Ladybug's pov
È sera, e io e Adrien siamo a fare un giro in barca sulla Senna, mangiando il gelato di Andrè.
È il nostro primo "appuntamento" vero e proprio, anche se ormai stiamo insieme da settimane.
Ed è tutto esattamente come lo aveva sognato, Adrien è così perfetto...
L'unico dettaglio è che nei miei sogni ero Marinette.
Pensavo che mi sarebbe andato bene stare con lui da Ladybug, ma ora comincia a pesarmi la cosa.
Mi scombussola baciarlo e chiamarlo amore da Ladybug, e poi vedere la sua indifferenza quando sono Marinette.
Se ama Ladybug, com'è possibile che non senta lo stesso per Marinette?- Ti diverti? - mi chiede abbracciandomi da dietro.
- Molto- rispondo.
- Sei pensierosa- afferma.
- Stavo pensando a quanto sono fortunata a stare con te - dico sdolcinata.
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia dolcemente.
- Sono io quello fortunato qui. Tra le decine di migliaia di ammiratori che hai, hai scelto proprio me -.
Lo osservo, è ancora più bello alla luce della luna.
La pelle liscia e candida, i capelli biondi che risaltavano nel bagliore lunare, i suoi stupendi occhi verdi che mi guardano incantato.
E le sua rosee labbra perfette, di cui ormai non riesco più a fare a meno.
Non esiste essere più affascinante di lui.- Io... - comincio, ma decido di bloccarmi.
- Tu cosa? - chiede curioso.
- Niente lascia perdere -
- Lady...? - insiste.
Prendo un respiro profondo e glielo dico: - Io... io ti amo -.
Il suo volto si illumina e mi sussurra sulle labbra: - Anch'io ti amo -, e poi mi bacia.
Chat Noir's pov
L'appuntamento con Ladybug è andato a meraviglia.
Dopo aver finito il giro in barca mi ha riaccompagnato a casa ed è andata chissàdove.
Io però ero troppo elettrizzato per andare a dormire, così mi sono trasformato e sto girando per i tetti di Parigi.All'improvviso noto una finestra con la luce accesa: è la camera di Marinette.
Se è ancora sveglia, potrei passare a salutarla.Salto sul suo balcone, la botola è aperta.
Entro di soppiatto, lei è girata di spalle e non mi nota, è troppo occupata a canticchiare.- Non sapevo fossi anche una cantante nata principessa - commento un certo punto per segnalare la mia presenza.
Marinette, che era ancora girata di spalle, fa un salto e quasi urla dallo spavento.
Appena mi vede si tranquillizza.- Chat Noir! Mi hai spaventata! - sussurra aggressivamente.
- Scusa, non era mia intenzione spaventarti, principessa - sussurro anch'io.
- Fai piano, ci sono i miei di sotto - dice tornando a parlare normalmente.
- Che ci fai qui? - mi chiede poi.
- Sai facevo i miei turni notturni, e non ho potuto fare a meno di vedere la tua finestra illuminata. E come potevo non passare a salutare la mia principessa?-.
- Sarebbe stato un vero peccato - commenta ironica.
- Tanto lo so che ti sono mancato - ribatto beffardo.
Solo adesso mi rendo conto che i nostri volti sono molto, molto vicini.
Mi allontano subito, cosa sto facendo?
Sto flirtando con Marinette subito dopo aver detto a Ladybug che la amo?"Chat, ricomponiti " mi dico mentalmente.
- Allora, come vanno i tuoi problemi di cuore? - mi chiede.
- Oh, la mia lady mi spezza il cuore, ormai non sono più un uomo, senza di lei non sono più nulla - dico facendo il melodrammatico per gioco.
Marinette scoppia a ridere, devo ammettere che diventa più carina quando ride.
- Mi dispiace per te, Chat - replica in risposta.
- E tu? Come va con il tuo amore impossibile? - le domando io.
Lei abbassa la testa e vedo i suoi occhi farsi più lucidi.
- Oh no, scusami! Non volevo farti piangere- dico abbracciandola.
Lei appoggia la testa sul mio petto, mi piace questa sensazione.
Troppo presto si stacca e mi dice: - È inutile cercare di capire i miei drammi adolescenziali, Chat Noir -.Dubito che non potrei capirli, ma non ribatto.
Restiamo a chiacchierare ancora un po', poi lei si addormenta sulla sedia. La prendo in braccio e la porto a letto, coprendola con le coperte.
Poi spengo la luce ed esco dalla finestra, tornando nella notte.
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Je t'aime - Miraculous
FanficDal testo: - Che c'è? Per caso hai intenzione di baciarmi, principessa? - mi dice Chat con tono provocatorio mentre le nostre labbra sono a un centimetro di distanza. - Forse -.