_sono ormai 3 mesi che è comparso, ed ancora non riesce a controllarlo_
_amore, lo sai che all'inizio non è facile per nessuno. Diamole un po' di tempo affinché riesca a padroneggiare il suo quirk_ disse papà con voce gentile.
Che ore sono? Fuori è ancora buio, e mamma e papà già litigano.
Ultimamente lo fanno spesso, uff.
_darle tempo? Mi prendi in giro? Hai capito che quirk ha? Quella per fare pratica deve uccidere delle persone! Non posso permettere che faccia "pratica"_
Mamma urlava, parlavano del mio quirk.
Non andava giù a nessuno dei due, io non avevo ancora capito appieno cosa potevo fare.
_" quella" come la chiami tu, è nostra figlia, e secondo, sono sicuro che riusciremo a trovare un modo per farglielo padroneggiare in sicurezza_
Papà era sempre stato bravo con le parole dolci.
_quella non è mia figlia, non voglio un assassino in via di sviluppo come generazione futura. Cosa faccio se un giorno perde il controllo? Devo andare in galera perché mia "figlia" non sa controllare il suo quirk maledetto?! Non se ne parla_ disse questa urlando.
Mamma è sempre stata brava a rovinare l'umore di papà.
_senti. Io non resisterò ancora a lungo. Scegli: o lei, o me._ disse improvvisamente la mamma.
Era una domanda trabocchetto, mamma aveva in pugno papà da quando l'aveva sposata, lui lavorava per lei e aveva saldato per lui tantissimo debiti, qualsiasi richiesta di lei era per lui un ordine.
Anche questo lo era, anche se sottinteso.
Papà, so che non è stata colpa tua, mi dispiace che sia andata così.
_bene, allora valla a prendere, ce ne libereremo ora o mai_ disse lei mettendosi il cappotto.
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_papà dove stiamo andando?_
_a fare un giretto_ disse lui con le lacrime agli occhi.
Non mi piace vedere papà piangere, mamma dice che gli adulti non piangono mai e che sono fortissimi.
Ma papà piange spesso
_mamma.. Perché ci andiamo adesso? È presto e tra poco dovrò essere a scuola_ dissi ricordandomi che eravamo partiti poco prima delle 6 del mattino.
Era pieno inverno, il cielo era ancora pece e si congelava dalla punta dei piedi.
_non preoccuparti, pensa a camminare_ disse lei fredda.
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_NO! TI PREGO PAPÀ NON MI LASCIARE_ urlai con tutte le forze che avevo in corpo.
Vidi la mamma arrivare in fretta verso di me, mi protesi verso di lei ma quando meno me l'aspettavo mi trovai la guancia bollente, arrossata dall'impronta di una mano, il mio corpo a terra, la mia mente che ancora non aveva capito cosa fosse successo.
_..m-mamma..?_ chiesi con la voce tremante
Questa volta mi accorsi della mano che arrivava, ma non sapevo cosa fare.
Me ne presi un altro, ogni volta pareva uno shock, una macchia di nero mi offuscava la vista per qualche secondo ogni volta che la mano urtava il mio viso.
Non so cosa avessi fatto quella volta, ma ti arrabbiasti tanto con me. Non ti fermasti agli schiaffi. Iniziasti a tirarmi pugni nelle costole e calci nello stomaco, mi calpestavi le caviglie dall'alto come facevi coi ramoscelli in inverno per preparare la legna da ardere. Cercavi di rompermi, di spezzarmi, di ammaccarmi, di farmi rimanere a terra.
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psycho // Himiko Toga x fem reader
Fanfic!! XREADER!! !!! Fem x fem !!! !!! Linguaggio scurrile, scene violente e sensibili (sangue/tortura/ combattimenti)!!! Ognuno è libero di pensarla come vuole, se non vi vanno a genio le coppie omosessuali allora penso proprio che non siate nel posto...