Kirishima × Reader BNHA Fluff

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Note
(t/n) = tuo nome.
(n/a) = nome amica.

"Stiamo parlando della UA, del festival sportivo! Come fai ad essere così calma? Voglio dire, avviene una sola volta all'anno, e noi saremo lì, è ben diverso dal guardarli attraverso uno schermo."
Noiosa. Sei noiosa.
E le persone noiose annoiano.
"Come se io avessi mai guardato quella roba in tv."
Certo, non ho nemmeno un Quirk, è normale che non mi interessi, lo sa anche lei. Eppure si ostina a sbuffare, come se pensasse davvero di avere ragione. Sappiamo entrambe che lo sta facendo per cercare di non farmi pesare la mia condizione. Non è così male come amica, al contrario mio.
"Non puoi fare almeno finta di essere emozionata?"
Mi blocco sul marciapiede per un istante, guardandola con un sopracciglio inarcato nel mentre continua a salterellare, scuoto il capo, poi riprendo a camminare consapevole del fatto che non si sia nemmeno accorta della mia breve sosta ad effetto la quale ha portato me ed il mio frappè indietro di qualche passo.
"Certo che posso."
Prendo un sorso della mia bevanda, non si aspettava una risposta simile, il suo insolito silenzio me lo sta confermando.
"Bene, allora fallo~!" Ha abbozzato parole le quali non le appartengono, lo sento.
La ragazza della gelateria mi aveva assicurato che il nuovo gusto sarebbe stato una bomba, casualmente era anche il più costoso.
"Questo coso fa schifo." Glielo porto sotto agli occhi.
"Io ti parlo della UA e tu mi rispondi che menta e latte non stanno bene insieme?" Faccio spallucce lasciandole il contenitore quasi del tutto pieno tra le mani, invitandola ad assaggiarlo.
"Fa proprio schifo." Mi asseconda.
"Te l'ho detto." Scorgo il tetto di casa, tra poco sarò in camera mia.
"Frappè a parte" esortisce interrompendo la tranquillità tipica del quartiere in cui vivo "domani ti voglio vedere felice, ok?" Annuisco, lei mi sorride e io butto il liquido verde ormai tiepido in un cestino qualsiasi.
"Potevo raffreddartelo io (T/n), non è carino sprecare." Dice infastidita socchiudendo gli occhi e puntando in aria l'indice ghiacciato.
"Non l'avrei bevuto ugualmente."
Passa un Camion, fa casino, mi disturba.
Sbatto le palpebre e la porta d'ingresso mi fronteggia, lei pronuncia un "a domani" il quale ricambio, in poco tempo mi trovo nel letto a pensare quanto domani sarò esattamente come oggi. E mentre lo faccio, il domani diventa un oggi turbolento, rumoroso direi. Decisamente irrequieto, la gente grida, io... non lo so, io ho paura. Alcuni sono privi di consapevolezza e carichi di eccitazione per il festival, ma la maggior parte ha gli occhi fissi su di me, o meglio, sull'insolito ammasso roccioso che tra tutti 'sti civili ha scelto di stritolare proprio la sottoscritta.
"SHINEE-!" Un'esplosione segue l'augurio di morte lanciato da quello che suppongo essere un ragazzo per via della voce fin troppo mascolina e roca, provo a girarmi per sapere cosa stia succedendo ma la visuale concessami nel mentre vengo sventolata dal Villain è minima, oltre che sfocata, per di più nemmeno l'ombra di un professionista è apparsa in questi... venti minuti? Non so quanto tempo sia passato, fatto sta che non più di qualche studente o studentessa promettente si è fatto avanti per liberarmi. Provo a gridare, ma non serve e l'ansia inizia a inghiottirmi, stritolandomi come la mano del bastardo il quale ha preso proprio me come ostaggio, qual è il suo scopo? Sento gli occhi iniziare a inumidirsi e bruciare, una gocciolina salata da il via ad un fiume di lacrime accompagnato da singhiozzi. Piangere non è da me, specialmente se davanti a un pubblico così vasto, tuttavia non credo di poterci fare molto, ciò che provo è come amplificato, tanto che mi sento stupida a ripensare a ieri e a quanto fastidio mi avesse dato quel camion. Vorrei essere nelle condizioni di mettere i piedi per terra, la sensazione di vuoto sotto di me non fa altro che aumentare il panico che regna sovrano nella mia testa. La mia testa, quella che sento improvvisamente essere accarezzata da un tipo coi capelli rossi e sparati in seguito ad un salvataggio troppo rapido per dare al mio cervello agitato il tempo di elaborarlo. "Stai bene? Sei ferita?" È un aspirante eroe, credo. Annuisco per poi sussurrare un "Sto bene", intanto lui posa lo sguardo sul mio viso arrossato e bagnato dalle lacrime dovute all'agitazione del momento, lo vedo irrigidirsi leggermente e abbozzare un sorriso impacciato per tentare di trasmettermi un po' di calma, probabilmente non ha mai avuto a che fare in prima persona con una vittima. È carino.
"Kirishima che cazzo, sbrigati! Tutti gli eroi sono scomparsi!" La stessa voce di prima, è il ragazzo delle esplosioni. "Ah-! Sì, arrivo subito." Se ne sta andando, proprio ora che ho scoperto il suo nome... lo fermo afferandolo per il braccio. "Qualcosa non va?" Il tono di voce che utilizza nel chiedermelo è estremamente gentile, tuttavia non forzato. "No, umh.." parlo piano, talmente tanto che ripercorre i pochi passi fatti avvicinandosi nuovamente a me per cercare di sentirmi. Avrei voluto dirgli qualcosa di più concreto di un "grazie", ma non credo ne sarei stata in grado nemmeno con più tempo a disposizione per farlo. "Eha-? Ma no, non ho fatto niente io-" si strofina la nuca con una mano, sembra imbarazzato. "Questa è una bugia." Assume un'apparvenza stupita e non capisco se sia per la mia insistenza nel volerlo elogiare o per il fatto che io abbia appena sollevato gli angoli della bocca in un qualcosa di simile ad un riso per via della sua modestia. Approfitto della stretta ancora presente sul suo avambraccio per trascinarlo in un abbraccio.
"Farò il tifo per te al festival, Kirishima." In realtà non so nemmeno se si farà ancora il festival, ma non importa, non era ugualmente quello il vero senso di farglielo sapere.
"G-grazie emh.. come ti chiami?" Assume un color porpora particolarmente adorabile in seguito al contatto ravvicinato, ci ha messo qualche secondo ad accoccolarmi a sè ricambiando il contatto, credo non se lo aspettasse. "(T/n)" "Fantastico.. senti.." fa una pausa per pensare a come buttare giù a parole la richiesta "quando finisce tutto questo potremmo uscir-"
"Hey! Bakugou continua a sfogarsi su di me, serve il tuo aiut.." sembra stanco, si interrompe appena nota la mia presenza "Ehh? Noi fatichiamo e tu stai qui con una tipa?" Incrocia le braccia.
"No! Non è come credi, è la ragazza che aveva in ostaggio l'uomo di pietra." Spiega staccandosi frettolosamente da me.
"Eh.. Abbiamo combattuto un uomo di pietra? Che figata bro." Sembra andato, scarico. Chissà che gli è successo.
"Denki, forse dovresti riposare.." Nonostante il consiglio sincero, il rosso non sembra stupito di vederlo in quello stato.
"Mh no bro, sto benissimo!" Alza entrambi i pollici in segno di benessere, anche se l'aspetto continua a sembrare quello di un tossico che non dorme da qualche mese "tu sbrigati." Conclude prima di andarsene a tentoni, quasi zoppicando.
"Stavo dicendo.." riporta l'attenzione su di me riprendendo il discorso "magari potremmo.."
"Sì." Da quando accetto uscite simili? Non l'ho fatto nemmeno finire.
"Davvero?-! Domani alla gelateria..quella nuova che ha aperto da poco, di pomeriggio non so, tipo per le quattro..?" Scomodo. È lontano da casa e ci sono già andata ieri, per di più i gusti fanno schifo.
"Va bene." Alla fine chissene frega di qualche minuto di camminata in più ed un altro frappè gusto vomito, no? E poi insomma, non ha tempo di discutere quale gelateria sia la migliore per il primo appuntamento ora. Aspetta, appuntamento?
"Fantastico." È felice, si vede.
Anche carino, si vede pure quello.
"È meglio che tu vada" affermo riluttante indicando il fumo provocato dalle esplosioni non troppo distanti da noi che si innalza verso il cielo diventando sempre più scuro e fitto secondo dopo secondo. Vedo i suoi occhi spalancarsi leggermente, si era forse dimenticato del contesto iniziale...?
"Hai ragione-!" Probabilmente gli ho messo fretta addosso. Corre via, io mi strofino gli occhi arrossati urlandogli dietro di stare attento, immaginavo ormai fosse troppo distante per sentirmi, invece mi ha sorriso in lontananza. Sta andando verso un disastro che sa di dovere risolvere da sè, come fa a essere così ottimista da sorridermi?
"OI-"
Una voce affannata, oltre che familiare. Mi giro e vedo (N/a) "oh, stavo per venire a cercarti" mi molla un buffetto in fronte "ero preoccupata" mette il broncio, "certo, Miss. la prego di perdonarmi per essere stata presa da un mostro per merito suo e del suo festival"
"Uh, quiNDI ERI TU-" le chiudo la bocca prima che inizi a impazzire nel pensare di avermi messa in pericolo, "tranquilla, non è stato così male".
"Che sollievo..." vediamo quanto ci mette a realizzare ciò che ho realmente detto "aspetta, in che senso?" meno del previsto, fa progressi la ragazza.
"Non te lo dico"
"M..ma-"
"Sei in torto, non hai il diritto di mettermi pressione"
Un "grr" lascia la sua bocca e più che trasmettermi la sua rabbia mi fa ridere, "domani te lo dico"
"Di pomeriggio?"
"Di pomeriggio no, ho un..." sarà un appuntamento? Credo di stare facendo una delle mie facce pensierose che (N/a) nota sempre ma non è mai in grado di decifrare, perfetto "altro impegno".

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