Suicide Sadie

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Sadie apparentemente era una ragazza come tutte le altre: andava in giro con le amiche, aveva un fidanzato e una famiglia normale. Sembrava quasi non avesse un motivo per essere infelice.

Non tutti sanno, però, che Sadie nascondeva un segreto: dietro quell' apparentemente bellissima vita, se ne nascondeva una triste e cupa.

La famiglia era benestante, sì, ma i genitori erano sempre fuori casa e quando c'erano era come se non ci fossero per niente, tranne per criticare la loro figlia. Le avevano già prescritto il futuro, così, dopo le superiori, Sadie si sarebbe iscritta a giurisprudenza e, con un po'di aiuto da parte del padre avvocato, anche lei sarebbe diventata esattamente come lui, con la sua stessa fama e con la sua stessa quantità di soldi.

Mancavano pochi giorni al ballo scolastico e Sadie e le sue amiche erano in giro per negozi a cercare un vestito adatto all'occasione: «Ehi Sadie, che te ne pare di questo vestito?» Le chiese Amber, quella che, fra tutte, era la sua migliore amica «Wow, sei uno schianto!» Rispose la ragazza distogliendo l'attenzione da un bellissimo abito da sera bianco «Provalo!» Le disse la sua amica «Lo stai puntando da quando siamo entrate!» Continuò la ragazza, Sadie annuì ed andò a provarselo.

Era un abito corto, semplice, e totalmente bianco che le stava benissimo; le sue amiche restarono a bocca aperta: «Wow sei bellissima!» «Ha ragione, ti sta troppo bene» «Compralo subito!» Intervenne alla fine Amber, che, ovviamente, la convinse a comprarlo.

Il giorno stesso, tornata a casa, fece vedere il vestito ai suoi genitori, che però non reagirono come si immaginava: «Ti avevamo già preparato il vestito!» Esclamò la madre «Era quello che avevo indossato io al mio ballo!» Continuò la donna visibilmente offesa tirandole uno schiaffo. La ragazza scappò in camera "È sempre così: devo fare tutto quello che vogliono loro, devo vestirmi come dicono loro, comportarmi come dicono loro e vivere come vogliono loro. Sono stufa!" Pensò Sadie mentre delle lacrime le rigavano il volto "Vado in questa scuola solo per volere dei miei, ho i capelli lunghi solo per volere dei miei, ho praticato uno sport che mi faceva schifo sempre e solo per il loro cazzo di volere!" Continuò a pensare asciugandosi le lacrime.

Per fortuna, però, poteva sempre sperare nella sua migliore amica:

Sadie: Ciao Amber...

L'amica per un bel po'non rispose, ma poi ecco che vide il messaggio:

Amber: Ehi! Come mai messaggi a quest'ora? È successo qualcosa?

Sadie: Sì

Amber: Racconta tutto

Sadie: i miei vogliono vedermi con un altro vestito, mia madre mi ha tirato uno schiaffo ed adesso dubito che mi parlerà più

Amber: su Sadie, fregatene! Tua madre non potrà tenerti il muso a lungo, sei sempre sua figlia! Ora devo andare a letto, a domani!

La ragazza spense il cellulare e andò a dormire sperando in qualcosa di buono.

Il giorno del ballo Sadie indossava il vestito che aveva acquistato con le amiche, teneva i capelli raccolti in una coda e aveva qualche bracciale ai polsi, stava aspettando Richard, il suo ragazzo, che sarebbe dovuto venire a prenderla con la macchina, ma di lui, nessuna traccia.

Dopo aver aspettato per un po' di tempo Sadie decise di andare a piedi, quindi, una volta arrivata al ballo, cercò il fidanzato per tutta la palestra: ma niente di niente, andò a cercare nel retro della scuola: ancora niente, però sentì un rumore di voci provenire dai cespugli: una maschile ed una femminile.

La giovane si avviò verso la fonte di quelle risate e, una volta scoperto a chi appartenessero, rimase scioccata «Richard...Amber...» per un momento rimase sconcertata, ma poi riuscì a capire cosa stessero facendo «tu...brutto porco...e tu...brutta zoccola che non sei altro...SAPEVI CHE ERA IL MIO FIDANZATO!» Saltò addosso a Richard, cercando di ucciderlo con qualunque cosa ci fosse nei paraggi e contemporaneamente teneva ferma e immobile Amber, terrorizzata da quello che stava succedendo.

«Uno è andato» disse Sadie una volta ucciso in chissà quale modo l'ex ragazzo «ora tocca a te» continuò saltando addosso all'amica «ma con te voglio divertirmi di più, puttana.» Continuò sempre Sadie iniziando a picchiare a sangue Amber. La picchiò, le fece male, ma non la uccise, scomparve lasciandola dolorante sul terreno.

Tornò a casa, i genitori stavano guardando la TV, ignorandola «Adesso mi cagate.» Disse Sadie staccando la spina del televisore: il vestito bianco ormai era macchiato del sangue di Richard e Amber, l'espressone dei genitori era un misto tra disprezzo, paura e vero ribrezzo, Sadie lo notò: «Oh...queste?» Indicò le macchie di sangue «è il sangue di Richard...l'ho ucciso...» disse «poi c'è anche quello di Amber, l'ho picchiata tanto...ahah...però lei è ancora viva» continuò «e adesso...adesso ci sarà anche il vostro!» Non diede ai genitori neanche il tempo di urlare o scappare, si accanì prima sul padre, soffocandolo con un semplice cuscino, poi sulla madre, strangolandola e sussurrandole «Non ti sarebbe piaciuto vedere il tuo bel vestito sporco di sangue...vero mamma?» Detto questo, la madre morì.

Pochi minuti dopo la morte dei suoi genitori Sadie si pentì del terribile gesto che aveva appena commesso "Quella non ero io!" Corse in bagno piangendo, rimase un po' là dentro a piangere finchè non notò la lametta da barba del padre: la prese e, scoppiando in una risata isterica mista al pianto, iniziò a tagliarsi entrambi gli avambracci e la tibia.

Ma non le bastava, doveva punirsi.

Non si sa come l'abbia fatto, ma si cavò l'occhio destro e, sempre non contenta, decise di farla finita più velocemente tagliandosi la gola.

Il cadavere di Sadie Seridane non è stato più ritrovato, ma si dice in giro che certi ragazzi l'abbiano vista e che, subito dopo, siano morti.

I pochi superstiti dicono di aver visto una ragazza dai lunghi capelli sciolti e biondi, dalla pelle molto chiara con dei tagli su braccia e gambe. Alcuni, inoltre, dicono che non avesse l'occhio destro e che quello rimasto fosse di un colore scuro. Tutti affermano d'averla vista con un semplice vestito bianco sporco di sangue.

 Tutti affermano d'averla vista con un semplice vestito bianco sporco di sangue

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