1.Lo specchio

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Ringggg ringggg!

<<Un attimo>> Farfugliai ancora mezza addormentata.

Ringggggggggggg!!

<<Uff ho capito>> Sbuffai, rinunciando al fatto che oggi sarebbe stata un'altra stancante giornata di scuola. Mi alzai dal letto ed inciampando tra le pile di pantaloni e magliette che giacevano per terra raggiunsi l'armadio. Quindi presi i primi vestiti che mi capitarono fra le mani e dopo essermi cambiata scesi a fare colazione.

Accorgendomi di essere in ritardo mi infilai due biscotti in bocca e corsi velocemente fuori di casa. <<Cazzo l'autobus...!>> dissi guardando l'orario.

Non feci in tempo a finire la frase che vidi l'unica possibilità di arrivare puntuale passarmi ad un centimetro dal viso. <<Bene, questa giornata non potrebbe iniziare meglio!>> Esclamai disperata.<<Vorrà dire che mi farò una corsa>> dissi cercando di ironizzare sull'accaduto.

Mi incamminai, allungando qualche passo e cercando di non pensare alla faccia che avrebbe fatto Mr.Tomson di fronte al mio ennesimo ritardo.<<Sono spacciata>> Dissi non riuscendo a reprimere quel pensiero che ben presto sarebbe diventato realtà.

Fra folate di vento e qualche suonata di clacson arrivai a scuola e raggiunsi velocemente la mia classe.

<<Ciao Lillian>> sentii la voce della mia cara amica Yumi, che mi distolse dalle mie preoccupazioni . <<Ciao Yumi>> risposi con un sorriso a trentadue denti.

Yumi era una ragazza dolce e vivace, aveva lunghi capelli neri, spesso legati da un nastro rosso e due occhi mandorlati che brillavano ad ogni suo sorriso. Da quando si era trasferita dal Giappone eravamo diventate inseparabili e sarei stata perduta senza di lei.

<<In ritardo anche oggi vedo>> Mi disse scherzosa e mi sistemò i capelli, che nel correre si erano spettinati.

<<Non mi stupisce, ha sempre la testa altrove>> ribatté Noah, un ragazzo con delle fossette tanto profonde da nascondere la sua arroganza. Si avvicinò e mi tolse delle briciole che mi erano rimaste ai lati della bocca. <<Sei proprio buffa>> disse ridendo.

Gli tirai un colpo sul braccio al quale seguì una smorfia, degna di anni di allenamento a prendere in giro il mio micio Minù.

<<Smettetela bambini>> intervenne Yumi, riportando l'attenzione sulla lezione di storia.

Non troppo presto l'ultima ora terminò e dopo aver passato mezz'ora in punizione per il mio ritardo, mi recai con Yumi al negozio di antiquariato che si trovava a qualche isolato da lì.

Era un negozietto piccolo ma conteneva ogni  genere di cosa a cui si potesse pensare. La porta d'ingresso, rivestita in rame, aveva appese delle lanterne e su di esse i resti degli insetti che venivano attirati dalla loro luce; E che Stolas, il proprietario del negozio, si rifiutava di pulire. Appena entrato, la prima cosa che si notava era la testa imbalsamata di un  montone, la quale, per quante volte la vedessi, mi dava sempre i brividi. Sui muri erano appesi oggetti di ogni tipo, a partire da vecchi orologi fino ad arrivare ad oggetti per riti satanici e per qualsiasi cosa che avessi indicato, avresti ricevuto un'approfondita spiegazione.

<<Ciao Stolas>> Dissi, appoggiando il mio zaino su una sedia stranamente libera.

<<Ciao ragazze>> Rispose lui con fare sbrigativo mentre era occupato a "sistemare" uno scaffale poco più alto di lui. <<Sapete, in questi giorni sto avvertendo delle presenze maligne, cercate di tornare a casa quando c'è ancora luce>> Continuò con aria seria.

Stolas era un ometto vecchio e piccolo, non lasciava mai il negozio e per come la vedevamo noi,  aveva perso anche qualche neurone in tutta quella confusione.

<<Si Stolas>> Ripetemmo io e Yumi in coro, senza dare troppa importanza ne alle sue, ne alle nostre parole.

<<Ah giusto! Lillian ho ricevuto delle notizie su quella cosa che stavi cercando>> Disse, spostando l'attenzione su un foglietto abbandonato sul tavolo.

Mi avvicinai di scatto ed eccitata chiesi <<Cos'hai scoperto!?>>.

<<Ho trovato una signora che dice di avere quella collana, dovresti provare, questo è l'indirizzo>> Mi rispose lui allungandomi il foglietto.

<<Grazie, Stolas!>> Dissi felice, sentendomi vicina a trovare ciò che per tanto avevo cercato.<<Allora io vado>> Continuai, dirigendomi fuori dal negozio.

<<Lillian!>> Mi urlò dietro Yumi, senza però riuscire a fermarmi. <<Quella ragazza!>> Continuò con aria severa.

Percorsi correndo le stradine di Londra, abbassando lo sguardo sul bigliettino di tanto in tanto, per assicurarmi di star andando nella direzione giusta. <<Green Street, trovata!>> Esclamai entrando in una via piccola e ambigua. << 21, 22, 23, 25... e la 24?>> Dissi accorgendomi che la casa che stavo cercando sembrava scomparsa nel nulla.

Mi guardai intorno, cercando di capire perché mancasse quel numero e un oggetto luccicante attirò la mia attenzione. Si trattava di uno specchio, mi abbassai a raccoglierlo e mi misi ad osservarlo curiosa. Era ricoperto da fuliggine e una crepa lo attraversava per intero, dividendolo in due parti.

Presi un fazzoletto che trovai in una tasca dei jeans e cercai di pulirlo. Presto riuscii a vederlo meglio, il bordo era dorato e ricoperto da pietruzze luccicanti, sembrava prezioso. Decisi di prenderlo, <<Forse Stolas sarà in grado di dirmi qualcosa vedendolo>> Mi dissi, cercando di convincermi che fosse la cosa giusta.

Corna bianche, occhi neriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora