Yellow

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Mentre Draco si avvicinava alla porta della camera 531, pensava a che tipo di paziente li sarebbe capitato. Un uomo anziano, forse? Con grandi occhi scuri e occhiali rotti, pelle sbiadita e raggrinzita dall'etá? Qualsiasi cosa si aspettasse, sicuramente non pensava di doversi occupare di un ragazzo, forse ventenne, con grandi occhi verdi e una cicatrice a saetta sulla fronte. 

Draco bussa leggermente alla porta, e con voce calma, non volendo spaventare il ragazzino, chiese: 

- É la stanza di Harry Potter?-

Come risposta riceve un calmo e dolce "Si" e un sorriso spunta involontariamente sulle labbra rosee del ragazzo.  

Attraversa la minuscola stanza del ragazzo e resta in piedi davanti al nuovo paziente, che é seduto su un'orribile poltrona rossa e fissa fuori dalla finestra. 

Non sa come approciarsi a lui, non ha mai avuto a che fare con un paziente cieco; nei suoi tirocini si era solo occupato di accogliere le persone, il resto lo faceva il suo capo.

Si avvicina e gli prende la mano, scuotendola saldamente. 

-Ciao Harry.- Dice Draco nervosamente. -Sono Draco Malfoy, il tuo nuovo terapista.-

Harry gira la testa lentamente, la alza e, prova ad incontrare il viso di Draco, gli sorride. 

-Piacere di conoscerla, signor Malfoy.-

Draco arrossisce e ringrazia il cielo che Harry non possa vedere le sue guance prendere una tonalitá rosata. 

-Oh, chiamami Draco, per favore.- 

Poi si accorge che le loro mani sono ancora strette insieme, e indietreggia lievemente. 

-Beh, possiamo iniziare.-

Harry sbatte gli occhi e continua a fissare il muro davanti a lui, sorride e annuisce. 

-Possiamo iniziare.-

Draco sospira, prende una sedia e la dispone al fianco di Harry. Si siede e incrocia goffamente le gambe. 

-Allora Harry, di cosa ti piacerebbe parlare?- Incomincia timido il terapeuta.

Harry aggrotta le sopracciglia, cosí delicatamente che sembra solo un cipiglio, e si mette in ginocchio sulla sedia.

-Non c'é un argomento?- Ridacchia scherzosamente.

Draco scuote il capo, poi arrossisce, cazzo non di nuovo, quando si ricorda che Harry non puó vederlo, mormora un frettoloso.

-No. Mi hanno detto di farti parlare di tutto quello che vuoi.-

-Beh Draco,- Dice delicatamente, mettendo una calma enfasi nel nome del ragazzo. -Sono sicuro che ti piacerá sapere di piú su cosa mi sia successo, ma sei troppo gentile per chiederlo. Quindi permettimi di dirti che sono Harry, ovviamente, e sono nato con un complicato disturbo che mi ha portato via la vista. Ho passato la mia vita in questa clinica e, finalmente, tra una settimana, potró sottopormi a un intervento che, fiduciosamente, correggerá questo. La mia vista, intendo. Mi piace correre e parlare con i miei amici. Mi piace l'odore della cannella e del muschio. Amo i miei due migliori amici, Ron ed Hermione, amo il mio padrino e il suo compagno, con i quali vivo. I miei genitori sono morti in un incidente d'auto e io sono l'unico sopravvissuto, é cosí che mi sono fatto la cicatrice che ho sulla fronte. Ah amo anche il mio cane, Lily.-

Draco non batte ciglio e indietreggia sulla sedia, senza rendersi conto che si stava sporgendo sempre piú verso Harry. 

- Che carino....- Insicuro che quello sia l'aggettivo giusto da usare. - Mi dispiace per i tuoi genitori.-

ᴄᴏʟᴏʀ🌈 //ᴅʀᴀʀʀʏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora