𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚏𝚒𝚏𝚝𝚎𝚎𝚗

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𝘜𝘯𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘤𝘢𝘯𝘵𝘦

Ignara di cosa avesse in mente per me il destino, aspettavo con ansia il ritorno in camerata, sentendo la mancanza dei miei fidati fogli bianchi e dell'elegante profumo della vecchia stilo nera

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Ignara di cosa avesse in mente per me il destino, aspettavo con ansia il ritorno in camerata, sentendo la mancanza dei miei fidati fogli bianchi e dell'elegante profumo della vecchia stilo nera.

Avevamo appena terminato di allenarci e, stanchi morti, ci stavamo dirigendo lentamente alla base, proprio come ci era stato ordinato da Levi.

A dispetto degli iniziali pensieri che mi ero fatta, non si era comportato male nei miei confronti. Si era limitato ad ignorarmi, atteggiamento che mi diede un gran sollievo.
Dubito che se mi avesse insultata di nuovo sarei riuscita a trattenermi, non dopo la sera precedente.

"Non ne posso più...sono...distrutta." Disse tutt'un tratto Luna con il fiatone, prima di accasciarsi al suolo drammaticamente.

Scossi il capo verso di lei, sembrava proprio una bambina, sia a livello caratteriale, che fisico. Nel tempo, come le ricordavo sempre, non era cambiata di una virgola, rimanendo sempre la stessa ragazzina esuberante conosciuta anni fa.

Le porsi una mano e, appena stava per afferrarla, la ritrassi, guadagnandomi una sua occhiata mortale. Mise il broncio, lasciandosi di nuovo all'indietro, in modo da sporcarsi ancora di più la divisa. Soffocai a stento una risata, in parte intenerita dalla suo essere così infantile.

"Evans, è solo un po' di riscaldamento, non farla tragica e alzati." S'intromise Oluo, cercando miseramente di imitare il capitano, che continuava a camminare a pochi metri di distanza da noi.

Sbuffai, detestavo questo suo lato del carattere. Anzi no, mi correggo, lo detestavo e basta. Davvero non capivo come Petra riuscisse a volergli così bene.

Che senso ha, tra l'altro, imitare un idiota come Ackerman? Se lo avesse fatto con qualcun altro probabilmente lo avrei compreso, però, davvero, chi vorrebbe assomigliare ad un nano da giardino?

"Taci, cretino. Smettila di fare il leccapiedi del caporale...se pensi di fare colpo sulla rossa qui presente-indicò la ragazza al mio fianco, impegnata a fissare Levi in maniera sognante-sappi che non ci riuscirai mai se non inizi a mostrare chi sei in realtà!" Ribatté Luna, zittendo una volta per tutte il castano, che, in risposta, arrossì violentemente. Ghignai, orgogliosa del mio lavoro.

La sto crescendo bene, questa sì che è la mia migliore amica.

"Piantatela entrambi o mi farete venire mal di testa." Ribatté Gunther e ci superò, iniziando a massaggiarsi le tempie. Io, che nel frattempo mi ero fermata per ascoltare la conversazione dei due, lo seguii a ruota, non vedendo l'ora di arrivare a destinazione.

Dondolai le braccia avanti e indietro, alla ricerca disperata di qualcosa da fare per tenermi impegnata in quei minuti di noia.

Che barba.

To the one I lovedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora