capitolo 5

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MARGHERITA

Fin dal primo momento in cui si era seduto vicino a me al parco, avevo capito che lui sarebbe stato il mio amore impossibile; anche se effettivamente si stava rivelando il contrario.

Si era presentato a casa mia poche ore dopo esserci lasciati al parco. Quando sono con lui mi batte forte il cuore.

Mentre eravamo in camera, mi guardava stranito mentre fumavo le mie sigarette, aveva spalancato gli occhi a sentire che fumavo per morire. Ma è vero, fumo per morire.

Quando se ne è dovuto andare ho perso dieci mila battiti al cuore, non volevo che se ne andasse. E quando mi aveva baciata... Dio.... il cuore è collassato!

Non vedevo l'ora di rivederlo e avevo come l'impressione che, per mia fortuna, sarebbe stato molto presto.

Subito dopo che se ne andò, sono andata in camera mia e mi sono messa sotto le coperte a fissare le lucine che avevo attaccate un po' ovunque e a fumarmi il resto delle sigarette. Avevo preso tutti i pacchetti e me li ero messi vicino al naterasso. Ora fumavo una Diana.

La mia mente era lontana, pensavo a quello che sarebbe successo con lui, cosa ne sarebbe stato di noi. Era così bello: alto, robusto, con la bocca perfetta e le labbra sottili, gli occhi verdi e i capelli scuri tenuti un po' in disordine. Dio se era bello.

Quella sera non avevo per niente sonno, infatti mi sono alzata appena finite le sigarette e sono andata in cucina a prendere da bere: ero indecisa se prendere vodka o qualcosa tipo Martini. Alla fine ho preso tutti e due.

Torno in camere e mi metto un maglione pesante, imbraccio le bibite e due pacchetti di sigarette, passando davanti alla scrivania prendo anche l'accendino ed esco sul terrazzo. Cosa c'era di meglio di ubriacarsi quando i piensieri erano troppo pesanti?

Ho finito entrambe le bottiglie ed entrambi i pacchetti. Quindi stanca mi metto a letto, quando già le prime luci dell'alba si fanno vedere e dimenticandomi che il giorno dopo ci sarebbe stata scuola.

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