𝑨𝒔𝒕𝒓𝒖𝒎-𝑳𝒆 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒆 𝑪𝒐𝒏𝒈𝒓𝒆𝒈𝒉𝒆~𝑹𝒐𝒍𝒆𝒑𝒍𝒂𝒚 𝒑𝒕. 𝟐

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𝑵𝒊𝒄𝒐𝒍𝒂𝒆 𝑨𝒓𝒅𝒆𝒍𝒆𝒂𝒏~"𝒄𝒖𝒐𝒓 𝒅𝒊 𝒗𝒐𝒍𝒑𝒆"

Ruler-of_the-Dark  '𝒔 𝒘𝒐𝒓𝒌

𝑶𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒕𝒂𝒈𝒔:  -chvshirekitten Black_Riddle Tessa_Dragneel_ -thankubitch

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➻Ɲσмє(ηαмє):

Nicolae, si tratta di un nome rumeno di origine greca antica, variazione del nome inglese Nicholas. Volendo osservare la traduzione letterale tale nome è composto da Nike, che significa "vittoria", e Laos, ovvero "popolo", per cui il significato complessivo è "vincitore con il popolo".

Buffa casualità, il ragazzo non sente particolarlente vicino questo nome, non riesce a riconoscervisi, motivo per cui non è una novità assoluta che venga chiamato dai suoi compagni "Nik" o, ancora meglio, "Nico".

𝑫𝒆𝒗𝒂,  𝒗𝒆𝒏𝒕'𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒇𝒂

"𝐸' 𝑛𝑎𝑡𝑜? 𝑁𝑜? 𝑁𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖?", la voce nervosa di Mihai Ardelean riecheggiava sonoramente all'interno dell'abitazione, seguita da passi incessanti, su e giù per le scale.  Stava per nascere il loro primo figlio, come poteva rimanere tranquillo in una simile situazione? Specie udendo le urla di dolore della moglie.

Tale era l'emozione per quella nascita che i coniugi pensarono al nome da conferirgli con ben tre settimane d'anticipo, non mancando di citare le paranoie continue del capo famiglia, il quale veniva continuamente beffeggiato dalla signora Ardelean per la sua eccessiva apprensione.

"𝑬' 𝒏𝒂𝒕𝒐, 𝒆̀ 𝒏𝒂𝒕𝒐 𝑵𝒊𝒄𝒐𝒍𝒂𝒆"  il padre per poco non svenne sentendo quelle parole, a testimonianza di ciò la sua cera facciale era a dir poco pessima, si vide quasi forzato a sedersi per evitare di riscaldare il pavimento.

Quando ebbe modo di prenderlo tra le braccia ogni sua preuccupazione sparì, era un bel bambino moro, rosso in viso, grandi occhioni marroni, la madre non nascose il suo desiderio di vedere il colore degli occhi cambiare nell'arco dei pimi sessanta giorni di vita, come era solito accedere con alcuni neonati.

"𝑨𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒑𝒐𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐, 𝒅𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒆 𝒇𝒂𝒓𝒂̀ 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒈𝒊 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒊" sentenziò la  madre con voce flebile, ancora debole per via del faticoso parto da poco affrontato.

"𝑨𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒑𝒐𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐, 𝒅𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒆 𝒇𝒂𝒓𝒂̀ 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒈𝒊 𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒊" sentenziò la  madre con voce flebile, ancora debole per via del faticoso parto da poco affrontato

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