Capitolo 1

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"E un bel giorno ecco il bisogno frenetico: scendere! Saltar giù! Un desiderio di esser ostacolati, di non più evolversi, di restar fermi, di tornare indietro al punto che precede la diramazione sbagliata."

(Robert Musil, L'uomo senza qualità)

L'ingresso del porto Est era occupato dalle volanti della polizia. Le luci delle sirene erano gli unici bagliori di vita in quella cupa giornata.
Fairburn si fece strada tra gli agenti che tenevano a bada la folla, sollevò i nastri che delimitavano la scena del crimine e raggiunse i suoi colleghi.
Aveva la sensazione di sapere già come si sarebbe concluso il caso.

Osservò i due corpi riversi a terra e, cercando il più possibile di non calpestare l'enorme pozza di sangue, fece un calcolo approssimativo dei colpi inflitti alle vittime.
Il primo cadavere aveva sei colpi di arma da fuoco visibili. Un proiettile aveva centrato l'occhio sinistro, un altro invece era finito sopra la guancia destra ma non aveva beccato del tutto l'occhio.
Fairburn sbuffó.
Pose lo sguardo sul secondo cadavere.

"Una sparatoria già di prima mattina" - disse Virne - "ormai la nonchalance ha raggiunto pure i criminali."

Gli occhi dell'altro corpo erano stati rimossi. Aveva una coltellata sul fianco e due colpi di arma da fuoco visibili sul petto.

"Che informazioni abbiamo su questi due?"

"Uno di loro era già stato dentro per una serie di furti; il secondo sembra essere un noto spacciatore ma non è mai stato beccato dalla polizia fino ad oggi. Probabilmente si è trattato di un affare non andato bene."

"Capisco."

La quasi assenza degli occhi delle due vittime non solo era un eccessivo fastidio per la sua indagine ma dava anche un movente del tutto particolare alla polizia che avrebbe depistato le indagini dei casi precedenti.

"Secondo te perché hanno dovuto rimuovere gli occhi?"

"Non ne ho idea."

Mentiva. Sapeva il perché. E forse sapeva anche il motivo della sparatoria.

"Vado a controllare i registri degli ultimi carichi. Forse uno di questi ci condurrà dai colpevoli."

"Va bene."

Non andava bene. Ultimamente erano entrate in città una quantità industriale di armi, la maggior parte di esse illegali e non erano per nulla a scopo militare.
Era piuttosto ovvio che questi due fossero stati uccisi a causa di una faida tra organizzazioni criminali ed è quasi del tutto sicuro che il motivo della disputa era proprio la distribuzione di queste armi.

"Buongiorno detective Fairburn."

"...buongiorno Laye"

Laye era della scientifica. A quanto pare non aveva ancora concluso con i due cadaveri.

"Vieni a darmi una mano." Disse porgendogli dei guanti bianchi.

Laye alzò la manica della camicia del primo corpo e Fairburn fece lo stesso con la felpa del secondo.
Come sospettava.
Era stata incisa una croce su entrambi i polsi dei morti. Questa era la "firma" degli Ice Lake, criminali che facevano da intermediari per gli affari loschi di note figure politiche.
Ora restava solo da capire per chi lavorassero questi due.

"Fairburn, delle persone vorrebbero parlarti." Disse Virne tornando verso di loro.

Guardò verso le due persone che indicava Virne.
Di male in peggio.

▪▪▪

"Sembra che Sandmer abbia stipulato un paio di accordi con la MIRA."

"Quindi i due morti lavorano per lui?" Chiese Fairburn infastidito.

Il sogno di un curiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora