cinema

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"Wow, ce ne hai messo di tempo per prendere gli orari" Disse Taehyung, a metà tra il divertito e sorpreso, quando vide Jimin fare finalmente il suo ingresso nell'aula magna, dove da lì a breve si sarebbe tenuta la conferenza di quella mattina. Lo spazio stava cominciando a riempirsi pian piano, lasciando sempre meno sedie vuote. Fortunatamente, i due erano riusciti a prendere tre posti nelle file centrali, in modo da poter fare ciò che volevano senza essere rimproverati, visto che erano fuori dalla orbita del preside e dei professori. Quest'ultimi erano sul piccolo palco posto sul fondo della stanza, intenti a preparare i soliti discorsi di inizio anno che, alla fine, erano sempre gli stessi. Non si prendevano neanche la briga di cambiare le parole. Jimin alzò gli occhi al cielo, sedendosi accanto al suo migliore amico.

"Incidenti di percorso" Borbottò, poggiando il proprio zaino sulla poltrona accanto a lui, ancora vuota. Yoongi lo guardò di sottecchi, ma non disse nulla, mentre Taehyung alzò un sopracciglio, visibilmente confuso. La verità era che aveva passato tutto il tempo a parlare con Jungkook, che aveva promesso di raggiungerlo una volta messe a punto certe cose insieme alla segretaria. Gli aveva detto che, a causa di vari fattori, l'anno precedente era stato costretto a studiare da casa tramite un'insegnante privato, riuscendo anche a portarsi avanti, e che adesso avrebbe dovuto fare nuovamente tutta la procedura d'iscrizione per potersi iscrivere all'ultimo anno, nonostante fosse un anno più piccolo. Fortunatamente, le cose si erano in un certo senso risolte e ora poteva tornare a riprendere in mano i libri e studiare, così da diplomarsi nonostante l'anno. Jimin aveva semplicemente annuito, evitando in continuazione il suo sguardo. Non riusciva neanche a guardarlo in viso. I suoi occhi scuri sembravano volergli perforare l'anima, gli scrutavano il viso, come se volessero coglierne ogni minimo dettaglio, ogni minima imperfezione, per tenerli impressi nella mente. Non riusciva a reggerlo. Resosi poi conto del suo ritardo, l'aveva salutato, dicendogli che gli avrebbe riservato un posto accanto a lui per l'assemblea. Non sapeva neanche perché gliel'avesse proposto. Dannazione a lui.

"Che ne dite se stasera usciamo? Andiamo, che ne so.. Al cinema? Danno il nuovo film con Robert Downey Jr." Propose il moro, decidendo di lasciar perdere il vuoto nello sguardo del biondo e cercare di aprire un nuovo argomento. Si voltò prima verso il suo ragazzo, che non poté fare a meno di annuire, nonostante il cinema non gli piacesse molto. Ma come resistere a Kim Taehyung che ti guarda con gli occhi da cucciolo? Tuttavia, Jimin non ebbe la stessa reazione. Impallidì di colpo, sentendo le mani cominciare a tremare. Le voci intorno a lui diventarono sempre più ovattate e la sua mente, ancora una volta, si perdeva tra i ricordi, portandolo via dalla realtà.

"Che ne dici di andare al cinema stasera?" Propose il ragazzo, mentre continuava ad accarezzare i suoi capelli biondi. Jimin alzò la testa dal suo petto, guardandolo quasi confuso. Era la sera di Halloween, tutta la scuola sarebbe andata alla festa organizzata da Hoseok, un loro amico in comune. Anche Taehyung e Yoongi ci sarebbero andati, non volendo perdersela. E ora, non capiva come mai il suo ragazzo gli stesse proponendo di andare al cinema. Lui adorava le feste, era difficile credere che volesse rinunciare per andare a guardare un film. Non che questo non gli facesse piacere, Jimin preferiva di gran lunga il cinema alle feste piene di adolescenti ubriachi e pronti a scoparsi anche un muro. Dall'esterno era sicuro che potesse risultare incoerente, perché ci andava spesso, soprattutto da quando aveva conosciuto lui.

"C'è la festa di Hobi stasera e tu non te ne perdi mai una. Come mai ora mi chiedi di andare al cinema?" Chiese, portandosi seduto sul materasso per poterlo guardare meglio. Erano entrambi a casa del maggiore, sdraiati sul letto della sua camera, completamente soli. I suoi genitori erano in ospedale, sua madre aveva una visita e suo padre l'aveva ovviamente accompagnata, mentre suo fratello era fuori con degli amici. Non sarebbe tornato nessuno prima di cena, per questo potevano starsene tranquilli per un po'. L'altro si alzò con il busto, passandosi una mano tra i capelli, per aggiustarli al meglio, prima di trascinare il biondo sulle sue gambe, in modo da averlo più vicino. Jimin arrossì, assecondandolo e sedendosi a cavalcioni su di lui, le mani del suo ragazzo strette intorno ai suoi fianchi, come se non volesse lasciarlo andare.

Still [KOOKMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora