midnight

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In una notte limpida contempla il cielo. Prova ad affacciarti dalla finestra e osserva l'oscurità che avvolge la tua città: quali sensazioni ti suggerisce? Quali e quante emozioni provi?

È di notte che accadono le cose migliori, o peggiori, della nostra vita. La maggior parte delle decisioni vengono prese durante la notte, perché la mente non è disturbata dai continui rumori e vocii del giorno. Di notte tutto diventa calmo, gli unici suoni che si sentono sono quelli degli animali notturni che, a tratti, diventano anche rilassanti. È più facile pensare, è più facile essere se stessi. Di notte le maschere calano, lasciando spazio alla vera forma delle cose e delle persone. I lupi mannari, i vampiri e altri mostri, che si mostrano solo di notte, non sono altro che un'allegoria del mondo umano, perché gli uomini mostrano il proprio essere solo durante le ore di buio. La maggior parte degli omicidi e suicidi avvengono di notte. Perché? Perché è più facile. Non avverti pressioni, non senti nulla. L'unica cosa che riesci a sentire è il rumore dei tuoi pensieri, che ti martellano il cervello, obbligandoti a prendere una decisione finale, per far fronte alle difficoltà che ti trovi davanti. È di notte che gli innamorati si incontrano, quando nessuno può vederli, quando non possono essere giudicati, derisi o picchiati. È di notte che gli amici fanno pazzie, vivendo talmente a pieno la propria vita quasi da sfidare la figura di nero vestita. È di notte che spuntano sorrisi e scorrono lacrime. È di notte che i segreti più oscuri vengono rivelati. E poi, c'è l'alba. Il sorgere del Sole che mette fine a quelle ore scure, per dare spazio alle prime luci e annunciare l'inizio di un nuovo giorno. Per quanto bella fosse, era anche triste. Triste perché segnava la fine di quel momento che, seppur disastroso per qualcuno, andava anche a giovare ad altri. Triste perché sei consapevole di dover tornare alla vita di sempre, fatta di segreti, bugie, sogni infranti e una realtà dura da affrontare. Per questo, per Jimin, la notte andava vissuta e non sprecata a dormire in uno stupido letto, mentre il mondo lì fuori proseguiva il suo corso. Eppure, da quando si erano separati, non riusciva più a vedere la notte allo stesso modo. Ovunque andava, vedeva lui, riviveva i momenti trascorsi insieme in quei luoghi, torturando la propria anima, consapevole che non avrebbe potuto più creare ricordi del genere, non con lui almeno. Li avrebbe creati con un'altra persona, qualcuno che lo avrebbe trattato nel modo che meritava, che non l'avrebbe abbandonato con una stupida scusa. Ma quel qualcuno non sarà mai lui. Non potrà mai sostituirlo, non potrà mai amarlo come amava lui. Ormai, il cuore di Jimin apparteneva ad un solo ragazzo che, però, non si era fatto scrupoli a romperlo in mille pezzi, lasciandolo da solo a raccoglierli. Ma si sa, esiste l'amore della tua vita e la persona della tua vita. Molto spesso, queste non combaciano. Quante persone sposano qualcuno che non è l'amore della loro vita, senza incontrare mai incontrarlo davvero? Quante persone riconoscono di essere l'uno l'amore l'altra ma non riescono a stare insieme? Quante volte è successo che qualcuno perdesse il proprio amore, a causa di vari fattori? Non sempre sei destinato ad amare l'amore della tua vita e non sempre invece riesci a starci insieme. Esiste la persona della tua vita, quella persona con cui condividerai tutto, con cui ti sposerai, con cui avrai dei bambini, che non dovrà essere necessariamente anche l'amore della tua vita, così come due persone che si amano non possono essere costrette a stare insieme. Nella vita non tutti gli amori sono possibili e non tutti sono così fortunati da vedere l'amore e la persona della propria vita nello stesso individuo. Jimin l'aveva trovato, l'amore della sua vita. Ed era convinto che fosse anche la persona della sua vita. Ma, a quanto pare, lui non era la sua. Se lo fosse stato, non sarebbe mai finita in quel modo. Di notte, i flashback prendevano il sopravvento, più di quanto non facessero di giorno, riportando a galla ricordi che avrebbe solo voluto cancellare della sua mente per sempre, in modo da non soffrire più. Eppure, si ritrovava a ripensarci con un mezzo sorriso, mentre le lacrime bagnavano le sue guance piene, e mentre l'io si chiedeva cosa avesse fatto di sbagliato per farlo andare via. Nonostante Taehyung si ostentasse a negarlo, Jimin era convinto che la colpa della loro rottura fosse tutta da dare a lui, perché non era abbastanza. Il suo ragazzo era troppo e lui troppo poco. E si chiedeva a come sarebbe stato se fosse stato diverso, migliore. Se avesse dato di più. Ripercorreva i propri passi, cominciando a pensare alle decisioni che aveva preso durante la loro relazione, alle parole usate, ai gesti compiuti. Si ritrovava a chiedersi se avessi fatto questo diversamente, ora saremmo comunque a questo punto? Ma non poteva saperlo. Non poteva saperlo perché lui se n'era andato, e non sarebbe più tornato da lui. Non nel modo in cui voleva Jimin, almeno.

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