Aveva sempre odiato le feste, nonostante da cinque cicli vi prendesse parte con una certa frequenza.
Sapeva bene come andavano a finire e conosceva fin troppo bene la finalità di quelle cerimonie, il solo pensiero le faceva venire il voltastomaco, motivo per cui non riusciva a buttare in corpo nulla di più che un po' di vino allungato con acqua. Molta acqua. Non le piaceva perdere il controllo.
Come un animale in perenne stato di allerta, Cornelia osservava i personaggi che affollavano il salone, tenendosi a distanza di sicurezza da qualsiasi avventore a lei poco familiare.
Non aveva alcuna intenzione di allargare il suo giro di clienti, benché avesse superato da tempo l'età in cui una donna potesse essere considerata appetibile, almeno per quel mondo.
Venticinque giri intorno al sole erano troppi nella casa di Madame, ma erano anche troppi gli anni che ancora, si sperava, aveva davanti senza alcuna certezza di una vita degna di questo nome.
La sua fortuna era, a detta proprio di Madame, che il suo viso dimostrava molte stagioni in meno di quelle reali, difatti se non fosse stato per il colore scuro del suo abito, nessuno avrebbe notato la differenza tra lei e le "debuttanti" della casa.
Giovani anime sperdute, che come lei erano scampate da un destino fatto di stenti e bordelli, di quelli veri e squallidi, dove l'aspettativa di vita non superava i venti cicli. Per combinazione, Cornelia era entrata nella casa di Madame proprio a quell'età.
Quello era un evento leggermente diverso dal solito, era la vigilia di una grande guerra e la maggior parte degli invitati erano cavalieri di alto lignaggio e lord, che avevano investito nell'impresa bellica imminente.
Tutti riuniti nella capitale, avevano deciso di concedersi un po' di svago in taverne e bordelli, mentre i più ricchi avevano optato per la raffinata e costosa casa di Madame, uno status simbol per il mondo del piacere a pagamento, che offriva discrezione e divertimento in egual misura.
Molti di loro non sarebbero tornati dal campo di battaglia, figurarsi diventare clienti abituali della casa, ma Madame aveva un ottimo fiuto per gli affari e cosa c'era di meglio per un uomo che va a morire, se non godersi i suoi ultimi giorni in una raffinata casa di piacere della capitale?
Cornelia annuì pazientemente all'ennesimo complimento sussurrato all'orecchio, l'alito dell'uomo odorava di vino e i suoi modi erano gentili, ma forzati. Sapeva che era una recita, tutti gli uomini si sforzavano di essere educati e carini con le ragazze della casa, salvo trasformarsi in viscidi animali una volta che le porte delle stanze si erano chiuse alle loro spalle.
Quella sera non aveva voglia di conoscere nuovi uomini e aveva indossato l'abito più scuro che avesse, nella speranza che fungesse da deterrente verso chi si fosse reso conto del messaggio che simboleggiava.
Le regole erano semplici, più scuro era il colore dell'abito della ragazza, più questa era "anziana". Purtroppo per Cornelia, l'abito in questione le lasciava scoperta una buona porzione di pelle, rendendola fin troppo appetibile per i suoi gusti, ma almeno aveva evitato una ramanzina di Madame.
Non era necessario che gli avventori occasionali di quella sera, conoscessero la vera età delle ragazze, e aveva invitato Cornelia e le sue coetanee ad abbandonare i colori scuri per quell'evento.
La sua sorte quella sera era inevitabile, perciò si allontanò con una scusa dall'uomo e cercò con lo sguardo un volto familiare, un cliente abitudinale e abitudinario magari, in modo da non doversi impegnare troppo.
Scrutando tra la folla, il suo sguardo incrociò per un istante quello di un uomo, aveva gli occhi scuri e fissi nei suoi, così intesi da farle distogliere immediatamente lo sguardo. Sperò con tutta sé stessa di non aver attirato la sua attenzione, perché era sicura di non averlo mai visto prima.
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Cornelia
RomanceCornelia è una donna disillusa che lavora nella casa di piacere di Madame. Ormai provata dalle pessime esperienze di vita, è convinta che tutti gli uomini sono degli animali e ha imparato che nessun cavaliere potrà mai salvare una come lei. Alla vig...