare di salvarla da noi mostri? E sei così stupida da avermi informato prima di provarci?> Continuava frenetico con una domanda dietro l'altra mentre avanzava verso di lei, mantenendo però un tono pacato e prestando attenzione a ogni movimento della ragazza di fronte a lui, come se l'avesse appena promossa a preda e non avesse alcuna intenzione di farla sfuggire da sè.
<Non ho mai detto che siete mostri, non mi permetterei mai> chiarì innanzitutto, presa dall'ansia di vedere la sua figura avvicinarsi così frettolosamente. In seguito volse gli occhi altrove e domandò mormorando con le guance color porpora <quindi... siete dei vampiri? O qualcosa di più simile a dei cannibali forse?> azzardò a indovinare.
Le sue parole gli fecero spuntare un piccolo sorriso sulla bocca che poi si evolse in un risata seguita da un quesito sarcastico <pensi io sia un cannibale?> Lo chiese quasi sussurrando, portando il proprio viso a pochi centimetri dal suo, assicurandosi di guardarla nelle pupille <dimmi...ti sembro davvero umano?>
Le borse scavate sotto gli occhi sgranati, quel piccolo sorriso che lasciava intravedere i canini sporgenti ed aguzzi...quegli elementi complessi adagiati sul suo viso pallido le fecero passare un brivido di terrore lungo la schiena. Paura, lo stesso istinto di un coniglio che non può fare a meno di scappare dal lupo nel mezzo di un bosco fitto e scuro.
<Non ho intenzione di dire nulla riguardo questa cosa ti prego di credermi> indietreggiò fino a sbattere il fondo della schiena contro la balaustra <non la aiuterò nemmeno a scappare> aggiunse per convincerlo.
Kanato inclinò la testa di lato, lasciando cadere Teddy sul pavimento freddo della terrazza e trasportandosi in un istante davanti alla donna, poggiando entrambe le mani ai lati della ringhiera in modo da bloccare con le braccia il suo corpo dalla prevedibile tentata fuga imminente,
<sai..avresti fatto meglio a tenere quel che hai visto per te> si abbassò all'altezza del suo collo, per sentire il profumo del sangue provenire da sotto la pelle lattea. Per quanto avrebbe voluto dargli ragione, non poteva far finta di nulla nella sua situazione, non avrebbe potuto stare in silenzio e basta.
<Tu mi piaci> alzò leggermente la voce squittendo via le parole velocemente, <per questo sono finita per venirne a conoscenza... ti stavo seguendo> abbassò notevolmente il tono man mano che continuò la frase. Ascoltandola, si trattenne un attimo dal procedere con cio che aveva intenzione di farle.
<Provo molto interesse per te, ormai è così da mesi. Ma tu non mi avrai nemmeno notata...> disse riluttante tra sé e sè in completa sincerità.
<Cosa ti piace di me?>
....
<Mh? Non sai nemmeno rispondere a una domanda simile?>
<Non vorrei annoiarti con risposte troppo lunghe> iniziò a giocare con le proprie dita, attorcigliandole le une sulle altre e strappandosi la pelle dalla punta del pollice per cercare di distrarsi un minimo <mi piace la tua dolcezza. Tu...ti sei definito un mostro, ma io non lo penso davvero. Sei libero di ridermi in faccia ma in te ho notato solo tanta gentilezza, se tieni a qualcuno, ci tieni davvero tanto... come con il tuo Teddy per esempio. Io ammiro molto il tuo comportamento.
In ogni caso, questo non significa che io creda di meritarmi un trattamento simile da parte tua, visto che nemmeno mi conosci. Tuttavia, amo guardarti dedicarlo ad altri, anche se non è rivolto a me mi rasserena>.
<Sai, ti stai rivelando più interessante di quel che credessi. Dimmi, allora... che tipo di comportamento credi meriteresti di ricevere? Sono curioso> le sollevò il mento tornando a sorriderle, in preda a un divertimento basato su pensieri malsani.
<Qualsiasi cosa tu desideri, l'accetto. Vorrei farti stare bene come tu hai fatto con me, se mi è possibile riuscirci> asserì convinta seppur con la pelle d'oca. Il suo istinto continuava a dirle di correre il più lontano possibile.
<Ah, è cosi?
Tranquilla, sono sicuro ci siano delle cose che puoi fare per me> ribatté afferrandole una mano e portandosela alla bocca, baciandone le nocche per poi morderne violentemente il mignolo, provocandole una tensione muscolare data dal dolore. Nonostante il sangue stesse già fuoriuscendo dalla ferita, continuò a premere contro il dito con i canini fino a fratturarle l'osso, facendola scoppiare in un pianto. Dopodiché, compiaciuto dal risultato, prese a succhiare il sangue quasi gocciolato a terra, fino a quando la pelle in quell'area non divenne pallida e arida.
Soddisfatto, estraette le zanne e leccò il liquido rimasto da prima sul dito ormai in condizioni pietose, posando lo sguardo sulla sua faccia disperata <non piangere, non era forse questo che desideravi? Le mie attenzioni?> Copiose lacrime salate continuarono a cadere dai lati degli occhi di (t/n), rigandole le guance rosse e dando forma a un'espressione sublime, stremata, piena di risentimento nelle proprie scelte <sei felice, vero? Dillo dai, fammi sentire la tua gratitudine mentre singhiozzi così pateticamente> portò una mano al suo collo, afferrandola per esso e sollevandola da terra, portandola in aria esattamente sopra la ringhiera.
<Ti prego...> riuscì solo a dire prima che stringesse ulteriormente la presa, non lasciandole altra scelta se non quella di soffocare annaspando per quella poca aria che le era concesso respirare mentre si rarefaceva sempre di più.
<Mi preghi? Per cosa? Vuoi forse soddisfi ulteriormente i tuoi piaceri? Questo non ti basta, mh?> Sogghignò come un bambino, giocando con la vita della preda che aveva ben cinta tra le mani.
Notandola debole a tal punto da quasi chiudere le palpebre, decise di fermarsi lasciandola cadere a terra, per un pelo all'interno dell'edificio.
La guardò dall'alto in basso per poi chinarsi alla sua altezza ad ascoltare i suo respiri sfasati, scrutando il suo petto alzarsi e abbassarsi a ogni sospiro, <voi umani siete un po' troppo fragili> commentò snervato <ma non ho ancora finito...> le portò una mano sulla nuca, afferrando varie ciocche di capelli e tirandole, in maniera da farle alzare il capo e sporgere il collo, accarezzandolo dolcemente con due dita nei punti ancora rossi per via della stretta di prima <dovrò accontentarmi di questo, intanto per dimostrarmi quanto ti piaccio, stai ben ferma> si avvicinò, aprì la bocca e conficcò i denti sotto pelle, depredandola ancora della sua ninfa vitale.
<Tutto ciò che devi fare è obbedirmi, e ti prometto che tutto il tuo amore verrà ricambiato> riuscì a sentirgli dire prima che deglutisse nuovamente facendosi scendere giù per la gola il sangue caldo. Collassò nell'istante in cui lui poggiò le proprie labbra sulle sue, sentendosi venire a meno le forze e svenendo definitivamente col proprio sapore ferreo sulla lingua.

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